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POLICLINICO. La Regione dispone un'ispezione.
L'impianto era stato appena revisionato. Il direttore dell'ospedale: «I medici si sono subito accorti che qualcosa non andava e sono intervenuti con tempestiviti».
Scambiano anestetico per ossigeno e un neonato rischia di morire in ospedale. È successo al Policlinico, il piccolo adesso è in Rianimazione e dopo i terribili momenti iniziali, adesso secondo i sanitari le condizioni migliorano. A denunciare l'episodio il padre, Giovanni Vitale.
Il genitore spiega che il bimbo «è stato intubato, ma nei tubi collegati alla macchina c'era gas. Mi hanno detto che la responsabilità è della ditta che ha eseguito dei lavori nel reparto di Ostetricia». Il bambino, per il quale si era temuto che morisse, adesso sta meglio.
Il direttore generale del Policlinico, Mario La Rocca, conferma l'episodio, precisa però alcuni particolari e sottolinea che il tempestivo intervento dei medici ha evitato il peggio: «I medici hanno subito capito che qualcosa non funzionava ed hanno agito con grande tempestività - afferma il direttore -. Il bambino è stato portato al reparto di rianimazione. È ancora sedato e le sue condizioni migliorano, speriamo oggi di potere avere delle notizie positive».
Sulla dinamica dell'incidente aggiunge. «Il piccolo è nato cianatico e quindi i medici hanno ritenuto opportuno portarlo in una culletta ventilata - afferma La Rocca -. A questa era collegata un impianto alimentato non, come doveva essere, da ossigeno ma da protossido di azoto, un anestetico. I medici hanno capito che c'era qualcosa di strano e sono intervenuti». Ma come è possibile che sia capitato un errore così marchiano? La Rocca ha aperto un'indagine interna: «Una volta che il quadro sarà chiaro - concludeprenderò tutte le sanzioni previste per questi casi. Un dato è certo. L'impianto era stato appena controllato dalla manutenzione e veniva utilizzato per la prima volta. Ma non dobbiamo tirare conclusioni affrettate. Siamo stati noi ad avvertire i carabinieri che hanno smontato l'impianto, fotografando tutte le componenti. Aspettiamo gli esiti degli accertamenti e non sarà certo la direzione a coprire qualsiasi responsabilità».
Sulla vicenda ha disposto un'ispezione l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo e si mossa anche la commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale. «Ho chiesto un'istruttoria ai carabinieri del Nas della Commissione - annuncia il presidente dell'organismo del Senato, Ignazio Marino -. Se fosse vero che il neonato è stato esposto ad un gas diverso rispetto all'ossigeno di cui aveva bisogno, sarebbe un fatto gravissimo».
Il genitore spiega che il bimbo «è stato intubato, ma nei tubi collegati alla macchina c'era gas. Mi hanno detto che la responsabilità è della ditta che ha eseguito dei lavori nel reparto di Ostetricia». Il bambino, per il quale si era temuto che morisse, adesso sta meglio.
Il direttore generale del Policlinico, Mario La Rocca, conferma l'episodio, precisa però alcuni particolari e sottolinea che il tempestivo intervento dei medici ha evitato il peggio: «I medici hanno subito capito che qualcosa non funzionava ed hanno agito con grande tempestività - afferma il direttore -. Il bambino è stato portato al reparto di rianimazione. È ancora sedato e le sue condizioni migliorano, speriamo oggi di potere avere delle notizie positive».
Sulla dinamica dell'incidente aggiunge. «Il piccolo è nato cianatico e quindi i medici hanno ritenuto opportuno portarlo in una culletta ventilata - afferma La Rocca -. A questa era collegata un impianto alimentato non, come doveva essere, da ossigeno ma da protossido di azoto, un anestetico. I medici hanno capito che c'era qualcosa di strano e sono intervenuti». Ma come è possibile che sia capitato un errore così marchiano? La Rocca ha aperto un'indagine interna: «Una volta che il quadro sarà chiaro - concludeprenderò tutte le sanzioni previste per questi casi. Un dato è certo. L'impianto era stato appena controllato dalla manutenzione e veniva utilizzato per la prima volta. Ma non dobbiamo tirare conclusioni affrettate. Siamo stati noi ad avvertire i carabinieri che hanno smontato l'impianto, fotografando tutte le componenti. Aspettiamo gli esiti degli accertamenti e non sarà certo la direzione a coprire qualsiasi responsabilità».
Sulla vicenda ha disposto un'ispezione l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo e si mossa anche la commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale. «Ho chiesto un'istruttoria ai carabinieri del Nas della Commissione - annuncia il presidente dell'organismo del Senato, Ignazio Marino -. Se fosse vero che il neonato è stato esposto ad un gas diverso rispetto all'ossigeno di cui aveva bisogno, sarebbe un fatto gravissimo».
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