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Deficit sanitari. L'incontro tra governatori ed esecutivo sui piano di rientro.
Misure di contenimento. Possibile il superticket da 10 euro: le singole regioni decideranno come agire. In vista interventi anche sulla spesa farmaceutica.
ROMA - Si avvicina sempre più lo spettro delle super addizionali Irpef e Irap per cittadini e imprese di Lazio, Molise, Calabria e Campania. È stato infatti in larga parte ancora negativo l'esito del primo incontro di ieri al tavolo con i ministri dell'Economia e della Salute dopo la decisione della settimana scorsa del governo di bloccare l'uso dei Fas per la copertura dei disavanzi sanitari.
Il Lazio prende tempo fino al 30 maggio per presentare il piano ospedaliero e i nuovi contratti con i privati, ma con margini di approvazione da parte del governo che si fanno sempre più stretti. Il Molise (che ha annunciato un ricorso al Tar) ha subito una prima bocciatura e si trova ormai a un passo dall'aumento oltre il tetto massimo delle addizionali, dalle quali potrà recuperare solo 12 milioni dei 69 di rosso di asl e ospedali. Più incerto resta in apparenza il destino della Campania, che però deve dimostrare la tenuta del suo piano di rientro dal debito, con uno scoperto che resterebbe comunque di 300 milioni anche dopo le supertasse che peserebbero per 197 milioni. Per la Calabria il round al tavolo col governo ci sarà solo oggi, ma la situazione dei conti sanitari locali è considerata pressoché irrecuperabile: le super addizionali frutterebbero solo 61 milioni, lasciando in ogni caso scoperti ben 970 milioni.
Proprio le quote di Fas che il governo ha stoppato in assenza di piani di rientro credibili. Le tensioni di bilancio e i piani di rientro dal debito che saranno in ogni caso indispensabili nelle regioni sotto tutela, sono un elemento in più di incertezza a via XX settembre proprio nel momento in cui con la manovra 2011-2012 il governo si prepara a varare anche una stretta alla spesa sanitaria. L'ipotesi della mancata copertura del superticket da 10 euro sulla specialistica che vale 834 milioni l'anno, è in pieno nel menu dei tecnici di Tremonti: saranno poi le regioni a decidere come agire. E anche sui farmaci c'è la conferma degli interventi per ridurre la spesa ospedaliera, delle misure sui prezzi dei prodotti off label e del taglio dei margini dei grossisti con un contemporaneo possibile affidamento in gestione, se le regioni vorranno, dei magazzini farmaceutici degli ospedali.
Intanto sul versante della spesa sanitaria arrivano segnali contrastanti. La spesa farmaceutica in farmacia nel primo trimestre del 2010 ha fatto segnare un calo dell'1,6%, con un contemporaneo aumento (+1,6) di ricette anche se di valore più basso (-2,8%). Mentre l'Economia conferma che il Ssn ha chiuso il 2009 con un rosso di 3,22 miliardi al netto delle manovre regionali con i picchi massimi di Lazio (1,3 miliardi), Campania (725 milioni), Puglia (292 milioni), Sicilia (232 milioni) e Calabria (222 milioni). I maggiori incrementi hanno riguardato specialistica (+5,1%), medicina generale convenzionata (+49%) e beni e servizi (+2,9). In calo soltanto la farmaceutica che in farmacia ha fatto segnare una diminuzione de 2% sul 2008.
Il Lazio prende tempo fino al 30 maggio per presentare il piano ospedaliero e i nuovi contratti con i privati, ma con margini di approvazione da parte del governo che si fanno sempre più stretti. Il Molise (che ha annunciato un ricorso al Tar) ha subito una prima bocciatura e si trova ormai a un passo dall'aumento oltre il tetto massimo delle addizionali, dalle quali potrà recuperare solo 12 milioni dei 69 di rosso di asl e ospedali. Più incerto resta in apparenza il destino della Campania, che però deve dimostrare la tenuta del suo piano di rientro dal debito, con uno scoperto che resterebbe comunque di 300 milioni anche dopo le supertasse che peserebbero per 197 milioni. Per la Calabria il round al tavolo col governo ci sarà solo oggi, ma la situazione dei conti sanitari locali è considerata pressoché irrecuperabile: le super addizionali frutterebbero solo 61 milioni, lasciando in ogni caso scoperti ben 970 milioni.
Proprio le quote di Fas che il governo ha stoppato in assenza di piani di rientro credibili. Le tensioni di bilancio e i piani di rientro dal debito che saranno in ogni caso indispensabili nelle regioni sotto tutela, sono un elemento in più di incertezza a via XX settembre proprio nel momento in cui con la manovra 2011-2012 il governo si prepara a varare anche una stretta alla spesa sanitaria. L'ipotesi della mancata copertura del superticket da 10 euro sulla specialistica che vale 834 milioni l'anno, è in pieno nel menu dei tecnici di Tremonti: saranno poi le regioni a decidere come agire. E anche sui farmaci c'è la conferma degli interventi per ridurre la spesa ospedaliera, delle misure sui prezzi dei prodotti off label e del taglio dei margini dei grossisti con un contemporaneo possibile affidamento in gestione, se le regioni vorranno, dei magazzini farmaceutici degli ospedali.
Intanto sul versante della spesa sanitaria arrivano segnali contrastanti. La spesa farmaceutica in farmacia nel primo trimestre del 2010 ha fatto segnare un calo dell'1,6%, con un contemporaneo aumento (+1,6) di ricette anche se di valore più basso (-2,8%). Mentre l'Economia conferma che il Ssn ha chiuso il 2009 con un rosso di 3,22 miliardi al netto delle manovre regionali con i picchi massimi di Lazio (1,3 miliardi), Campania (725 milioni), Puglia (292 milioni), Sicilia (232 milioni) e Calabria (222 milioni). I maggiori incrementi hanno riguardato specialistica (+5,1%), medicina generale convenzionata (+49%) e beni e servizi (+2,9). In calo soltanto la farmaceutica che in farmacia ha fatto segnare una diminuzione de 2% sul 2008.
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