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AUGUSTA. Domani è atteso all'Ars il sindaco Carrubba.
«Riferirò presto alla commissione Sanità - afferma il capo dell'Amministrazione comunale - sulla situazione che sta riguardando il Muscatello, da tempo in fase di declino»
AUGUSTA. Poteva diventare una struttura sanitaria d'eccellenza, ed invece è in atto una smobilitazione che lo sta portando a diventare un ospedale di secondo piano. Si tratta dell'ospedale Muscatello di Augusta che ormai sta diventando l'emblema di una sanità che ogni giorno che passa si contraddistingue sempre di più per diritti negati alla tutela della salute dei cittadini che, a questo punto, sono diventàte ormai una delle priorità per l'intera classe dirigente della provincia siracusana.
Per domani, il sindaco di Augusta Massimo Carrubba, insieme al suo collega di Priolo Antonello Rizza, sono stati convocati all'Ars (Assemblea regionale siciliana) per essere ascoltati dal presidente della commissione Sanità Giuseppe Laccato in merito alle criticità sanitarie dei territori, che sono ad alto rischio ambientale.
«Riferirò alla commissione Sanità - afferma Massimo Carrubba - la situazione che sta riguardando il nosocomio augustano, che, da tempo, è in fase di declino. Da anni si aspetta di sbloccare l'iter per il definitivo completamento dell'ospedale Muscatello, opera per la quale occorrono circa 11 milioni di euro. In più occasioni, interessando anche i prefetti che si sono succeduti in questi ultimi anni, è stato sollecitato il potenziamento del Muscatello. Ma finora ad ora tutti hanno fatto' orecchie da mercante. Non si comprendono né l'importanza, nè la complessità del territorio augustano che, oltre ad ospitare un'importante base militare, è sede del più importante distretto industriale, fra i più grandi d'Europa. E questo ha comportato danni ambientali e di conseguenza verso la salute dei cittadini».
Sabato scorso si è svolta un'assemblea cittadina organizzata dalle associazioni «Avis» e «Fratres» di Augusta per discutere delle prospettive dell'Ospedale di Augusta. Considerata anche l'assenza del sindaco Carrubba, per motivi di salute, l'assemblea è stata aggiornata a giovedì prossimo, quando si saprà anche quanto è stato deciso dalla commissione regionale Sanità. Nel caso in cui si confermasse l'orientamento di smobilitazione del Muscatello, non si esclude la messa in atto di proteste eclatanti, che potrebbero portare anche al blocco del porto. Infatti, per la situazione in cui versa il Muscatello c'è un crescente disagio denunziato dai cittadini, e dalle istituzioni locali, da comitati, dalle organizzazioni sindacali. Augusta per la posizione geografica, per essere nel cuore dell'area industriale, dovrebbe fornire servizi sanitari avanzati e di eccellenza e, invece, bisogna quotidianamente farsi i conti con i problemi delle liste di attesa, delle attrezzature mancanti, con l'assenza di personale e quant'altro viene denunziato dai cittadini. E' ora che, da Palermo a Siracusa, qualcuno debba rispondere di questi fatti, assumendosi la responsabìlìtà dei ritardi e, soprattutto, della immediata soluzione dei problemi. E i timori di declassamento del Muscatello scaturiscono, soprattutto dal decreto dell'assessorato rf!gionale alla Sanità. Infatti questo decreto prevede la trasformazione del Muscatello in Pta (Presidio territoriale di assistenza). Si tratterebbe di trasformare l'attuale nosocomio in un presidio di ambulatori che dovrebbero essere allocati nel nuovo padiglione dell'ospedale, con riduzione di posti letto che costringerà i cittadini a rivolgersi ad altre strutture.
Per domani, il sindaco di Augusta Massimo Carrubba, insieme al suo collega di Priolo Antonello Rizza, sono stati convocati all'Ars (Assemblea regionale siciliana) per essere ascoltati dal presidente della commissione Sanità Giuseppe Laccato in merito alle criticità sanitarie dei territori, che sono ad alto rischio ambientale.
«Riferirò alla commissione Sanità - afferma Massimo Carrubba - la situazione che sta riguardando il nosocomio augustano, che, da tempo, è in fase di declino. Da anni si aspetta di sbloccare l'iter per il definitivo completamento dell'ospedale Muscatello, opera per la quale occorrono circa 11 milioni di euro. In più occasioni, interessando anche i prefetti che si sono succeduti in questi ultimi anni, è stato sollecitato il potenziamento del Muscatello. Ma finora ad ora tutti hanno fatto' orecchie da mercante. Non si comprendono né l'importanza, nè la complessità del territorio augustano che, oltre ad ospitare un'importante base militare, è sede del più importante distretto industriale, fra i più grandi d'Europa. E questo ha comportato danni ambientali e di conseguenza verso la salute dei cittadini».
Sabato scorso si è svolta un'assemblea cittadina organizzata dalle associazioni «Avis» e «Fratres» di Augusta per discutere delle prospettive dell'Ospedale di Augusta. Considerata anche l'assenza del sindaco Carrubba, per motivi di salute, l'assemblea è stata aggiornata a giovedì prossimo, quando si saprà anche quanto è stato deciso dalla commissione regionale Sanità. Nel caso in cui si confermasse l'orientamento di smobilitazione del Muscatello, non si esclude la messa in atto di proteste eclatanti, che potrebbero portare anche al blocco del porto. Infatti, per la situazione in cui versa il Muscatello c'è un crescente disagio denunziato dai cittadini, e dalle istituzioni locali, da comitati, dalle organizzazioni sindacali. Augusta per la posizione geografica, per essere nel cuore dell'area industriale, dovrebbe fornire servizi sanitari avanzati e di eccellenza e, invece, bisogna quotidianamente farsi i conti con i problemi delle liste di attesa, delle attrezzature mancanti, con l'assenza di personale e quant'altro viene denunziato dai cittadini. E' ora che, da Palermo a Siracusa, qualcuno debba rispondere di questi fatti, assumendosi la responsabìlìtà dei ritardi e, soprattutto, della immediata soluzione dei problemi. E i timori di declassamento del Muscatello scaturiscono, soprattutto dal decreto dell'assessorato rf!gionale alla Sanità. Infatti questo decreto prevede la trasformazione del Muscatello in Pta (Presidio territoriale di assistenza). Si tratterebbe di trasformare l'attuale nosocomio in un presidio di ambulatori che dovrebbero essere allocati nel nuovo padiglione dell'ospedale, con riduzione di posti letto che costringerà i cittadini a rivolgersi ad altre strutture.
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