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Superati i rilievi dell'Economia. Aumenti per 452 milioni.
Approvati i nuovi contratti per medici e dirigenti sanitari
ROMA. Contratti in porto per i 39mila medici e dirigenti non medici del Servizio sanitario nazionale. Il Consiglio dei ministri li ha approvati ieri, dopo i dubbi dell'Economia sul rischio di spese extra per le Regioni di metà marzo e la risposta della scorsa settimana dell'Aran (si veda «Il S01e-24 Ore del 24 marzo). Il secondo biennio economico 2008-2009 vale per i medici 179 euro mensili medi lordi procapite - dai 207 per i primari ai 109 per i neo assunti - e 152 per i dirigenti.
Con arretrati che vanno da 3.500 euro circa per i primari ai 2mila circa per i neo dottori, considerando l'arrivo in busta paga a maggio, dopo il via libera definitiva della Corte dei conti, atteso entro quindici giorni.
In tutto 452 milioni di aumenti a livello nazionale, ma altri (lo 0,8% in più del monte salari, circa 61 milioni) saranno possibili nelle Regioni "virtuose", quelle senza debiti cioè, che potranno premiare con loro risorse i risultati ottenuti sugli obiettivi di miglioramento dei servizi ai cittadini. E la novità maggiore, oggetto anche dei maggiori dubbi dell'Economia, è la rivalutazione dell'indennità di esclusività del lavoro medico: circa 26 euro mensili lordi che fanno parte dell'aumento complessivo del 3,2% nazionale. Le perplessità dei tecnici di Tremonti erano che la sua introduzione nel monte salari potesse non essere "una tantum", mentre l'Aran ha garantito il meccanismo, ricordano che con il nuovo sistema di contrattazione previsto dalla riforma Brunetta gli aumenti non saranno calcolati più sul monte salari, ma solo sulle voci stipendiali e che l'indennità di esclusiva non entra a far parte di queste.
Con il nuovo contratto poi arrivano anche le sanzioni previste sempre dalla riforma Brunetta e adattate alla specificità medica: dalla censura scritta alla multa da 200 a 500 euro fino al licenziamento senza preavviso. Ma anche il reintegro sul posto in caso di ingiusto licenziamento. Cinque i tipi di sanzioni: censura scritta, sanzione pecuniaria, sospensione dal servizio con privazione della retribuzione, licenziamento con preavviso, licenziamento senza preavviso. E 33 "reati" dall'inosservanza del contratto alla cattiva condotta negli ambienti di lavoro, fino a peculato, concussione e corruzione.
«Si tratta di un importante traguardo e dimostra la volontà del Governo di chiudere rapidamente con i contratti del biennio precedente per voltare definitivamente pagina», ha dichiarato il ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Che ha aggiurito: «Nonostante qualche resistenza da parte delle Regioni, stiamo rispettando le tappe per il nuovo modello contrattuale: a maggio apriremo il tavolo per il contratto 2010-2012».
Soddisfatti anche i sindacati, che tuttavia annunciano di non voler abbassare la guardia rispetto ai tempi caldi di confronto con il Governo: governo clinico, "rottamazìone" (il pensionamento d'ufficio di chi raggiunge 40 anni di anzianità contributiva e non professionale), rischio professionale, precariato, difesa della specificità medica che con il nuovo meccanismo di contrattazione rischierebbe secondo alcuni di andare perduta.
Con arretrati che vanno da 3.500 euro circa per i primari ai 2mila circa per i neo dottori, considerando l'arrivo in busta paga a maggio, dopo il via libera definitiva della Corte dei conti, atteso entro quindici giorni.
In tutto 452 milioni di aumenti a livello nazionale, ma altri (lo 0,8% in più del monte salari, circa 61 milioni) saranno possibili nelle Regioni "virtuose", quelle senza debiti cioè, che potranno premiare con loro risorse i risultati ottenuti sugli obiettivi di miglioramento dei servizi ai cittadini. E la novità maggiore, oggetto anche dei maggiori dubbi dell'Economia, è la rivalutazione dell'indennità di esclusività del lavoro medico: circa 26 euro mensili lordi che fanno parte dell'aumento complessivo del 3,2% nazionale. Le perplessità dei tecnici di Tremonti erano che la sua introduzione nel monte salari potesse non essere "una tantum", mentre l'Aran ha garantito il meccanismo, ricordano che con il nuovo sistema di contrattazione previsto dalla riforma Brunetta gli aumenti non saranno calcolati più sul monte salari, ma solo sulle voci stipendiali e che l'indennità di esclusiva non entra a far parte di queste.
Con il nuovo contratto poi arrivano anche le sanzioni previste sempre dalla riforma Brunetta e adattate alla specificità medica: dalla censura scritta alla multa da 200 a 500 euro fino al licenziamento senza preavviso. Ma anche il reintegro sul posto in caso di ingiusto licenziamento. Cinque i tipi di sanzioni: censura scritta, sanzione pecuniaria, sospensione dal servizio con privazione della retribuzione, licenziamento con preavviso, licenziamento senza preavviso. E 33 "reati" dall'inosservanza del contratto alla cattiva condotta negli ambienti di lavoro, fino a peculato, concussione e corruzione.
«Si tratta di un importante traguardo e dimostra la volontà del Governo di chiudere rapidamente con i contratti del biennio precedente per voltare definitivamente pagina», ha dichiarato il ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Che ha aggiurito: «Nonostante qualche resistenza da parte delle Regioni, stiamo rispettando le tappe per il nuovo modello contrattuale: a maggio apriremo il tavolo per il contratto 2010-2012».
Soddisfatti anche i sindacati, che tuttavia annunciano di non voler abbassare la guardia rispetto ai tempi caldi di confronto con il Governo: governo clinico, "rottamazìone" (il pensionamento d'ufficio di chi raggiunge 40 anni di anzianità contributiva e non professionale), rischio professionale, precariato, difesa della specificità medica che con il nuovo meccanismo di contrattazione rischierebbe secondo alcuni di andare perduta.
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