il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

domenica 23 gennaio 2011

Indossa giacca del 118: soccorritore fermo dal servizio denunciato per USURPAZIONE DI TITOLI

Domenica 23 Gennaio 2011 | Ultimo aggiornamento 14:39

VALLECROSIA




Vallecrosia - Cristian Giacoletto, 23 anni, non avrebbe potuto indossare la giacca col proprio nome, essendo fermo dal servizio. La denuncia è partita su segnalazione ai carabinieri. Il giovane era intervenuto su un incidente e attendeva l'arrivo dei soccorsi
Cristian Giacoletto
La storia, di per sé, farebbe pure sorridere, se non fosse che di mezzo c'è la giustizia. Morale: un soccorritore del servizio 118, diplomato e certificato da quattro anni, incappa in un incidente per strada, presta assistenza al paziente, ma viene successivamente denunciato per «usurpazione di titoli», in quanto non avrebbe dovuto utilizzare quella giacca, perchè al momento non appartenente ad alcuna pubblica assistenza. Protagonista di questa assurda vicenda è Cristian Giacoletto, 23 anni, di Vallecrosia. I fatti risalgono all'11 novembre scorso.

«Erano circa le 10 – racconta rammaricato, Cristian - e mi stavo recando a Imperia per assistere a una lezione privata, considerando che ho ripreso gli studi liceali con una finalità superiore, il dottorato in medicina, avendo frequentato per anni il settore dell'emergenza sanitaria, in provincia e fuori. Giunto all'altezza di via Nespolo, nei pressi del ristorante Erio, incappo in un incidente stradale che mi consuma davanti gli occhi. Essendo, quindi, un soccorritore, certificato da quattro anni, più tutto il periodo che ho frequentato senza titolo, mi fermo e intervengo, non essendo presente nessun altro in quel momento sul posto. Insomma, adempiendo al mio dovere, e al mio titolo, sono intervenuto sul luogo del sinistro allertando i soccorsi per la viabilità, indossando la mia giacca di soccorso privata, che usavo quando questi interventi, per me erano la routine. Quando, in pratica, operavo come soccorritore del 118, con la qualifica di operatore Dae (defibrillatore esterno automatica, ndr). Il ferito lamentava un forte mal di schiena, pericolo molto serio per la salute visto che l'urto può causare la frattura delle vertebre al livello cervicale con conseguenze gravissime o persino la morte. I segnali tipici sono infatti gli intensi dolori alla colonna vertebrale e alla cervicale in particolare».

Prosegue. «Nel giro di alcuni minuti sopraggiunge l'ambulanza della Croce Azzurra di Vallecrosia e io mi allontano, soddisfatto di aver portato a termine un gesto umanitario nel migliore dei modi». Dall'11 novembre, arriviamo a lunedì 17 gennaio. Sono le ore 15. «Mi telefona il maresciallo dei carabinieri di Vallecrosia, comunicandomi un colloquio personale. Nonostante fossi a Sanremo, da un mio carissimo amico molto malato, mi sono subito precipitato in caserma, a Vallecrosia. Alle 16.15, mi viene contestata un denuncia, per fatti relativi al giorno di quell'incidente, in particolare per il mio abbigliamento. Mi si contesta l'usurpazione di titoli o di onori». Secondo la denuncia, Cristian non avrebbe potuto indossare quella giacca, non essendo stato iscritto, nell'ultimo anno, in alcuna pubblica assistenza: 'non per obbligo, ma per scelta. Secondo il denunciante, dunque, che ha presentato una segnalazione e secondo l'Asl, Cristian non poteva indossare quegli indumenti.

«Replico a tale denuncia, che ho già consegnato al mio avvocato – conclude Cristian – che io, secondo il certificato numero “33/2007”, rilasciato a Imperia e firmato anche dall'allora direttore generale dell'Asl 1 Imperiese, Renata Canini e dall’attuale responsabile del Dipartimento delle Emergenze, Stefano Ferlito, sono un soccorritore del 118 e tale resto. Un certificato, dunque, che mi obbliga civilmente e moralmente a intervenire su un'emergenza che non mi ferisca, che non rappresenti un pericolo per me e per gli altri; sulla quale intervenga con mezzi e modi adatti, applicando i protocolli superiori, quando non vi siano presenti altri mezzi di soccorso». Cristian, ora, porterà avanti la sua causa con l’avvocato, ma è davvero assurdo che un soccorritore, nel pieno delle sue funzioni, venga denunciato per aver indossato una casacca, intesa come segno di riconoscimento verso l’esterno della propria attività. I soliti cavilli all’italiana.
di Fabrizio Tenerelli
20/01/2011

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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