Giornale di Sicilia
Ed. del 15.05.2011 - Messina - pag. 28
Cinzia Scaglione
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A partire dal 6 giugno un solo autista-soccorritore, un medico e un infermiere specializzato
Il medico Guido Latino sottolinea che «la figura dell'infermiere è davvero fondamentale per il buon esito di un intervento».
MESSINA - Un primo intervento di pronto soccorso tempestivo ed efficace può salvare vite umane. Il servizio-emergenza del 118 va potenziato e non depauperato. Già da circa tre anni non viene più prevista, a bordo dell’ambulanza, la figura del medico anestesista-specialista in rianimazione e adesso è arrivata la notizia di un ulteriore declassamento.
Dal 6 giugno, infatti, l’equipaggio verrà ridotto: dalle due unità di autista-soccorritore si passerà ad una. Quindi,le unità a bordo rimarranno complessivamente tre, ovvero un solo autista-soccorritore, un medico ed un infermiere specializzato, in riferimento ad un’area di intervento piuttosto vasta, considerando che il distretto sanitario di Sant’Agata coincide con la zona compresa, sulla fascia tirrenica, tra Rocca di Caprileone e Caronia e, per quanto riguarda l’hinterland nebroideo, tra San Fratello e Alcara Li Fusi. La sede del “servizio-emergenza 118” è situata in via Cosenz, al primo piano dell’edificio Ex Onmi. «E’ arrivata una circolare che dice che dal 6 giugno verrà ridotto il numero degli autisti soccorritori degli equipaggi della provincia, compreso Sant’Agata Militello - spiega l’infermiere Giuseppe Iudicello, che opera nel servizio 118 da circa dieci anni - la riduzione di una unità di personale autista soccorritore nelle ambulanze costituisce un netto peggioramento del servizio e pregiudica in maniera sostanziale l’assistenza infermieristica alla persona in particolari condizioni, in quanto la figura infermieristica dovrà dedicarsi alle operazioni di carico e scarico e di trasporto dell’utente, sottraendo tempo alla funzione che è chiamato ad assolvere oggi. Altresì, risponde a quelle logiche di tagli senza criterio, volti a sopprimere l’essenziale ai quali ci ha abituato questo governo regionale, che ancora una volta pur di tagliare a casaccio calpesta la funzione infermi eristica non riconoscendone l’importanza e costringendola ad assolvere mansioni inferiori».
Iudicello invita chi di competenza a rivedere «questo inappropriato provvedimento». Il personale del servizio 118 del distretto sanitario di Sant’Agata effettua ben mille e 200 interventi all’anno, in media 3 al giorno. Un numero che cresce sensibilmente durante la stagione estiva, caratterizzata dalla presenza dei turisti. «Si va in controtendenza con quanto dicono gli ordini professionali e tutto quello che è l’iter dell’assistenza in Italia - aggiunge l’infermiere Iudicello - mentre dalle altre parti si introducono figure di supporto agli infermieri qui si tolgono, dicendo di dover recuperare la spesa sanitaria ma a discapito dell’essenziale. Quindi, si va a peggiorare un servizio, penalizzando la professionalità e la sicurezza del paziente».
Alle lamentele di Iudicello fa eco il medico Guido latino: «La figura dell’infermiere è fondamentale per il buon esito di un intervento. Inoltre, medico ed infermiere non sono autorizzati a guidare un’ambulanza. E se per caso l’autista-soccorritore si sente male, si ferma il servizio?».
Dal 6 giugno, infatti, l’equipaggio verrà ridotto: dalle due unità di autista-soccorritore si passerà ad una. Quindi,le unità a bordo rimarranno complessivamente tre, ovvero un solo autista-soccorritore, un medico ed un infermiere specializzato, in riferimento ad un’area di intervento piuttosto vasta, considerando che il distretto sanitario di Sant’Agata coincide con la zona compresa, sulla fascia tirrenica, tra Rocca di Caprileone e Caronia e, per quanto riguarda l’hinterland nebroideo, tra San Fratello e Alcara Li Fusi. La sede del “servizio-emergenza 118” è situata in via Cosenz, al primo piano dell’edificio Ex Onmi. «E’ arrivata una circolare che dice che dal 6 giugno verrà ridotto il numero degli autisti soccorritori degli equipaggi della provincia, compreso Sant’Agata Militello - spiega l’infermiere Giuseppe Iudicello, che opera nel servizio 118 da circa dieci anni - la riduzione di una unità di personale autista soccorritore nelle ambulanze costituisce un netto peggioramento del servizio e pregiudica in maniera sostanziale l’assistenza infermieristica alla persona in particolari condizioni, in quanto la figura infermieristica dovrà dedicarsi alle operazioni di carico e scarico e di trasporto dell’utente, sottraendo tempo alla funzione che è chiamato ad assolvere oggi. Altresì, risponde a quelle logiche di tagli senza criterio, volti a sopprimere l’essenziale ai quali ci ha abituato questo governo regionale, che ancora una volta pur di tagliare a casaccio calpesta la funzione infermi eristica non riconoscendone l’importanza e costringendola ad assolvere mansioni inferiori».
Iudicello invita chi di competenza a rivedere «questo inappropriato provvedimento». Il personale del servizio 118 del distretto sanitario di Sant’Agata effettua ben mille e 200 interventi all’anno, in media 3 al giorno. Un numero che cresce sensibilmente durante la stagione estiva, caratterizzata dalla presenza dei turisti. «Si va in controtendenza con quanto dicono gli ordini professionali e tutto quello che è l’iter dell’assistenza in Italia - aggiunge l’infermiere Iudicello - mentre dalle altre parti si introducono figure di supporto agli infermieri qui si tolgono, dicendo di dover recuperare la spesa sanitaria ma a discapito dell’essenziale. Quindi, si va a peggiorare un servizio, penalizzando la professionalità e la sicurezza del paziente».
Alle lamentele di Iudicello fa eco il medico Guido latino: «La figura dell’infermiere è fondamentale per il buon esito di un intervento. Inoltre, medico ed infermiere non sono autorizzati a guidare un’ambulanza. E se per caso l’autista-soccorritore si sente male, si ferma il servizio?».
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