La Repubblica
Ed. del 12.05.2011 - Palermo - pag. V
n.d.
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Interrogazione al ministro presentata da deputati della sua maggioranza: “Nell’Isola le cose non sono cambiate”
PALERMO - Una promozione secondo il Pdl non meritata. La sanità siciliana, che ha ricevuto gli encomi del ministro della salute Ferruccio Fazio, secondo il partito di Berlusconi non ha raggiunto nemmeno la sufficienza, ma continua a presentare diverse falle. A Fazio che ha elogiato il piano regionale di risanamento dei conti, il Pdl controbatte: «La reale situazione è un’altra». Da qui la disputa, a colpi di interrogazione, con l’invito al ministro a verificare più da vicino lo stato dei fatti. A depositare la mozione parlamentare sono stati ieri i deputati del Pdl Nino Germanà, Giuseppe Marinello, Alessandro Pagano, Vincenzo Fontana, Vincenzo Garofalo e Salvo Torrisi.
Nel documento i parlamentari invitano il ministro a esaminare tutto quello che dai documenti risulta irrealizzato. Tra le incompiute che inficiano i livelli di assistenza del pianeta siciliano della sanità, il Pdl ha segnato in rosso questi aspetti inattuati: riequilibrio della rete ospedaliera, attivazione del controllo sulla spesa farmaceutica e sulla spesa di funzionamento del 118, presentazione delle piante organiche delle aziende ospedaliere e delle aziende sanitarie territoriali, avviamento della rete per la protezione dei soggetti più deboli e della rete Rsa nelle province di Trapani, Palermo, Agrigento, Enna e Siracusa.
l deputati del Pdl rilevano anche i casi anomali che riguardano due strutture, l’ospedale San Raffaele di Cefalù e il Santa Teresa di Bagheria, bene sequestrato alla mafia. «Dovevano rispettivamente diventare polo oncologico ali ‘avanguardia e punto di riferimento di una vasta area della Sicilia. Il governo regionale con i manager di riferimento di Lombardo li hanno di fatto paralizzati». I parlamentari chiedono al ministro «se non ritenga prendere provvedimenti anche alla luce del rapporto pubblicato sul sito del ministero della Salute sui livelli essenziali di assistenza, nei quali emerge l’assoluta inadeguatezza del sistema siciliano».
Nel documento i parlamentari invitano il ministro a esaminare tutto quello che dai documenti risulta irrealizzato. Tra le incompiute che inficiano i livelli di assistenza del pianeta siciliano della sanità, il Pdl ha segnato in rosso questi aspetti inattuati: riequilibrio della rete ospedaliera, attivazione del controllo sulla spesa farmaceutica e sulla spesa di funzionamento del 118, presentazione delle piante organiche delle aziende ospedaliere e delle aziende sanitarie territoriali, avviamento della rete per la protezione dei soggetti più deboli e della rete Rsa nelle province di Trapani, Palermo, Agrigento, Enna e Siracusa.
l deputati del Pdl rilevano anche i casi anomali che riguardano due strutture, l’ospedale San Raffaele di Cefalù e il Santa Teresa di Bagheria, bene sequestrato alla mafia. «Dovevano rispettivamente diventare polo oncologico ali ‘avanguardia e punto di riferimento di una vasta area della Sicilia. Il governo regionale con i manager di riferimento di Lombardo li hanno di fatto paralizzati». I parlamentari chiedono al ministro «se non ritenga prendere provvedimenti anche alla luce del rapporto pubblicato sul sito del ministero della Salute sui livelli essenziali di assistenza, nei quali emerge l’assoluta inadeguatezza del sistema siciliano».
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