Stretto Indispensabile
Ed. del 04.05.2011 - pag.
Michele Schinella
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Concordati. Stipulato l'accordo che tranquillizza i 3mila soccorritori che avevano rinunciato allo straordinario per passare alla Seus
MESSINA - Cinque milioni di euro subito. Gli altri dieci entro il 31 maggio prossimo. Per tranquillizzare i 3mila autisti soccorritori del 118 da un anno sul piede di guerra in Sicilia è arrivato da Roma il direttore generale della Croce rossa italiana, Patrizia Ravaioli. L’accordo con le organizzazioni sindacali che impegna l'ente di assistenza nazionale, fino al primo luglio del 2010 gestore attraverso la società Sise spa del servizio di emergenza della regione, è stato sottoscritto nel tardo pomeriggio del 2 maggio a Catania. Ma oltre ai lavoratori, che vedono farsi concreta la possibilità di incassare gli arretrati stipendiali, a tirare un sospiro di sollievo è l'assessore alla Sanità, Massimo Russo.
Gli autisti soccorritori, dal primo luglio scorso transitati nella società pubblica Seus Spa cui è stato affidato il 118, infatti, da tempo minacciavano di chiedere la rescissione delle transazioni che hanno consentito a loro di passare alla Seus, e alla Regione di risparmiare 40 milioni di euro, che spettavano loro per il lavoro straordinario effettuato alle dipendenze della Sise Spa. E che un parere dell'Avvocatura dello Stato di Palermo dell'estate del 2009 aveva stabilito dovesse essere pagato dalla regione Sicilia, committente del servizio affidato alla Croce rossa.
«Questo accordo se sarà totalmente rispettato secondo le scadenze fissate chiude ogni spiraglio di contenzioso con la regione Sicilia. Il nostro sindacato si atterrà dal promuovere ogni azione di rivendicazione dello straordinario», dichiara Vincenzo Munafò, segretario regionale della Fials.
AUT AUT. L’assessore alla sanità Massimo Russo quando decise di dare un taglio all'esperienza Croce rossa e di dare un nuovo assetto al 118, si trovò per le mani la grana da 40 milioni di euro da pagare agli autisti. «O rinunciate allo straordinario o non passate alla nuova società che gestirà il 118», impose «Se paghiamo questa somma verremo commissariati dal Governo», si giustificò l'assessore alla prese con il piano di rientro.
Il 95% degli autisti accettò di avere un posto di lavoro in una società pubblica senza passare da un concorso e rinunciò allo straordinario maturato. L’operazione non è piaciuta a Michele Palazzotto, segretario regionale della funzione pubblica della Cgil: «Quella dell'assessore è un'estorsione», disse. E presentò una denuncia alla Procura di Palermo.
Gli autisti soccorritori avevano rinunciato ai 40 milioni di straordinario ma non ai 15 milioni di euro di Tfr, indennità di ferie, premio di produzione, a carico della Croce rossa. Il ritardo nel pagamento degli arretrati aveva messo sul piede di guerra la Fials, il sindacato che ha il maggior numero di tessere nel 118: «L’accordo non è stato rispettato, mandiamo all'aria le transazioni», aveva minacciato il segretario Vincenzo Munafò che aveva anche proclamato alcune giornate di sciopero. La minaccia era sostenuta da alcune sentenze dei giudici del Lavoro, cui si erano rivolti gli autisti che non avevano sottoscritto la transazione, che stabilivano che tra «la Sise Spa e la Seus Spa c'era continuità aziendale» e quindi gli autisti avrebbero avuto diritto ad essere assunti anche senza la rinunciare alle spettanze economiche.
Gli autisti soccorritori, dal primo luglio scorso transitati nella società pubblica Seus Spa cui è stato affidato il 118, infatti, da tempo minacciavano di chiedere la rescissione delle transazioni che hanno consentito a loro di passare alla Seus, e alla Regione di risparmiare 40 milioni di euro, che spettavano loro per il lavoro straordinario effettuato alle dipendenze della Sise Spa. E che un parere dell'Avvocatura dello Stato di Palermo dell'estate del 2009 aveva stabilito dovesse essere pagato dalla regione Sicilia, committente del servizio affidato alla Croce rossa.
«Questo accordo se sarà totalmente rispettato secondo le scadenze fissate chiude ogni spiraglio di contenzioso con la regione Sicilia. Il nostro sindacato si atterrà dal promuovere ogni azione di rivendicazione dello straordinario», dichiara Vincenzo Munafò, segretario regionale della Fials.
AUT AUT. L’assessore alla sanità Massimo Russo quando decise di dare un taglio all'esperienza Croce rossa e di dare un nuovo assetto al 118, si trovò per le mani la grana da 40 milioni di euro da pagare agli autisti. «O rinunciate allo straordinario o non passate alla nuova società che gestirà il 118», impose «Se paghiamo questa somma verremo commissariati dal Governo», si giustificò l'assessore alla prese con il piano di rientro.
Il 95% degli autisti accettò di avere un posto di lavoro in una società pubblica senza passare da un concorso e rinunciò allo straordinario maturato. L’operazione non è piaciuta a Michele Palazzotto, segretario regionale della funzione pubblica della Cgil: «Quella dell'assessore è un'estorsione», disse. E presentò una denuncia alla Procura di Palermo.
Gli autisti soccorritori avevano rinunciato ai 40 milioni di straordinario ma non ai 15 milioni di euro di Tfr, indennità di ferie, premio di produzione, a carico della Croce rossa. Il ritardo nel pagamento degli arretrati aveva messo sul piede di guerra la Fials, il sindacato che ha il maggior numero di tessere nel 118: «L’accordo non è stato rispettato, mandiamo all'aria le transazioni», aveva minacciato il segretario Vincenzo Munafò che aveva anche proclamato alcune giornate di sciopero. La minaccia era sostenuta da alcune sentenze dei giudici del Lavoro, cui si erano rivolti gli autisti che non avevano sottoscritto la transazione, che stabilivano che tra «la Sise Spa e la Seus Spa c'era continuità aziendale» e quindi gli autisti avrebbero avuto diritto ad essere assunti anche senza la rinunciare alle spettanze economiche.
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