ADNKronos Salute
Ed. del 12.05.2011
n.d.
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Roma, 12 mag. (Adnkronos Salute) - Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri il decreto legislativo per l'accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti. Tra questi anche i medici. Il decreto riconosce infatti come attività particolarmente usurante anche il lavoro notturno dei camici bianchi dipendenti. Per ottenere i benefici - spiega la Cgil medici - fino al 31 dicembre del 2017 i medici con almeno 35 anni di contribuzione dovranno aver effettuato almeno 7 anni di lavoro notturno negli ultimi 10 di attività, compreso l'anno di maturazione dei requisiti. Dal 2018, ferma restando la quota dei 35 anni di contributi, la soglia si innalzerà alla metà della vita lavorativa. Matura, sempre su richiesta, un anno di anticipo della pensione il medico che ha svolto da 64 a 71 notti l'anno, due anni di anticipo da 72 a 77 notti l'anno, tre anni oltre le 78 notti. In caso di insufficienza delle risorse finanziarie, la decorrenza del trattamento potrà essere differita con criteri di priorità in base alla maturazione dei requisiti.
«Per la prima volta - sottolinea Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil medici - per i medici ospedalieri c'è il riconoscimento di lavoro particolarmente usurante, se svolto anche di notte per circa 6 turni al mese, ferie escluse».
«Per i medici - aggiunge Cozza - si tratta di un primo risultato concreto, anche se parziale e con limitazioni dopo circa venti anni di inutili tentativi per il riconoscimento di alcune specificità. Nel decreto legislativo 273 del 1993, mai attuato, erano inclusi nei benefici esclusivamente i medici e chirurghi d'urgenza, anestesisti e rianimatori. Oggi anche queste specificità possono essere finalmente considerate usuranti se svolte di notte, ma insieme a loro i benefici possono riguardare tutti i medici dipendenti che effettuano lavoro notturno con una elevata frequenza, dai chirurghi generali agli internisti, dai cardiologi ai ginecologi, dagli ortopedici ai nefrologi».
Il segretario nazionale della Fp Cgil medici assicura che la guardia non verrà abbassata. «Continueremo comunque a batterci - afferma Cozza - per un più esteso riconoscimento del lavoro usurante dei medici e per una equa applicazione dei benefici del decreto a tutti coloro che svolgono costantemente turni notturni, a partire dai medici convenzionati della continuità assistenziale e del 118, per i quali abbiamo già chiesto al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, l'assimilabilità al lavoro dipendente».
«Per la prima volta - sottolinea Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil medici - per i medici ospedalieri c'è il riconoscimento di lavoro particolarmente usurante, se svolto anche di notte per circa 6 turni al mese, ferie escluse».
«Per i medici - aggiunge Cozza - si tratta di un primo risultato concreto, anche se parziale e con limitazioni dopo circa venti anni di inutili tentativi per il riconoscimento di alcune specificità. Nel decreto legislativo 273 del 1993, mai attuato, erano inclusi nei benefici esclusivamente i medici e chirurghi d'urgenza, anestesisti e rianimatori. Oggi anche queste specificità possono essere finalmente considerate usuranti se svolte di notte, ma insieme a loro i benefici possono riguardare tutti i medici dipendenti che effettuano lavoro notturno con una elevata frequenza, dai chirurghi generali agli internisti, dai cardiologi ai ginecologi, dagli ortopedici ai nefrologi».
Il segretario nazionale della Fp Cgil medici assicura che la guardia non verrà abbassata. «Continueremo comunque a batterci - afferma Cozza - per un più esteso riconoscimento del lavoro usurante dei medici e per una equa applicazione dei benefici del decreto a tutti coloro che svolgono costantemente turni notturni, a partire dai medici convenzionati della continuità assistenziale e del 118, per i quali abbiamo già chiesto al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, l'assimilabilità al lavoro dipendente».
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