Giornale di Sicilia
Ed. del 29.06.2011 - Palermo - pag. 23
Riccardo Arena
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Vittima Attilio Steli i no, 65 anni. Il pm sta valutando le posizioni dei 4 medici e dei 5 infermieri del reparto
I sanitari non sarebbero intervenuti in tempo e l'uomo sarebbe caduto battendo la testa. Operato, è morto dopo venti giorni. La replica: «Assicurata l'assistenza». Disposta l'autopsia.
PALERMO - Avrebbe chiesto aiuto, gli infermieri non sarebbero arrivati in tempo e lui, Attilio Stellino, 65 anni, un paziente ricoverato a Villa Sofia, è caduto per terra e ha battuto la testa. Operato, dopo venti giorni è morto. I familiari hanno presentato una denuncia ai carabinieri e la Procura ha aperto un’inchiesta: il pm Lia Sava ha disposto l’autopsia e sta valutando se iscrivere nel registro degli indagati i quattro medici e i cinque infermieri del reparto di Cardiologia già identificati dai carabinieri.
Ma in vista dell’esecuzione degli «atti irripetibili» al vaglio del pm ci sono anche le posizioni di altri sanitari dei reparti in cui Stellino è stato ricoverato dalla Neurologia alla Neurochirurgia. L’indagine è appena all’inizio: compito del consulente del pm, il medico legale Paola Pugnetti, che tra oggi e domani dovrebbe essere incaricata ufficialmente di eseguire le verifiche, sarà quello di capire se - così come sostenuto nella denuncia - la morte sia da mettere in relazione con la caduta, risalente all’8 giugno, o se non sia stata provocata da altri eventi e da possibili diverse responsabilità.
Già sequestrata la cartella clinica. messa a disposizione del medico legale. L’autopsia
sarà tra domani e sabato. I vertici dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello, che lunedì avevano dovuto affrontare un altro caso (un paziente di 67 anni morto, secondo i familiari, per il caldo, perché i climatizzatori sarebbero stati guasti) indagheranno anche su questo secondo episodio. Pure nella vicenda di Attilo Stellino si dovrà capire se vi siano responsabilità (escluse dalla direzione sanitaria per la morte di Nicolò Lo Monaco) ed eventualmente da parte di chi. Da verificare in particolare l’episodio della caduta e delle chiamate fatte agli infermieri e al personale del reparto: secondo le tesi difensive, il paziente avrebbe avuto tutta l’assistenza necessaria.
Diversa la ricostruzione prospettata dai familiari di Stellino ai carabinieri della stazione di Resuttana Colli. Il pensionato era stato ricoverato alla fine di maggio per un ictus, in Neurologia: superata la fase critica di tipo neurologico era stato trasferito al la terapia intensiva della Cardiologia, perché aveva altri problemi. Anche in quel caso, passata 1’emergenza. era stato mandato nel reparto ordinario di Cardiologia. Durante il ricovero in questa divisione, mercoledì 8, Stellino si era alzato dal letto e si era seduto su una sedia: si era però sentito male e avrebbe cercato di farsi aiutare, poi si sarebbe alzato da solo e sarebbe rovinato per terra, battendo la testa.
Una vicenda che ha dato la stura a una serie di altri problemi fisici, culminati con la morte: Attilio Stellino era stato soccorso e portato in un altro reparto, quello di Neurochirurgia, sottoposto a controlli e a un intervento per la riduzione dell’ematoma. Un calvario, per lui e per i familiari. Che dopo la morte hanno subito presentato una denuncia.
Ma in vista dell’esecuzione degli «atti irripetibili» al vaglio del pm ci sono anche le posizioni di altri sanitari dei reparti in cui Stellino è stato ricoverato dalla Neurologia alla Neurochirurgia. L’indagine è appena all’inizio: compito del consulente del pm, il medico legale Paola Pugnetti, che tra oggi e domani dovrebbe essere incaricata ufficialmente di eseguire le verifiche, sarà quello di capire se - così come sostenuto nella denuncia - la morte sia da mettere in relazione con la caduta, risalente all’8 giugno, o se non sia stata provocata da altri eventi e da possibili diverse responsabilità.
Già sequestrata la cartella clinica. messa a disposizione del medico legale. L’autopsia
sarà tra domani e sabato. I vertici dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello, che lunedì avevano dovuto affrontare un altro caso (un paziente di 67 anni morto, secondo i familiari, per il caldo, perché i climatizzatori sarebbero stati guasti) indagheranno anche su questo secondo episodio. Pure nella vicenda di Attilo Stellino si dovrà capire se vi siano responsabilità (escluse dalla direzione sanitaria per la morte di Nicolò Lo Monaco) ed eventualmente da parte di chi. Da verificare in particolare l’episodio della caduta e delle chiamate fatte agli infermieri e al personale del reparto: secondo le tesi difensive, il paziente avrebbe avuto tutta l’assistenza necessaria.
Diversa la ricostruzione prospettata dai familiari di Stellino ai carabinieri della stazione di Resuttana Colli. Il pensionato era stato ricoverato alla fine di maggio per un ictus, in Neurologia: superata la fase critica di tipo neurologico era stato trasferito al la terapia intensiva della Cardiologia, perché aveva altri problemi. Anche in quel caso, passata 1’emergenza. era stato mandato nel reparto ordinario di Cardiologia. Durante il ricovero in questa divisione, mercoledì 8, Stellino si era alzato dal letto e si era seduto su una sedia: si era però sentito male e avrebbe cercato di farsi aiutare, poi si sarebbe alzato da solo e sarebbe rovinato per terra, battendo la testa.
Una vicenda che ha dato la stura a una serie di altri problemi fisici, culminati con la morte: Attilio Stellino era stato soccorso e portato in un altro reparto, quello di Neurochirurgia, sottoposto a controlli e a un intervento per la riduzione dell’ematoma. Un calvario, per lui e per i familiari. Che dopo la morte hanno subito presentato una denuncia.
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