il 118 in sicilia

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In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

domenica 31 ottobre 2010

Gas invece di ossigeno, paura per un neonato

La Sicilia - 31.10.2010
Ed. del 31.10.2010 - pag. 12
Antonio Fiasconaro

MALASANITÀ IN SICILIA. Tragedia sfiorata al reparto di ostetricia e ginecologia del Policlinico «Paolo Giaccone» di Palermo.
Il piccolo soccorso tempestivamente è stato portato in rianimazione e sta migliorando.
PALERMO. Tragedia sfiorata. Un gas, protossido d'azoto anziché ossigeno. Un neonato palermitano ha rischiato di morire dopo che, venuto alla luce giovedì scorso nel reparto di Ostetricia e ginecologia del Policlinico «Paolo Giaccone» del capoluogo dell'Isola, doveva essere sottoposto a terapia di ossigenazione. Ci troviamo di fronte ad un altro presunto episodio di malasanità che investe il pianeta dei «camici bianchi»? La denuncia, abbastanza circostanziata, arriva direttamente da Giovanni Vitale, padre dello sfortunato bimbo.
«Mio figlio è stato intubato - ha spiegato -, ma nei tubi collegati alla macchina c'era gas. Mi hanno detto che la responsabilità è della ditta che ha eseguito alcuni lavori nel reparto di Ostetricia».
Ancora il papà del neonato: «Il mio bambino stava rischiando una crisi cardio-respiratoria. Ma non dipendeva da lui. Hanno indagato e si sono accorti che il tubo del gas e dell'ossigeno erano stati invertiti. Il bambino ora sta migliorando, risponde bene ai farmaci e dai primi esami non sembra ci siano problemi di natura cerebrale. Non sappiamo però cosa succederà quando toglieranno la maschera dell'ossigeno. I medici mi hanno detto che l'azienda ospedaliera ha presentato una denuncia e mi hanno fatto presente che la responsabilità sarebbe della ditta che recentemente ha eseguito i lavori all'interno del reparto di Ostetricia e ginecologia».
Il padre del piccolo, tuttavia non ha ancora deciso se presentare denuncia. Aspetta che il suo bambino si riprenda. Ma lo farà. «Deve essere fatta chiarezza - aggiunge Giovanni Vitale -. I responsabili di quanto avvenuto devono pagare».
Il direttore generale del Policlinico, Mario La Rocca, conferma l'episodio e spiega che il tempestivo intervento dei medici ha evitato il peggio: «Il bambino è stato prontamente portato nel reparto di rianimazione - ha sottolineato il manager dell'azienda ospedaliera universitaria -. È ancora sedato e le sue condizioni migliorano lentamente, ma progressivamente».
Lo stesso direttore ha pure annunciato ieri di avere aperto un'indagine interna: «Una volta che il quadro sarà chiaro - conclude - prenderò tutti provvedimenti previsti per questi casi». Sulla stessa scia, l'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, che ha pure annunciato un'ispezione al reparto di Ostetricia e ginecologia del Policlinico «che servirà ad accertare eventuali responsabilità».
Anche la Commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale ha deciso di intervenire su questo ennesimo episodio che «macchia» la sanità siciliana. «Ho chiesto un'istruttoria ai carabinieri
appartenenti al nucleo del Nas della Commissione - ha annunciato il senatore Ignazio Marino, presidente dell'organismo - per far luce sulle circostanze. I carabinieri raccoglieranno tutta la documentazione disponibile. I risultati delle indagini saranno presentati e valutati mercoledì, nel corso della riunione del prossimo Ufficio di presidenza. Se fosse vero che il neonato è stato esposto ad un gas diverso rispetto all'ossigeno di cui aveva bisogno, sarebbe un fatto gravissimo». A questo punto, bisognerà capire cosa effettivamente sia accaduto nel reparto adesso «incriminato».
Una cosa è certa: i cosiddetti «bocchettoni» esterni da dove viene erogato ossigeno e protossido d'azoto non possono essere invertiti perchè, oltre al fatto che hanno un colore diverso, hanno pure «attacchi» diversi, quindi è impossibile il cosiddetto scambio. Un'altra ipotesi potrebbe essere quella del cattivo funzionamento di uno dei due «bocchettoni» o altrimenti e, questa ultima ipotesi sarebbe dawero grave, coloro i quali hanno realizzato l'impianto avrebbero, sia pure inconsapevolmente, invertito i collegamenti. Ed i collaudi? Sarebbero stati eseguiti? Tutto è stato realizzato a norma? A regola d'arte? Troppi gli interrogativi che, adesso, dovranno essere sciolti dalle varie inchieste ed indagini che sono state aperte dalle varie istituzioni.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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