«Usavano l'acqua al vanadio»
In crisi 59 esercizi commerciali
Il sindaco: «Il Consiglio superiore della Sanità, oltre a tranquillizzarci sul fatto che il vanadio non fosse tossico, ci aveva concesso una proroga fino al 31 dicembre 2011»
Scoppia in tutta la sua gravità a Bronte il problema della potabilità dell'acqua. A 59 esercizi commerciali ed artigianali (pasticcerie, bar, panifici, ristoranti e macellerie) è stata notificata dall'Asp la sospensione dell'autorizzazione sanitaria perché, nonostante il divieto notificato per raccomandata a giugno, hanno continuato ad utilizzare l'acqua della rete idrica di Bronte, i cui valori di vanadio superano quelli fissati dalla legge.
Così mercoledì sera, nella sede della Confcommercio, i commercianti si sono riuniti per capire cosa fare alla presenza dell'assessore Enzo Bonina e del vice sindaco Melo Salvia. Visto che non è possibile utilizzare l'acqua del rubinetto, ne tanto meno individuare una soluzione semplice, i commercianti hanno deciso che lunedì 18 ottobre i negozi alimentari rimarranno chiusi a oltranza come forma di protesta per l'emergenza acqua al vanadio.
«Dopo il primo provvedimento risalente allo scorso giugno, che ci invitava ad ottemperare alla potabilità dell'acqua rendendoci responsabili delle certificazioni, - spiega nella ricostruzione dei fatti Antonello Saitta, delegato della Confcommercio di Bronte - ci fu un incontro con l'amministrazione comunale che rassicurò i commercianti sulla buona qualità dell'acqua. Oggi, invece, si sta dando seguito a quella diffida. Così abbiamo deciso la chiusura delle attività commerciali e la consegna al Prefetto delle autorizzazioni comunali».
Intanto ieri mattina, temendo la denuncia penale, molti bar, panifici e macellerie sono rimaste chiuse. «Il problema è scoppiato a giugno - spiega il sindaco Pino Firrarello - quando la Regione siciliana ha chiesto la proroga della deroga all'utilizzo della acqua con vanadio con 6 mesi di ritardo rispetto alle altre Regioni. Visto che questo ritardo rischiava di penalizzare le aziende di Bronte e della Sicilia sono riuscito a chiedere ed ottenere la convocazione del Consiglio superiore della Sanità, che oltre a tranquillizzare sul fatto che il vanadio non fosse tossico, ha prorogato fino al 31 dicembre del 2011, l'utilizzo dell'acqua contenente vanadio fino a 160 micro grammi per litro».
«Nei nostri pozzi Musa - continua Firrarello - il valore del vanadio è sotto i 60 mg/l, di conseguenza in quel momento era giusto pensare che il problema fosse risolto. Purtroppo però il decreto ha obbligato gli enti a verificare il quantitativo di "vanadio pentavalente". Bene - conclude il primo cittadino brontese - mi dicono che non ci sarebbero in Italia laboratori accreditati ad effettuare le analisi».
Il sindaco comunica pure che sta pensando ad un potabilizzatore, ma ci vorranno soldi e tempo, intanto ha convocato un'assemblea pubblica domenica mattina alle 10 e 30 presso il cine teatro comunale.
15/10/2010
Così mercoledì sera, nella sede della Confcommercio, i commercianti si sono riuniti per capire cosa fare alla presenza dell'assessore Enzo Bonina e del vice sindaco Melo Salvia. Visto che non è possibile utilizzare l'acqua del rubinetto, ne tanto meno individuare una soluzione semplice, i commercianti hanno deciso che lunedì 18 ottobre i negozi alimentari rimarranno chiusi a oltranza come forma di protesta per l'emergenza acqua al vanadio.
«Dopo il primo provvedimento risalente allo scorso giugno, che ci invitava ad ottemperare alla potabilità dell'acqua rendendoci responsabili delle certificazioni, - spiega nella ricostruzione dei fatti Antonello Saitta, delegato della Confcommercio di Bronte - ci fu un incontro con l'amministrazione comunale che rassicurò i commercianti sulla buona qualità dell'acqua. Oggi, invece, si sta dando seguito a quella diffida. Così abbiamo deciso la chiusura delle attività commerciali e la consegna al Prefetto delle autorizzazioni comunali».
Intanto ieri mattina, temendo la denuncia penale, molti bar, panifici e macellerie sono rimaste chiuse. «Il problema è scoppiato a giugno - spiega il sindaco Pino Firrarello - quando la Regione siciliana ha chiesto la proroga della deroga all'utilizzo della acqua con vanadio con 6 mesi di ritardo rispetto alle altre Regioni. Visto che questo ritardo rischiava di penalizzare le aziende di Bronte e della Sicilia sono riuscito a chiedere ed ottenere la convocazione del Consiglio superiore della Sanità, che oltre a tranquillizzare sul fatto che il vanadio non fosse tossico, ha prorogato fino al 31 dicembre del 2011, l'utilizzo dell'acqua contenente vanadio fino a 160 micro grammi per litro».
«Nei nostri pozzi Musa - continua Firrarello - il valore del vanadio è sotto i 60 mg/l, di conseguenza in quel momento era giusto pensare che il problema fosse risolto. Purtroppo però il decreto ha obbligato gli enti a verificare il quantitativo di "vanadio pentavalente". Bene - conclude il primo cittadino brontese - mi dicono che non ci sarebbero in Italia laboratori accreditati ad effettuare le analisi».
Il sindaco comunica pure che sta pensando ad un potabilizzatore, ma ci vorranno soldi e tempo, intanto ha convocato un'assemblea pubblica domenica mattina alle 10 e 30 presso il cine teatro comunale.
15/10/2010
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