Dal piano di rientro al riordino del sistema, un percorso di riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza.
Taormina
MESSINA - Il 6 giugno, a Taormina, lo SMI, il Sindacato dei Medici Italiani, organizza un Convegno dal titolo: “Il 118 in Sicilia: un modello per l’Italia”. Una riflessione sulle ricadute del Piano di Rientro sul Ssr sia in termini di spesa ma anche in relazione al riordino del servizio di emergenza e urgenza, nonchè sulle conclusioni dell'indagine conoscitiva su questo settore recentemente pubblicate dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato.
«Si analizzerà il percorso di proposte e interventi - si legge in una nota del sindacato -, che ha visto in prima linea lo Smi, che sta consentendo in Sicilia di centrare gli obiettivi di riduzione dei costi, garantendo però l’aumento delle ambulanze medicalizzate e quindi la qualità del servizio per i cittadini».
«Tutto ciò - continua la nota - grazie all’impiego del personale medico al quale è stato garantito un ruolo attivo nella gestione del sistema, a partire dalla nuova figura di responsabile della Centrale Operativa, così pure con la presenza di medici dedicati nella funzione di Medico di Centrale. Si è così ottimizzata la funzionalità della Centrale Operativa, strutturando in modo organico il “118” sotto il punto di vista gestionale e territoriale. In alcune province siciliane la nuova organizzazione è già funzionante e si profila come modello di riferimento per il resto d’Italia».
«Certo rimangono ancora aperte molte questioni - prosegue - . Tra queste: il necessario passaggio alla dirigenza di molti medici del settore, che lavorano, da anni, in rapporto di convenzione, fianco a fianco ad altri che invece sono già inquadrati come dipendenti».
«Da approfondire, inoltre, - conclude la nota - il nodo della formazione, sia come formazione continua (in termini di aggiornamento) sia in rapporto alle future figure professionali che provengono dalle neonate Scuole di Specializzazione. Di tutto ciò si parlerà nel corso del convegno e lo Smi presenterà anche un elenco di proposte concrete».
Intanto gli incontri per dar via alla trattativa regionale per il rinnovo del contratto integrativo con i medici del 118 è stato rinviato di due giorni all'11 maggio.
«Si analizzerà il percorso di proposte e interventi - si legge in una nota del sindacato -, che ha visto in prima linea lo Smi, che sta consentendo in Sicilia di centrare gli obiettivi di riduzione dei costi, garantendo però l’aumento delle ambulanze medicalizzate e quindi la qualità del servizio per i cittadini».
«Tutto ciò - continua la nota - grazie all’impiego del personale medico al quale è stato garantito un ruolo attivo nella gestione del sistema, a partire dalla nuova figura di responsabile della Centrale Operativa, così pure con la presenza di medici dedicati nella funzione di Medico di Centrale. Si è così ottimizzata la funzionalità della Centrale Operativa, strutturando in modo organico il “118” sotto il punto di vista gestionale e territoriale. In alcune province siciliane la nuova organizzazione è già funzionante e si profila come modello di riferimento per il resto d’Italia».
«Certo rimangono ancora aperte molte questioni - prosegue - . Tra queste: il necessario passaggio alla dirigenza di molti medici del settore, che lavorano, da anni, in rapporto di convenzione, fianco a fianco ad altri che invece sono già inquadrati come dipendenti».
«Da approfondire, inoltre, - conclude la nota - il nodo della formazione, sia come formazione continua (in termini di aggiornamento) sia in rapporto alle future figure professionali che provengono dalle neonate Scuole di Specializzazione. Di tutto ciò si parlerà nel corso del convegno e lo Smi presenterà anche un elenco di proposte concrete».
Intanto gli incontri per dar via alla trattativa regionale per il rinnovo del contratto integrativo con i medici del 118 è stato rinviato di due giorni all'11 maggio.
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