Neonati in ospedale
E' stata anche la tempestivita' dei medici del 118 che hanno deciso quel drammatico parto cesareo in ambulanza, mentre correvano in ospedale, a darle la speranza di vivere. Poi ci sono stati i giorni in cui la bimba e' stata messa in condizioni di ipotermia, per verificare che rispondesse agli stimoli neurologici; quindi, con il passare delle ore, in assenza di eventi negativi, la speranza ha cominciato a farsi concreta.
Como, 24-08-2010
Apre gli occhi, si muove, respira da sola, vive. Marisol avra' un futuro e in questi otto giorni ha dimostrato con forza di voler rimanere in questo mondo. La bimba nata da Maria Soraya, 21 anni, morta a causa di un incidente stradale poco dopo averla data alla luce nel Comasco, ce l'ha fatta. Oggi pomeriggio, 24 ore dopo che le era stata
staccata la respirazione artificiale, e' stata dichiarata fuori pericolo.
staccata la respirazione artificiale, e' stata dichiarata fuori pericolo.
Il dottor Mario Barbarini, direttore del reparto di Patologia neonatale dell'ospedale Sant'Anna di Como, e il direttore sanitario, Laura Chiappa, non nascondono soddisfazione e commozione nell'annunciare che Marisol vivra'. Merito loro, ma
soprattutto della bimba. "Diciamo che e' una tipetta tosta, ci ha messo molto del suo e quello che possiamo dire ora e' che Marisol avra' un futuro - racconta Barbarini -. Per una persona che non conosce quanto e' successo, ora sembra una bambina che
dorme tranquilla".
soprattutto della bimba. "Diciamo che e' una tipetta tosta, ci ha messo molto del suo e quello che possiamo dire ora e' che Marisol avra' un futuro - racconta Barbarini -. Per una persona che non conosce quanto e' successo, ora sembra una bambina che
dorme tranquilla".
E' stata anche la tempestivita' dei medici del 118 che hanno deciso quel drammatico parto cesareo in ambulanza, mentre correvano in ospedale, a darle la speranza di vivere. Poi ci sono stati i giorni in cui la bimba e' stata messa in condizioni di ipotermia, per verificare che rispondesse agli stimoli neurologici; quindi, con il passare delle ore, in assenza di eventi negativi, la speranza ha cominciato a farsi concreta.
Marisol e' stata portata a una temperatura corporea normale e ha risposto positivamente allo sbalzo. Ieri la decisione di staccare la respirazione artificiale e l'attesa di 24 ore prima di poter dire che non e' piu' in pericolo di vita.
"Ora e' una bambina come le altre in terapia intensiva, e' presto per dire se il modo drammatico in cui e' nata possa avere conseguenze a livello neurologico, ma quello che ora possiamo dire - ribadiscono i medici - e' che avra' un futuro".
"Ora e' una bambina come le altre in terapia intensiva, e' presto per dire se il modo drammatico in cui e' nata possa avere conseguenze a livello neurologico, ma quello che ora possiamo dire - ribadiscono i medici - e' che avra' un futuro".
Marisol e' ancora sedata, progressivamente i medici diminuiranno le dosi di sedativo, mentre e' nutrita artificialmente. Ieri, una mamma rimasta anonima le ha portato
in reparto un carillon di peluche che raffigura un animaletto e suona tirando una cordicella. Le sta facendo compagnia nei suoi primi giorni di vita e chi gliel'ha portato ha lasciato un biglietto. E' firmato 'una mamma'. Il nonno paterno, Salvatore Lunetta, e' stato l'unico in famiglia a vederla, ieri in ospedale: "E' stata la gioia piu' grande che Dio poteva darmi - commenta -. Nel dolore, questa e' stata una grande gioia. Vederla respirare da sola, muoversi, e' stato quasi come rivedere Soraya. Lei era una ragazza splendida, solare, si dava da fare per tutti". Salvatore si sta imbarcando su un aereo per raggiungere il figlio Rosario a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, dove domani saranno celebrati i funerali della nuora.
La bambina nata dalla morte della ragazza, pero', confortera' tutti: "Perche' - dice il nonno - e' un po' come se Maria Soraya continuasse a vivere in lei".
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