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NAS. Sigilli a sette studi irregolari, sono finite sotto sequestro strutture e attrezzature per quasi sei milioni di euro.
I carabinieri si fingono pazienti. Falsi dentisti scoperti: 11 le denunce
Controlli anche a Casteldaccia, Ficaraizi e Partinico. Il nuovo filone d'indagine punta adesso ad accertare la posizione fiscale degli indagati.
Si sono finti pazienti, hanno deciso di mimetizzarsi tra gli altri clienti in attesa e hanno aspettato che arrivasse il loro turno. Poi, quando i falsi dentisti li hanno invitati ad aprire la bocca per iniziare la visita, hanno mostro il tesserino dei carabinieri e chiesto titoli di studio e abilitazioni alla professione. Grazie a queste "visite a sorpresa" dal primo gennaio a ieri i militari del Nas hanno individuato e sequestrato sette studi odontoiatrici irregolari, 265 fiale di anestetico detenute illegalmente e una serie di strutture e attrezzature per un valore complessivo di 5 milioni e 800 mila euro. L'operazione ha portato anche alla denuncia di undici persone, che adesso dovranno difendersi a vario titolo dalle accuse di esercizio abusivo e concorso in esercizio abusivo della professione e mancanza di autorizzazione sanitaria.
Secondo quanto accertato dai Nas, sei dei falsi dentisti in realtà erano solo adontotecnici; mentre uno, addirittura, non si era neanche diplomato e aveva come unico titolo di studi la licenza media inferiore. La maggior parte esercitava (anche grazie a professionisti compiacenti, che sono stati denunciati per concorso) tra Palermo, Casteldaccia, Ficarazzi e Partinico.
Alle pareti degli studi - dotati di costosissimi macchinari odontoiatrici di ultima generazione e impianti di video sorveglianza - i carabinieri hanno trovato titoli mai conseguiti e attestati di corsi per diplomi di specializzazione che in realtà non erano mai stati frequentati.
I carabinieri, che ora indagano per chiarire se i falsi dentisti fossero anche evasori totali, ritengono difficile che i pazienti decidano di rivolgersi a questi dentisti consapevolmente e solo per convenienza.
«Non credo che qualcuno possa giocare così con la propria salute, solo per risparmiare», dice il capitano Francesco Geraci. Di sicuro, però, c'è un dato che fa riflettere: «I Nas - aggiunge infatti il comandante del nucleo di Palermo - non hanno mai compiuto un controllo su segnalazione di un cittadino. E questo mi sembra significativo e preoccupante. Perché quanto meno vuol dire che la gente non si informa».
Eppure basterebbe poco, pochissimo per sapere con chi si ha a che fare. E non sarebbe necessario neanche mettersi nella scomoda posizione di chiedere il titolo di studio al professionista o presunto tale. «Basterebbe collegarsi al sito internet dell'ordine dei medici (www.ordinemedicipa.it) - spiega il capitano Geraci - e inserire nome e cognome del proprio dentista per verificare se è iscritto all'albo». Dai Nas, che solo nel 2009 avevano individuato e denunciato un'altra decina di casi, arrivano dei consigli anche a chi ha subìto lesioni personali e che adesso hanno un elemento in più per chiedere eventuali risarcimenti.
«Ancora una volta - afferma intanto l'assessore regionale alla Salute, Massimo Russo - il lavoro investigativo dei Nas ha permesso di portare alla luce gravi irregolarità legate all'esercizio abusivo della professione nello svolgimento dell'attività sanitaria. Purtroppo, in questo caso erano finti i dentisti ma erano veri i pazienti che sono stati truffati e danneggiati». «Il nostro impegno - aggiunge - è
quello di intensificare ulteriormente i controlli amministrativi di competenza dell'assessorato ma intanto l'operazione dei Nas, ai quali rivolgo un sincero ringraziamento, è la conferma di come tutte le istituzioni siano fattivamente impegnate a riaffermare la legalità che è il presupposto fondamentale per costruire un sistema sanitario efficiente e moderno».
Secondo quanto accertato dai Nas, sei dei falsi dentisti in realtà erano solo adontotecnici; mentre uno, addirittura, non si era neanche diplomato e aveva come unico titolo di studi la licenza media inferiore. La maggior parte esercitava (anche grazie a professionisti compiacenti, che sono stati denunciati per concorso) tra Palermo, Casteldaccia, Ficarazzi e Partinico.
Alle pareti degli studi - dotati di costosissimi macchinari odontoiatrici di ultima generazione e impianti di video sorveglianza - i carabinieri hanno trovato titoli mai conseguiti e attestati di corsi per diplomi di specializzazione che in realtà non erano mai stati frequentati.
I carabinieri, che ora indagano per chiarire se i falsi dentisti fossero anche evasori totali, ritengono difficile che i pazienti decidano di rivolgersi a questi dentisti consapevolmente e solo per convenienza.
«Non credo che qualcuno possa giocare così con la propria salute, solo per risparmiare», dice il capitano Francesco Geraci. Di sicuro, però, c'è un dato che fa riflettere: «I Nas - aggiunge infatti il comandante del nucleo di Palermo - non hanno mai compiuto un controllo su segnalazione di un cittadino. E questo mi sembra significativo e preoccupante. Perché quanto meno vuol dire che la gente non si informa».
Eppure basterebbe poco, pochissimo per sapere con chi si ha a che fare. E non sarebbe necessario neanche mettersi nella scomoda posizione di chiedere il titolo di studio al professionista o presunto tale. «Basterebbe collegarsi al sito internet dell'ordine dei medici (www.ordinemedicipa.it) - spiega il capitano Geraci - e inserire nome e cognome del proprio dentista per verificare se è iscritto all'albo». Dai Nas, che solo nel 2009 avevano individuato e denunciato un'altra decina di casi, arrivano dei consigli anche a chi ha subìto lesioni personali e che adesso hanno un elemento in più per chiedere eventuali risarcimenti.
«Ancora una volta - afferma intanto l'assessore regionale alla Salute, Massimo Russo - il lavoro investigativo dei Nas ha permesso di portare alla luce gravi irregolarità legate all'esercizio abusivo della professione nello svolgimento dell'attività sanitaria. Purtroppo, in questo caso erano finti i dentisti ma erano veri i pazienti che sono stati truffati e danneggiati». «Il nostro impegno - aggiunge - è
quello di intensificare ulteriormente i controlli amministrativi di competenza dell'assessorato ma intanto l'operazione dei Nas, ai quali rivolgo un sincero ringraziamento, è la conferma di come tutte le istituzioni siano fattivamente impegnate a riaffermare la legalità che è il presupposto fondamentale per costruire un sistema sanitario efficiente e moderno».
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