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Il presidente Leoluca Orlando: «Manca una cultura del dato». I manager presentano relazioni e i dati difformi da quelli dei bilanci. Indicate disfunzioni, carenze,bisogni e priorità. Denunciata l'invadenza della politica nel sistema sanitario e universita
«Potenziare pronto soccorso e riabilitazioni e garantire i presìdi su tutto il territorio».
La commissione parlamentare d'inchiesta per la Sanità ieri a Catania.
La commissione parlamentare d'inchiesta sulla Sanità fa le pulci al sistema sanitario del territorio catanese nell'ambito dell'ispezione sullo stato della salute in Sicilia, regione sprecona sottoposta al piano di rientro. Individua disfunzioni, carenze, bisogni e, soprattutto, la mancanza di una «cultura del dato». Nel senso che i manager - come denuncia il presidente Leoluca Orlando - presentano dati difformi da quelli degli ultimi bilanci datati 31 agosto 2009. Si tratta di notevoli scostamenti tra l'ammontare dei crediti vantati e quello dei corrispettivi debiti e, nel caso di un'azienda, persino di una differenza di 100 milioni di euro. Quale non si sa perché la commissione preferisce mantenere il riserbo («indichiamo la malattia, non il malato») precisando che di questi «continui disallineamenti nei bilanci» non sono responsabili gli attuali manager, nominati dopo, cui, però, è stato chiesto come intendono colmare queste lacune a partire dall'insediamento dei collegi sindacali di controllo. Dall'1 settembre nel 2009, infatti, vengono spesi miliardi di euro in assenza dei revisori dei Conti delle aziende. Il Policlinico ha appena insediato il collegio, il Cannizzaro lo ha solo nominato, ma non insediato, mentre il Garibaldi e l'Asp3 non hanno fatto neppure questo.
Ancora. La commissione denuncia una grande confusione delle presenze sul territorio: strutture destinate a chiudere che funzionano e, di contro, altre nuove inattive. Conferma che, oltre all'Ascoli-Tomaselli, sarà dismesso anche il San Luigi che dovrebbe ospitare un centro di riabilitazione specialistica con il coinvolgimento della Fondazione Maugeri. Assicura che il pronto soccorso del Garibaldi centro continuerà a funzionare perché è una presenza storica fortemente voluta dai cittadini.
Per quanto riguarda il Policlinico la commissione segnala la mancata nomina del direttore sanitario e di quello amministrativo, e l'altissimo numero di precari nell'ambito medico e socio-sanitario, «fatto che non aiuta l'ordinato svolgimento del servizio». Segnala che il manager ha assicurato il prossimo completamento del pronto soccorso e che per ultimare il «serpentone» destinato all'alta specializzazione chirurgica è necessario un anno di tempo e, soprattutto, 20 milioni di euro.
Rileva una generale carenza di servizi di riabilitazione e un'inadeguata presenza delle unità di terapia intensiva neonatale, come al Cannizzaro, «che dovrebbe essere centro di emergenza e che, invece, invia i neonati con problemi in altri centri». Denuncia, negli ospedali e nei servizi dell'Asp, il problema delle lunghe liste d'attesa, soprattutto per le attività di screening e di prevenzione, e la mancata attuazione del centro unico di prenotazione.
Parole pesantissime sono riservate allo «scandalo» del 118 e della Cri, denunciato dalla relazione della Corte dei Conti del 21 giugno 2008. «Una situazione unica in Italia», come rilevano i dati, agghiaccianti. Nell'arco di pochi anni il numero delle ambulanze del 118 è passato da 161 a 280, le postazioni sul territorio sono 256, il personale di soccorso è di 3.900 unità e quello amministrativo di 270, che è come dire che c'è più di un amministrativo per gestire ogni ambulanza. Personale assunto tutto per chiamata diretta, senza alcun concorso.
I costi di gestione - totalmente sostenuti dalla Regione, compresi quelli del personale medico e del servizio telefonico - sono passati dai 10 milioni di euro del 2002 ai quasi 120 del 2006. Inoltre le ambulanze sono state prese a noleggio con una spesa di 113 milioni, mentre acquistarle sarebbe costato 117 milioni, quasi lo stesso prezzo. Ancora. I componenti del consiglio d'ammnistrazione del vecchio gestore, la Si se, finò a11'8 settembre del 2009 (quello nuovo e la Seus), sono costati 320.000 euro.
L'on. Giovanni Burtone ha sottolineato lo scarso coordinamento tra Garibaldi e Cannizzaro, aziende tra cui dovrebbe esserci un rapporto stretto, e ha rilevato la forte ingerenza della politica del governo regionale sulla sanità e sull'Università. Preoccupa poi la rimodulazione della rete ospedaliera sul territorio. «E' vero che ci sono ricoveri impropri, ma non si possono chiudere ospedali se prima non si aprono altri presidi sanitari territoriali perché così si rischia di smantellare il sistema che finora ha garantito il diritto alla salute dei cittadini». Ed ancora ha ribadito la necessità di potenziare le rianimazioni e ha denunciato le condizioni non accettabili dei pronto soccorso e delle relative astanterie.
L'on Laganà Fortugno poi ha evidenziato come, finora, le aziende sanitarie e ospedaliere siciliane non abbiano presentato il piano attuativo locale, anche se i direttori generali hanno assicurato che lo faranno entro maggio coordinando il rispettivo lavoro. A suo avviso, inoltre, è opportuno non smantellare alcune divisioni all'interno dell'Università dal momento che prowedono non soltanto alla cura dei pazienti, ma anche alla formazione dei futuri medici.
Infine la commissione ha dato una stoccata all'assessore regionale Masstmo Russo che rivendica la propria assoluta discrezionalità nella scelta dei direttori generali. La legge lo consente, ma la commissione ha chiesto il curriculum di tutti i direttori generali, sanitari e amministrativi per valutare se c'è corrispondenza tra l'incarico avuto e i titoli e l'esperienza maturata.
L'intensa giornata catanese, cominciatasi con l'audizione dei rappresentanti sindacali e poi dei manager, si è conclusa con l'incontro con i responsabili della sanità di Enna e di Ragusa e con quello, su sua richiesta, del presidente dell'Unione delle Provincie italiane Castiglione. Infine la commissione si è augurata che la grande struttura ospedahera di Lentini apra al più presto e ha assicurato che tornerà in Sicilia per controllare la situazione. Come dire: non mollerà la presa.
Ancora. La commissione denuncia una grande confusione delle presenze sul territorio: strutture destinate a chiudere che funzionano e, di contro, altre nuove inattive. Conferma che, oltre all'Ascoli-Tomaselli, sarà dismesso anche il San Luigi che dovrebbe ospitare un centro di riabilitazione specialistica con il coinvolgimento della Fondazione Maugeri. Assicura che il pronto soccorso del Garibaldi centro continuerà a funzionare perché è una presenza storica fortemente voluta dai cittadini.
Per quanto riguarda il Policlinico la commissione segnala la mancata nomina del direttore sanitario e di quello amministrativo, e l'altissimo numero di precari nell'ambito medico e socio-sanitario, «fatto che non aiuta l'ordinato svolgimento del servizio». Segnala che il manager ha assicurato il prossimo completamento del pronto soccorso e che per ultimare il «serpentone» destinato all'alta specializzazione chirurgica è necessario un anno di tempo e, soprattutto, 20 milioni di euro.
Rileva una generale carenza di servizi di riabilitazione e un'inadeguata presenza delle unità di terapia intensiva neonatale, come al Cannizzaro, «che dovrebbe essere centro di emergenza e che, invece, invia i neonati con problemi in altri centri». Denuncia, negli ospedali e nei servizi dell'Asp, il problema delle lunghe liste d'attesa, soprattutto per le attività di screening e di prevenzione, e la mancata attuazione del centro unico di prenotazione.
Parole pesantissime sono riservate allo «scandalo» del 118 e della Cri, denunciato dalla relazione della Corte dei Conti del 21 giugno 2008. «Una situazione unica in Italia», come rilevano i dati, agghiaccianti. Nell'arco di pochi anni il numero delle ambulanze del 118 è passato da 161 a 280, le postazioni sul territorio sono 256, il personale di soccorso è di 3.900 unità e quello amministrativo di 270, che è come dire che c'è più di un amministrativo per gestire ogni ambulanza. Personale assunto tutto per chiamata diretta, senza alcun concorso.
I costi di gestione - totalmente sostenuti dalla Regione, compresi quelli del personale medico e del servizio telefonico - sono passati dai 10 milioni di euro del 2002 ai quasi 120 del 2006. Inoltre le ambulanze sono state prese a noleggio con una spesa di 113 milioni, mentre acquistarle sarebbe costato 117 milioni, quasi lo stesso prezzo. Ancora. I componenti del consiglio d'ammnistrazione del vecchio gestore, la Si se, finò a11'8 settembre del 2009 (quello nuovo e la Seus), sono costati 320.000 euro.
L'on. Giovanni Burtone ha sottolineato lo scarso coordinamento tra Garibaldi e Cannizzaro, aziende tra cui dovrebbe esserci un rapporto stretto, e ha rilevato la forte ingerenza della politica del governo regionale sulla sanità e sull'Università. Preoccupa poi la rimodulazione della rete ospedaliera sul territorio. «E' vero che ci sono ricoveri impropri, ma non si possono chiudere ospedali se prima non si aprono altri presidi sanitari territoriali perché così si rischia di smantellare il sistema che finora ha garantito il diritto alla salute dei cittadini». Ed ancora ha ribadito la necessità di potenziare le rianimazioni e ha denunciato le condizioni non accettabili dei pronto soccorso e delle relative astanterie.
L'on Laganà Fortugno poi ha evidenziato come, finora, le aziende sanitarie e ospedaliere siciliane non abbiano presentato il piano attuativo locale, anche se i direttori generali hanno assicurato che lo faranno entro maggio coordinando il rispettivo lavoro. A suo avviso, inoltre, è opportuno non smantellare alcune divisioni all'interno dell'Università dal momento che prowedono non soltanto alla cura dei pazienti, ma anche alla formazione dei futuri medici.
Infine la commissione ha dato una stoccata all'assessore regionale Masstmo Russo che rivendica la propria assoluta discrezionalità nella scelta dei direttori generali. La legge lo consente, ma la commissione ha chiesto il curriculum di tutti i direttori generali, sanitari e amministrativi per valutare se c'è corrispondenza tra l'incarico avuto e i titoli e l'esperienza maturata.
L'intensa giornata catanese, cominciatasi con l'audizione dei rappresentanti sindacali e poi dei manager, si è conclusa con l'incontro con i responsabili della sanità di Enna e di Ragusa e con quello, su sua richiesta, del presidente dell'Unione delle Provincie italiane Castiglione. Infine la commissione si è augurata che la grande struttura ospedahera di Lentini apra al più presto e ha assicurato che tornerà in Sicilia per controllare la situazione. Come dire: non mollerà la presa.
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