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CUTRONI ZODDA. Sono quelli di Barcellona, Merì, Terme Vigliatore, Mazzarrà, Fondachelli e Castroreale
L'ospedale è a rischio chiusura e sei sindaci s'incatenano
Per ribadire la loro posizione anche a liveUo istituzionale, hanno chiesto un incontro con la commissione regionale alla Sanità, presieduta dal deputato messinese Giuseppe Laccoto.
I sindaci del comprensorio di Barcellona hanno compiuto ieri mattina la prima azione eclatante, in difesa dell'ospedale Cutroni Zodda a rischio di chiusura. Il primo cittadino della città del Longano, Candeloro Nania, insieme ai colleghi di Merì, Terme Vigliatore, Mazzarrà Sant'Andrea, Fondachelli Fantina e Castroreale, si è infatti incatenato simbolicamente davanti all'ingresso del nosocomio di via Amendola, per ribadire la richiesta di un confronto mirato a garantire un futuro all'ospedale, attraverso il rilancio del polo materno-infantile ed il potenziamento dell'emergenza urgenza.
Per ribadire la loro posizioni anche a livello istituzionale, i sindaci hanno chiesto un incontro con la commissione regionale alla Sanità, presieduta dal deputato messinese Giuseppe Laccoto, per chiarire i passaggi cardine delle loro lamentele rispetto ad un piano sanitario varato dalla Regione, che se applicato porterà al declassamento del presidio di Barcellona con la perdita dei connotati di un ospedale.
L'iniziativa dei sindaci procede parallela alla raccolta di firme, condotta dal comitato civico costituito da associazioni del territorio, con un presidio fisso all'ingresso dell'ospedale. Il comitato continua inoltre a lavorare per cercare di dare un seguito alla disponibilità al confronto testimoniata telefonicamente dal presidente Raffaele Lombardo ed alla presunta apertura del sistema sanitario rispetto alla salvaguardia di un presidio efficiente e specializzato nella città del Longano.
Sulla questione sanità a Barcellona intervenire anche il consigliere comunale Franco Calabrò, con una missiva indirizzata alla direzione sanitaria dell'Asp di Messina, per chiedere chiarimenti sulla duplicazione dei reparti di pediatria nei presidi di Barcellona e Milazzo.
«Nella legge di riforma sanitaria - afferma Calabrò - è prevista la costituzione di una unità complessa di pediatria nel centro mamertino, con il declassamento di quella di Barcellona ad unità semplice. Ci chiediamo qual è la logica del risparmio e della razionalizzazione delle risorse umane ed economiche, sancita dallo stesso decreto, nel depotenziamento del reparto di pediatria di Barcellona rispetto a vantaggio di una struttura costituita ex novo a Milazzo. Allo stesso tempo, desideriamo capire il senso dell'apertura di un secondo reparto di pediatria di Milazzo che dista solo 8 km da quello già esistente presso il presidio di Barcellona. In questo momento, sulla base di quanto asserito nel testo della riforma, è difficile comprendere le ragioni che hanno spinto a creare due unità operative gemelle a così breve distanze tra loro, senza mettere entrambe nelle condizioni di poter garantire una guardia medica attiva 24 ore su 24, secondo i modelli organizzativi rispondentiai bisogni di salute dei piccoli pazienti».
Per ribadire la loro posizioni anche a livello istituzionale, i sindaci hanno chiesto un incontro con la commissione regionale alla Sanità, presieduta dal deputato messinese Giuseppe Laccoto, per chiarire i passaggi cardine delle loro lamentele rispetto ad un piano sanitario varato dalla Regione, che se applicato porterà al declassamento del presidio di Barcellona con la perdita dei connotati di un ospedale.
L'iniziativa dei sindaci procede parallela alla raccolta di firme, condotta dal comitato civico costituito da associazioni del territorio, con un presidio fisso all'ingresso dell'ospedale. Il comitato continua inoltre a lavorare per cercare di dare un seguito alla disponibilità al confronto testimoniata telefonicamente dal presidente Raffaele Lombardo ed alla presunta apertura del sistema sanitario rispetto alla salvaguardia di un presidio efficiente e specializzato nella città del Longano.
Sulla questione sanità a Barcellona intervenire anche il consigliere comunale Franco Calabrò, con una missiva indirizzata alla direzione sanitaria dell'Asp di Messina, per chiedere chiarimenti sulla duplicazione dei reparti di pediatria nei presidi di Barcellona e Milazzo.
«Nella legge di riforma sanitaria - afferma Calabrò - è prevista la costituzione di una unità complessa di pediatria nel centro mamertino, con il declassamento di quella di Barcellona ad unità semplice. Ci chiediamo qual è la logica del risparmio e della razionalizzazione delle risorse umane ed economiche, sancita dallo stesso decreto, nel depotenziamento del reparto di pediatria di Barcellona rispetto a vantaggio di una struttura costituita ex novo a Milazzo. Allo stesso tempo, desideriamo capire il senso dell'apertura di un secondo reparto di pediatria di Milazzo che dista solo 8 km da quello già esistente presso il presidio di Barcellona. In questo momento, sulla base di quanto asserito nel testo della riforma, è difficile comprendere le ragioni che hanno spinto a creare due unità operative gemelle a così breve distanze tra loro, senza mettere entrambe nelle condizioni di poter garantire una guardia medica attiva 24 ore su 24, secondo i modelli organizzativi rispondentiai bisogni di salute dei piccoli pazienti».
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