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CONVENZIONE. Niente accordo sui tempi.
Ambulanze, continua lo scontro Sise-Regione
PALERMO. Ufficialmente la convenzione tra la Regione e la Sise, per la gestione del 118 in Sicilia, è scaduta mercoledì scorso. Il servizio delle emergenze e urgenze ieri non si è interrotto, ma la nuova società che avrà in carico il settore in Sicilia, cioè la Seus, non è ancora pronta a scendere in campo. Motivo per cui continua senza sosta il braccio di ferro tra la Sise e l'assessorato regionale della Salute per prolungare la convenzione ancora per qualche tempo.
La società che ha gestito il servizio in Sicilia per conto della Croce Rossa, avrebbe chiesto una proroga di altri nove mesi e cioè fino a dicembre prossimo. Ma per il capo di gabinetto del dipartimento della Sanità, Giovanni Carapezza, «due mesi dovrebbero essere ampiamente sufficienti per concludere questa fase di transizione. Contiamo di poter trovare un accordo entro Pasqua». L'intesa potrebbe arrivare con una proroga di sei mesi, per permettere nel frattempo il passaggio di mezzi e personale alla nuova società consortile.
Non c'è nulla di formalizzato al momento, ma i contatti anche ieri sono continuati in maniera serrata. Ogni mese di proroga è costato alla Regione circa 10 milioni di euro, ma il problema non è solo di natura economica. Sul tavolo delle trattative, la Croce Rossa rivendica pure un credito dalla Regione di oltre 80 milioni di euro, di cui una buona parte legato agli straordinari non pagati ai circa 3.300 dipendenti.
La società che ha gestito il servizio in Sicilia per conto della Croce Rossa, avrebbe chiesto una proroga di altri nove mesi e cioè fino a dicembre prossimo. Ma per il capo di gabinetto del dipartimento della Sanità, Giovanni Carapezza, «due mesi dovrebbero essere ampiamente sufficienti per concludere questa fase di transizione. Contiamo di poter trovare un accordo entro Pasqua». L'intesa potrebbe arrivare con una proroga di sei mesi, per permettere nel frattempo il passaggio di mezzi e personale alla nuova società consortile.
Non c'è nulla di formalizzato al momento, ma i contatti anche ieri sono continuati in maniera serrata. Ogni mese di proroga è costato alla Regione circa 10 milioni di euro, ma il problema non è solo di natura economica. Sul tavolo delle trattative, la Croce Rossa rivendica pure un credito dalla Regione di oltre 80 milioni di euro, di cui una buona parte legato agli straordinari non pagati ai circa 3.300 dipendenti.
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