il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

martedì 13 aprile 2010

«Potenziare pronto soccorso e riabilitazioni e garantire i presìdi su tutto il territorio».


La Sicilia - 13.04.2010
Ed. del 13.04.2010 - pag. 28
Pinella Leocata

Il presidente Leoluca Orlando: «Manca una cultura del dato». I manager presentano relazioni e i dati difformi da quelli dei bilanci. Indicate disfunzioni, carenze,bisogni e priorità. Denunciata l'invadenza della politica nel sistema sanitario e universita
«Potenziare pronto soccorso e riabilitazioni e garantire i presìdi su tutto il territorio».
La commissione parlamentare d'inchiesta per la Sanità ieri a Catania.
La commissione parlamentare d'inchiesta sulla Sanità fa le pulci al sistema sanitario del territorio catanese nell'ambito dell'ispezione sullo stato della salute in Sicilia, regione sprecona sottoposta al piano di rientro. Individua disfunzioni, carenze, bisogni e, soprattutto, la mancanza di una «cultura del dato». Nel senso che i manager - come denuncia il presidente Leoluca Orlando - presentano dati difformi da quelli degli ultimi bilanci datati 31 agosto 2009. Si tratta di notevoli scostamenti tra l'ammontare dei crediti vantati e quello dei corrispettivi debiti e, nel caso di un'azienda, persino di una differenza di 100 milioni di euro. Quale non si sa perché la commissione preferisce mantenere il riserbo («indichiamo la malattia, non il malato») precisando che di questi «continui disallineamenti nei bilanci» non sono responsabili gli attuali manager, nominati dopo, cui, però, è stato chiesto come intendono colmare queste lacune a partire dall'insediamento dei collegi sindacali di controllo. Dall'1 settembre nel 2009, infatti, vengono spesi miliardi di euro in assenza dei revisori dei Conti delle aziende. Il Policlinico ha appena insediato il collegio, il Cannizzaro lo ha solo nominato, ma non insediato, mentre il Garibaldi e l'Asp3 non hanno fatto neppure questo.
Ancora. La commissione denuncia una grande confusione delle presenze sul territorio: strutture destinate a chiudere che funzionano e, di contro, altre nuove inattive. Conferma che, oltre all'Ascoli-Tomaselli, sarà dismesso anche il San Luigi che dovrebbe ospitare un centro di riabilitazione specialistica con il coinvolgimento della Fondazione Maugeri. Assicura che il pronto soccorso del Garibaldi centro continuerà a funzionare perché è una presenza storica fortemente voluta dai cittadini.
Per quanto riguarda il Policlinico la commissione segnala la mancata nomina del direttore sanitario e di quello amministrativo, e l'altissimo numero di precari nell'ambito medico e socio-sanitario, «fatto che non aiuta l'ordinato svolgimento del servizio». Segnala che il manager ha assicurato il prossimo completamento del pronto soccorso e che per ultimare il «serpentone» destinato all'alta specializzazione chirurgica è necessario un anno di tempo e, soprattutto, 20 milioni di euro.
Rileva una generale carenza di servizi di riabilitazione e un'inadeguata presenza delle unità di terapia intensiva neonatale, come al Cannizzaro, «che dovrebbe essere centro di emergenza e che, invece, invia i neonati con problemi in altri centri». Denuncia, negli ospedali e nei servizi dell'Asp, il problema delle lunghe liste d'attesa, soprattutto per le attività di screening e di prevenzione, e la mancata attuazione del centro unico di prenotazione.
Parole pesantissime sono riservate allo «scandalo» del 118 e della Cri, denunciato dalla relazione della Corte dei Conti del 21 giugno 2008. «Una situazione unica in Italia», come rilevano i dati, agghiaccianti. Nell'arco di pochi anni il numero delle ambulanze del 118 è passato da 161 a 280, le postazioni sul territorio sono 256, il personale di soccorso è di 3.900 unità e quello amministrativo di 270, che è come dire che c'è più di un amministrativo per gestire ogni ambulanza. Personale assunto tutto per chiamata diretta, senza alcun concorso.
I costi di gestione - totalmente sostenuti dalla Regione, compresi quelli del personale medico e del servizio telefonico - sono passati dai 10 milioni di euro del 2002 ai quasi 120 del 2006. Inoltre le ambulanze sono state prese a noleggio con una spesa di 113 milioni, mentre acquistarle sarebbe costato 117 milioni, quasi lo stesso prezzo. Ancora. I componenti del consiglio d'ammnistrazione del vecchio gestore, la Si se, finò a11'8 settembre del 2009 (quello nuovo e la Seus), sono costati 320.000 euro.
L'on. Giovanni Burtone ha sottolineato lo scarso coordinamento tra Garibaldi e Cannizzaro, aziende tra cui dovrebbe esserci un rapporto stretto, e ha rilevato la forte ingerenza della politica del governo regionale sulla sanità e sull'Università. Preoccupa poi la rimodulazione della rete ospedaliera sul territorio. «E' vero che ci sono ricoveri impropri, ma non si possono chiudere ospedali se prima non si aprono altri presidi sanitari territoriali perché così si rischia di smantellare il sistema che finora ha garantito il diritto alla salute dei cittadini». Ed ancora ha ribadito la necessità di potenziare le rianimazioni e ha denunciato le condizioni non accettabili dei pronto soccorso e delle relative astanterie.
L'on Laganà Fortugno poi ha evidenziato come, finora, le aziende sanitarie e ospedaliere siciliane non abbiano presentato il piano attuativo locale, anche se i direttori generali hanno assicurato che lo faranno entro maggio coordinando il rispettivo lavoro. A suo avviso, inoltre, è opportuno non smantellare alcune divisioni all'interno dell'Università dal momento che prowedono non soltanto alla cura dei pazienti, ma anche alla formazione dei futuri medici.
Infine la commissione ha dato una stoccata all'assessore regionale Masstmo Russo che rivendica la propria assoluta discrezionalità nella scelta dei direttori generali. La legge lo consente, ma la commissione ha chiesto il curriculum di tutti i direttori generali, sanitari e amministrativi per valutare se c'è corrispondenza tra l'incarico avuto e i titoli e l'esperienza maturata.
L'intensa giornata catanese, cominciatasi con l'audizione dei rappresentanti sindacali e poi dei manager, si è conclusa con l'incontro con i responsabili della sanità di Enna e di Ragusa e con quello, su sua richiesta, del presidente dell'Unione delle Provincie italiane Castiglione. Infine la commissione si è augurata che la grande struttura ospedahera di Lentini apra al più presto e ha assicurato che tornerà in Sicilia per controllare la situazione. Come dire: non mollerà la presa.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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