il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

martedì 17 maggio 2011

Malattia segnalata solo online

La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
Sole 24Ore
Ed. del 16.05.2011 - Norme e tributi - pag. 5
Alessandro Rota Porta
Articolo letto 67 volte
Modalità particolari sono state previste nei casi di cattivo funzionamento della connessione internet o in zone ancora senza adsl.

Diventa obbligatoria la comunicazione del medico in via telematica
Si avvicina l’addio definivo ai certificati medici su carta, visto che manca ormai un mese alla fine del periodo transitorio. Le disposizioni emanate con la circolare n. 4, del 17 marzo scorso, dalla presidenza del Consiglio dei ministri e dal ministero del Lavoro, oltre ad armonizzare le procedure tra il settore pubblico e quello privato, hanno fissato come data limite il prossimo 17 giugno, per il passaggio definitivo al sistema telematico (Sac). Dal giorno successivo, infatti, i certificati medici dei lavoratori di tutti i settori saranno gestiti solo online: si darà così piena attuazione al percorso di digitalizzazione avviato dalla legge n. 3u/ 2004 e completato dall’articolo 25 del collegato lavoro (legge n.183/2010). Fino ad allora, i datori di lavoro privati potranno ancora richiedere ai propri dipendenti la consegna della copia cartacea dell’attestazione di malattia rilasciata dal medico, secondo le modalità attualmente vigenti, vale a dire nei due giorni successivi all’inizio dell’evento. Sebbene le istruzioni operative siano a questo punto complete, merita ripercorrere il processo per trovarsi pronti al momento del passaggio al web, poiché la gestione delle certificazioni di malattia coinvolge più soggetti e comporta conseguenze che impongono la giusta attenzione.

Il rilascio
Il primo step è costituito dall’invio telematico del certificato di malattia da parte del medico o della struttura sanitaria all’Inps. In questa sede il lavoratore deve richiedere al medico il numero di protocollo identificativo del certificato inviato mezzo internet e può farsi rilasciare sia una copia cartacea del certificato sia dell’attestato di malattia, oppure farsi inviare copia degli stessi sulla propria casella e-mail. Il lavoratore, come avveniva nel sistema precedente, dovrà sempre avere cura di segnalare l’indirizzo di reperibilità da indicare nel certificato, qualora questo sia diverso da quello di residenza o domicilio a conoscenza del datore di lavoro. Solo in via residuale il medico consegnerà al lavoratore la certificazione in forma cartacea, ad esempio in caso di malfunzionamento della connessione internet, anche se sono state previste dall’Inps particolari modalità per coloro che operano in zone scoperte dalla connettività adsl. In questi casi il lavoratore dovrà consegnare il certificato al datore di lavoro seguendo le vecchie regole: presentazione o spedizione con raccomandata a/r entro i due giorni lavorativi successivi all’inizio della malattia; nelle ipotesi previste, la consegna dovrà essere fatta anche all’Inps. Il lavoratore avrà anche facoltà di visionare e stampare i propri attestati di malattia accedendo al sito web dell’Inps, inserendo nell’apposita sezione il proprio codice fiscale e il numero di protocollo del certificato; se si doterà di Pin potrà altresì consultare i propri certificati medici ovvero farseli inviare mezzo Pec.

Gli adempimenti del datore
A regime, come avviene già nel settore pubblico, anche il datore di lavoro privato non potrà più chiedere al lavoratore !’invio della copia cartacea dell’attestazione di malattia. Quest’ultima gli sarà infatti messa a disposizione da parte dell’Inps, e potrà essere acquisita con diverse modalità: prendendo visione delle attestazioni mediante accesso alla sezione web dedicata, dopo essersi accreditato e aver ricevuto il Pin; chiedendo all’Inps di fargli pervenire le attestazioni sul proprio indirizzo di posta elettronica certificata; ricercando la singola attestazione su sito dell’Inps attraverso l’inserimento del protocollo del certificato che può essere richiesto al lavoratore; rivolgendosi agli intermediari abilitati (per questa opzione sono allo studio le modalità operative).
Nel settore pubblico è previsto un onere in più a carico dell’amministrazione, qualora il medico non proceda all’invio online del certificato di malattia poiché impossibilitato. In questa ipotesi l’ente,
appena acquisita la certificazione medica da parte del dipendente, è tenuto a segnalarne il ricevimento entro 48 ore, tramite Pec, alla Asl di riferimento del medico.

I dubbi pratici
Se da un lato la gestione telematica dei certificati di malattia può eliminare alcune criticità del precedente sistema (si pensi al caso in cui il lavoratore non consegnava tempestivamente al datore di lavoro il certificato), la nuova impostazione comporta però oneri aggiuntivi e alcune problematiche che attendono soluzione: senza dubbio sorge l’incombenza - soprattutto per le grandi aziende - di controllare molto spesso, se non quotidianamente, la sezione dedicata del sito Inps per verificare la presenza di eventuali attestazioni di malattia. Per limitare tale aggravio si potrebbe optare per la consegna dei certificati tramite Pec, da parte dell’Inps: forse la modalità migliore per essere costantemente aggiornati. Questa soluzione, alternativa a quella sopra descritta, è invece l’unica strada percorribile dai datori di lavoro già in possesso di un Pin per altre funzioni (ad esempio un consulente del lavoro ) che vogliano farsi abilitare anche alla consultazione dei certificati: sebbene infatti la circolare Inps n. 60/2010 sembrava consentire tale attivazione, in realtà questo può avvenire solo generando un nuovo Pin, che andrebbe però a sostituire quello già in uso con evidenti ripercussioni sull’ archivio telematico dell’utente o addirittura causando l’impossibilità di consultare lo “storico”.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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