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La «Stroke unit», appena inaugurata, non ha personale specializzato: apparecchiature spente.
Inaugurazione senza personale, la «stroke unit» degli ospedali riuniti Villa Sofia Cervello è solo sulla carta, ricovera da tre giorni pazienti con l'ictus ma non ha gli infermieri addestrati per far funzionare le apparecchiature: non sanno usare l'ossigeno centralizzato e continuano a usare la bombola, non sono in grado di accendere e leggere i monitor per il controllo continuo del paziente e li tengono spenti.
Lo ammette il primario di Neurologla e responsabile della unità speciale per l'ictus, Luigi Pastore: «Mancano almeno cinque infermieri professionali e in attesa della loro assunzione, che abbiamo richiesto e dovrà essere predisposta dall'assessorato alla Salute, provvediamo in qualche modo. Chiamiamo il medico reperibile se arriva un ictus acuto, negli altri casi non si usano le attrezzature. Si poteva rinviare l'inaugurazione? Abbiamo voluto osare per accelerare l'arrivo del personale».
E senza personale i ricoveri di questi giorni nella «Stroke unit» sono andati tutti così: come se non ci fosse la «Stroke unit». Lo ha segnalato una nota sindacale firmata dal rappresentante della Fials Medici, Angelo Collodoro. «Dopo il ricovero notturno di un paziente con ictus e disturbi cardiaci, non essendo possibile monitorizzarlo si è proceduto ripetendo diversi elettrocardiogrammi nel corso della notte, gli infermieri non hanno voluto né potuto utilizzare l'ossigeno centralizzato e hanno fatto ricorso a una bombola portatile».
Una Stroke Unit virtuale, che si attiva all'occorrenza telefonando al medico di guardia. «Va comunque detto che in questi primi giorni - spiega il dottor Pastore - non è arrivato a Villa Sofia alcun paziente con ictus acuto e quindi non c'è stato bisogno di utilizzare i monitor e l'ossigeno centralizzato». E infatti i cavi dei monitor sono stati avvolti sulle testate dei letti e gli stessi monitor sono rimasti spenti.
Lo ammette il primario di Neurologla e responsabile della unità speciale per l'ictus, Luigi Pastore: «Mancano almeno cinque infermieri professionali e in attesa della loro assunzione, che abbiamo richiesto e dovrà essere predisposta dall'assessorato alla Salute, provvediamo in qualche modo. Chiamiamo il medico reperibile se arriva un ictus acuto, negli altri casi non si usano le attrezzature. Si poteva rinviare l'inaugurazione? Abbiamo voluto osare per accelerare l'arrivo del personale».
E senza personale i ricoveri di questi giorni nella «Stroke unit» sono andati tutti così: come se non ci fosse la «Stroke unit». Lo ha segnalato una nota sindacale firmata dal rappresentante della Fials Medici, Angelo Collodoro. «Dopo il ricovero notturno di un paziente con ictus e disturbi cardiaci, non essendo possibile monitorizzarlo si è proceduto ripetendo diversi elettrocardiogrammi nel corso della notte, gli infermieri non hanno voluto né potuto utilizzare l'ossigeno centralizzato e hanno fatto ricorso a una bombola portatile».
Una Stroke Unit virtuale, che si attiva all'occorrenza telefonando al medico di guardia. «Va comunque detto che in questi primi giorni - spiega il dottor Pastore - non è arrivato a Villa Sofia alcun paziente con ictus acuto e quindi non c'è stato bisogno di utilizzare i monitor e l'ossigeno centralizzato». E infatti i cavi dei monitor sono stati avvolti sulle testate dei letti e gli stessi monitor sono rimasti spenti.
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