Giornale di Sicilia
Ed. del 23.05.2011 - Palermo - pag. 21
D.P.
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Senza scopo di lucro, garantirà assistenza e consulenza
PALERMO - I migliori medici e studi legali a fianco degli utenti colpiti da malasanità. L’associazione Giustacausa mobilita i suoi professionisti in difesa dei maltrattati in ospedale, delle vittime di superficialità professionali e di errori medici. Offre un grande medico e un grande studio legale in ogni regione, in Sicilia lo studio di Alessandro Palmigiano che è già al lavoro su tre casi che riguardano episodi avvenuti negli ospedali dell’Isola.
L’associazione nasce come centro studi ed osservatorio permanente sul fenomeno della malasanità ed ha consulenti anche in ambito internazionale. E studi di riferimento distribuiti nel territorio nazionale, il professore Ugo Ruffolo a Bologna, lo studio di Marino Bin a Torino, l’avvocato Antonino Geronimo La Russa a Milano.
Una rete di professionisti che aprono i loro studi, ascoltano e consigliano. Mentre un comitato scientifico, “basato su principi etici e solidali e caratterizzato da un’elevata esperienza e professionalità” offre indicazioni. E con l’intervento degli operatori di Giustacausa accompagna e assiste lungo il percorso che porta a un chiarimento dell’episodio. Oppure, se esistono gli elementi per procedere per via giudiziaria, mette a disposizione i propri avvocati.
Un numero verde, 800671661, un contatto e una voce in difesa che sostiene nei momenti cruciali dell’impatto con la sanità, i pronto soccorso,le corsie, gli studi medici e i laboratori, le sale operatorie e le sale parto. Un comitato scientifico guidato dal presidente onorario Pier Luigi Vigna, ex procuratore nazionale antimafia e presieduto dal medico legale Francesco Nobili. Con una serie di testimonial di sostegno, nomi noti di sport e spettacolo, Giorgio Panariello, Sasà Sarvaggio, Claudio Lippi, Piero Chiambretti. Giustacausa non ha scopo di lucro, si finanzia con offerte, l’eventuale intervento dei legali e degli specialisti sanitari va a carico di assicurazioni, risarcimenti di danni subiti. All’associazione è vietato distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione, che dovranno essere, come avverte Nobili, «impiegati per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad esse direttamente connesse». «Su base territoriale si valuta il caso - spiega Palmigiano – e si procede se si è in presenza di episodi di malasanità e se ci sono concreti elementi a sostegno».
L’associazione nasce come centro studi ed osservatorio permanente sul fenomeno della malasanità ed ha consulenti anche in ambito internazionale. E studi di riferimento distribuiti nel territorio nazionale, il professore Ugo Ruffolo a Bologna, lo studio di Marino Bin a Torino, l’avvocato Antonino Geronimo La Russa a Milano.
Una rete di professionisti che aprono i loro studi, ascoltano e consigliano. Mentre un comitato scientifico, “basato su principi etici e solidali e caratterizzato da un’elevata esperienza e professionalità” offre indicazioni. E con l’intervento degli operatori di Giustacausa accompagna e assiste lungo il percorso che porta a un chiarimento dell’episodio. Oppure, se esistono gli elementi per procedere per via giudiziaria, mette a disposizione i propri avvocati.
Un numero verde, 800671661, un contatto e una voce in difesa che sostiene nei momenti cruciali dell’impatto con la sanità, i pronto soccorso,le corsie, gli studi medici e i laboratori, le sale operatorie e le sale parto. Un comitato scientifico guidato dal presidente onorario Pier Luigi Vigna, ex procuratore nazionale antimafia e presieduto dal medico legale Francesco Nobili. Con una serie di testimonial di sostegno, nomi noti di sport e spettacolo, Giorgio Panariello, Sasà Sarvaggio, Claudio Lippi, Piero Chiambretti. Giustacausa non ha scopo di lucro, si finanzia con offerte, l’eventuale intervento dei legali e degli specialisti sanitari va a carico di assicurazioni, risarcimenti di danni subiti. All’associazione è vietato distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione, che dovranno essere, come avverte Nobili, «impiegati per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad esse direttamente connesse». «Su base territoriale si valuta il caso - spiega Palmigiano – e si procede se si è in presenza di episodi di malasanità e se ci sono concreti elementi a sostegno».
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