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Roma, 2 lug. (Adnkronos Salute) - Liti in autobus, violenze in casa, scontri con vicini e parenti, o altri automobilisti. La colonnina di mercurio s'impenna, e gli atti di violenza si moltiplicano sulle cronache. «L'aumento improvviso e importante della temperatura può essere un detonatore per violenza e aggressività, ma non in maniera aspecifica. A rischiare di "esplodere" infatti sono persone a rischio, con un equilibrio fragile dal punto di vista neurobiologico o psicologico-relazionale». Parola di Massimo Di Giannantonio, docente di psichiatria all'università Gabriele d'Annunzio di Chieti.Lo psichiatra analizza il legame tra caldo e violenza, in vista dell'ondata di canicola attesa nel fine settimana.
Complici anche i fatti di cronaca, «si sono creati, nel tempo, alcuni equivoci: il calore intenso non basta a scatenare la violenza. Dobbiamo pensare che, a risentire dell'effetto-caldo, sono due gruppi differenti di persone, particolarmente vulnerabili - spiega all'Adnkronos Salute - Ad esempio, per un malato cronico costretto a letto, l'aumento improvviso e notevole delle temperature rende questa condizione ancora più dura e insopportabile. Ecco così che il paziente se la prende con chi lo cura, dagli infermieri ai familiari».
C'è poi il gruppo di persone fragili dal punto di vista psicologico o relazionale, in stile "Un giorno di ordinaria follia" (Falling Down). «Ecco, quel film è esemplificativo - nota lo psichiatra - di come il calore improvviso renda ancor più instabile una persona già vulnerabile, facendola esplodere». In questo caso la colpa è anche dello stress. «Quando si è afflitti da una situazione di grave tensione - dice Di Giannantonio - compiere anche azioni normali comporta un dispendio di energia, che aumenta notevolmente a causa del caldo. Questo fa in modo che, all'improvviso, ci sentiamo sopraffatti, deboli e privi di energie».
In una parola: svuotati. «Questo ci induce ad atti inattesi, a reazioni aggressive», quasi come se fossero una forma di difesa.Ecco dunque che, come in "Un giorno di ordinaria follia", il calore improvviso «può fare da detonatore, ma solo nel caso di una fragilità pre-esistente», assicura l'esperto. Insomma, il caldo intenso dei prossimi giorni, «potrà essere un grave fattore limitante dell'equilibrio e della stabilità», conclude.
Complici anche i fatti di cronaca, «si sono creati, nel tempo, alcuni equivoci: il calore intenso non basta a scatenare la violenza. Dobbiamo pensare che, a risentire dell'effetto-caldo, sono due gruppi differenti di persone, particolarmente vulnerabili - spiega all'Adnkronos Salute - Ad esempio, per un malato cronico costretto a letto, l'aumento improvviso e notevole delle temperature rende questa condizione ancora più dura e insopportabile. Ecco così che il paziente se la prende con chi lo cura, dagli infermieri ai familiari».
C'è poi il gruppo di persone fragili dal punto di vista psicologico o relazionale, in stile "Un giorno di ordinaria follia" (Falling Down). «Ecco, quel film è esemplificativo - nota lo psichiatra - di come il calore improvviso renda ancor più instabile una persona già vulnerabile, facendola esplodere». In questo caso la colpa è anche dello stress. «Quando si è afflitti da una situazione di grave tensione - dice Di Giannantonio - compiere anche azioni normali comporta un dispendio di energia, che aumenta notevolmente a causa del caldo. Questo fa in modo che, all'improvviso, ci sentiamo sopraffatti, deboli e privi di energie».
In una parola: svuotati. «Questo ci induce ad atti inattesi, a reazioni aggressive», quasi come se fossero una forma di difesa.Ecco dunque che, come in "Un giorno di ordinaria follia", il calore improvviso «può fare da detonatore, ma solo nel caso di una fragilità pre-esistente», assicura l'esperto. Insomma, il caldo intenso dei prossimi giorni, «potrà essere un grave fattore limitante dell'equilibrio e della stabilità», conclude.
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