il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

martedì 8 febbraio 2011

Randazzo. Nonostante il sospetto caso di «Mucca pazza» su una donna, i veterinari dell'Asp escludono qualsiasi rischio



  • Lunedì 07 Febbraio 2011
  • Catania (Provincia),
  • pagina 54
RISCHIO PSICOSI
Randazzesi preoccupati dopo la notizia della casalinga che risulterebbe ...
La notizia di un caso sospetto di morbo della «mucca pazza» fra le proprie mura ha scosso particolarmente la città di Randazzo, famosa anche per una ridente attività zootecnica. La gente, ieri, non nascondeva un certo allarme e di nutrire dei dubbi sulla sicurezza della filiera della carne. Dubbi resi ancor più forti dal ritrovamento, appena un giorno prima (e proprio a Randazzo) di una mucca senza targhetta auricolare identificativa. Certo, nella nostre macellerie non si vende solo carne locale, anzi la maggior parte proviene da alcuni Paesi europei e la casalinga di 68 anni, sempre se la diagnosi dovesse essere confermata, può aver mangiato carne infetta ovunque ed anche 15 anni fa, visto che il tempo di incubazione della malattia è particolarmente lungo.
Una certa preoccupazione, però, resta. A far tirare a tutti un sospiro di sollievo e riportare un po' di serenità, però, ci hanno pensato i veterinari dell'Asp, pronti ad escludere ogni rischio di Bse nei capi macellati e venduti nei normali circuiti di vendita. «I consumatori - dice il dott. Antonio Giuliano, dirigente del servizio di Igiene alimentare del settore Veterinario dell'Asp di Catania - possono stare tranquilli: la carne che arriva nelle nostre macellerie ha superato tutti i test necessari, compreso, anzi soprattutto, quelli sulla "Bse". Noi abbiamo due mattatoi - spiega - uno ad Acireale e l'altro a Paternò. In entrambi, l'Asp effettua quotidianamente ispezioni e controlli delle carni nel rispetto di una rigida normativa che ci impone di sequestrare e distruggere le parti del bovino considerate a rischio, come la colonna vertebrale, il cervello e le frattaglie. Il resto, compreso cuore, fegato e lo stomaco, per intenderci la trippa, non sono a rischio. C'è poi da aggiungere che da quando sono scoppiati i primi casi di encefalopatia spongiforme bovina, a Catania e provincia non sono mai state rilevate positività. Gli assidui controlli negli allevamenti e nelle macellerie, la banca dati bovina e le pesanti responsabilità cui vanno incontro allevatori e macellai, infine mi fanno pensare che la carne venduta nei canali convenzionali è certamente tracciabile e quindi controllata. Penso - conclude - di poter sottoscrivere che al 99,5% e lascio uno 0,5% per non peccare di presunzione, che chiunque acquisti carne nelle macellerie o nei centri commerciali non rischia di comprare carne infetta».
- Se la normativa viene rispettata in maniera rigida e la filiera della carne non ha zone d'ombra, come mai il bovino ucciso da un'auto due notti fa a Randazzo non aveva alcuna etichettatura? «E' possibile che il bovino sia sfuggito al controllo dell'allevatore - ci dice Francesco La Mancusa, dirigente veterinario dell'Asp 3 Catania - è si sia rifugiato fra i boschi nelle quote più alte dell'Etna, evitando l'etichettatura. Poi, adesso, magari spinto a valle dal freddo e dalle neve, è arrivato fino alla statale. Comunque vada, il fatto che i capi pascolino allo stato brado, può considerarsi in questo caso una garanzia. Da noi nessun bovino viene nutrito con farine animali». Il dott. La Mancusa è certo che i capi allevati nelle nostre campagne non sono infetti.
Gaetano Guidotto


07/02/2011

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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