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REGIONE. Cambia la gestione del servizio di emergenza.
118, il "ricatto" di Russo
L'assessore "minaccia" di non assorbire gli autisti delle ambulanze che non rinunciano ai crediti pregressi. I sindacati accettano le condizioni. Tranne la Cgil.
PALERMO. Il parere dell'Avvocatura dello Stato di Palermo arrivò sul tavolo dell'assessore alla Sanità Massimo Russo il 6 agosto del 2009. Nonostante il gran caldo estivo ebbe l'effetto di una doccia fredda. «La Regione deve pagare i 50 milioni di euro che la Croce rossa deve corrispondere per lo straordinario svolto dagli autisti soccorritori del 118 che gestisce attraverso la Sise spa. Il ricorso al lavoro straordinario è strutturale: l'Assessorato per evitare il perpetuarsi di situazioni ambigue e patologiche individui soluzioni idonee». I 3100 autisti soccorritori (3360 sono i dipendenti della Sise spa), inftti, erano part-time ma il loro monte orario complessivo non bastava a tenere attive 24 ore al giorno, come chiedeva l'assessorato, tutte le 256 ambulanze dislocate sul territorio regionale. "Soluzioni idonee", come suggerì l'Avvocatura, però non ne se ne sono mai trovate. «Bastava aumentare l'orario di lavoro ordinario che peraltro costa di meno di quello straordinario», dice Michele Salamone, segretario del sindacato Fials. Non fu fatto prima dai precedessori di Russo. Non lo ha fatto l'ex maqistrato. Che da mesi invece, annuncia e minaccia: «Il 118 passerà ad una nuova società. Tutti i lavoratori verranno assorbiti ma solo se rinunceranno a quanto hanno maturato di straordinario (in media 10mila euro a testa, ndr)». Il primo gennaio del 2010 è stata costituita la Sues spa, società interamente partecipata dalla Regione, con il compito di gestire in sostituzione della Sise spa, il 118. Il 15 marzo 2010 le orqanizzazioni sindacali hanno sottoscritto l'accordo che accetta i voleri dell'assessorato. «E' un ricatto. L'accordo non è valido. Le organizzazioni sindacali non possono disporre di diritti dei lavoratori che hanno già ottenuto sulla questione sentenze favorevoli da parte dei giudici», afferma Michele Palazzotto, segretario regionale della Funzione pubblica della Cgil, unico sindacato a non firmare l'accordo. I lavoratori secondo l'accordo verranno messi in mobilità e poi assorbiti dalla nuova società passando a tempo pieno. «Il passaggio del 118 alla nuova società avverrà il primo maggio» annuncia Dino Alagna, il responsabile del Servio Emergenza della Regione, impegnato da mesi a far partire il nuovo corso. «L'assessorato si sta dimostrando completamente incapace ed inadeguato a governare questa vicenda», tuona Michele Palazzotto. «E' l'ennesima proroga continua - il sindacalista - Nonostante l'arroqanza dell'assessore sul passaqqio dal vecchio al nuovo regna la più completa confusione». Per Michele Palazzotto, invece, non c'è nulla di illegale nel fatto che i lavoratori della Sise spa, che non hanno mai fatto un vero e proprio concorso pubblico, passino automaticamente e direttamente alla Sues spa, società interamente pubblica: «In Sicilia lo si è fatto per tutte le partecipate».
L'EREDITA' SCOMODA. Il vecchio che ancora vecchio non è ha lasciato in eredità un duro conflitto tra la Croce rossa italiana e la Regione Sicilia. Il 9 dicembre del 2009, Francesco Rocca, il commissario della Croce rossa italia, che per favorire i rapporti aveva esautorato dai vertici della Croce Rossa regionale e della Sise spa, Francesco Stagno D'Alcontres, accusato di un'allegra e personalistica gestione, scrisse all'assessore Russo una nota durissima: «La Regione ha 80 milioni di euro (50 milioni per straordinaro da corrispondere agli autisti) di debiti nei nostri confronti. La Sise spa rischia il fallimento. Se non li paga non daremo i ponti radio, indispendabili per il 118».
Altrettanto dura fu la risposta di Russo: «Abbiamo già concordato che paqhererno. Sconcerta che la Croce rossa faccia queste minacce. Anche perchè i ponti radio sono stati costruiti grazie ai fondi regionali», ha scritto l'assessore il 16 dicembre. A stretto giro di posta la replica di Rocca: «Nonostante la nostra disponibilità non ci è pervenuto neanche un segno tangibile della volontà della buona volontà della Reoione. Eppure abbiamo integralmente i nominativi degli organi di vertice della Sise proposti dalla Regione».
Dopo il duro botta e risposta sembrava essere tornato il sereno. Il clima si è fatto nuovamente tempestoso alla vigilia del rinnovo della proroga della convenzione per il mese di aprile: «Se ci vengono pagati i crediti non accettiamo proroghe», ha dichiarato Rocca. «E' interruzione di pubblico servizio», ha ribattuto Russo. La convenzione è stata prorogata di un altro mese. Ma Rocca ha sostituito Davide Bambina, il commissario dela Croce Rossa regionale con Saverio Ciriminna, l'ex capo dell'Ispettorato generale alla Sanità. Un vero e proprio atto di belligeranza destinato ad accendere lo scontro.
Saverio Ciriminna, infatti, che non è mai stato un uomo Croce rossa, non ebbe mai un buon rapporto con l'assessore Massimo Russo, che lo ha mandato via con modalità tutt'altro che soft. La qestione della Croce rossa targata Croce rossa italiana, che svolge il servizio dal 2001, è stata giudicata dalla Corte dei conti, che ha aperto un'indagine sull'operato dei componenti dell'Ars che hanno votato l'ampliamento del numero delle ambulanze, fonte di sprechi. Un ispezione di un funzionario del ministero dell'Economia, Mario Guida, nel 2007 ha messo in evidenza una serie di anomalie: tra cui, per andare ai nostri giorni, le assunzione senza concorso pubblico.
L'EREDITA' SCOMODA. Il vecchio che ancora vecchio non è ha lasciato in eredità un duro conflitto tra la Croce rossa italiana e la Regione Sicilia. Il 9 dicembre del 2009, Francesco Rocca, il commissario della Croce rossa italia, che per favorire i rapporti aveva esautorato dai vertici della Croce Rossa regionale e della Sise spa, Francesco Stagno D'Alcontres, accusato di un'allegra e personalistica gestione, scrisse all'assessore Russo una nota durissima: «La Regione ha 80 milioni di euro (50 milioni per straordinaro da corrispondere agli autisti) di debiti nei nostri confronti. La Sise spa rischia il fallimento. Se non li paga non daremo i ponti radio, indispendabili per il 118».
Altrettanto dura fu la risposta di Russo: «Abbiamo già concordato che paqhererno. Sconcerta che la Croce rossa faccia queste minacce. Anche perchè i ponti radio sono stati costruiti grazie ai fondi regionali», ha scritto l'assessore il 16 dicembre. A stretto giro di posta la replica di Rocca: «Nonostante la nostra disponibilità non ci è pervenuto neanche un segno tangibile della volontà della buona volontà della Reoione. Eppure abbiamo integralmente i nominativi degli organi di vertice della Sise proposti dalla Regione».
Dopo il duro botta e risposta sembrava essere tornato il sereno. Il clima si è fatto nuovamente tempestoso alla vigilia del rinnovo della proroga della convenzione per il mese di aprile: «Se ci vengono pagati i crediti non accettiamo proroghe», ha dichiarato Rocca. «E' interruzione di pubblico servizio», ha ribattuto Russo. La convenzione è stata prorogata di un altro mese. Ma Rocca ha sostituito Davide Bambina, il commissario dela Croce Rossa regionale con Saverio Ciriminna, l'ex capo dell'Ispettorato generale alla Sanità. Un vero e proprio atto di belligeranza destinato ad accendere lo scontro.
Saverio Ciriminna, infatti, che non è mai stato un uomo Croce rossa, non ebbe mai un buon rapporto con l'assessore Massimo Russo, che lo ha mandato via con modalità tutt'altro che soft. La qestione della Croce rossa targata Croce rossa italiana, che svolge il servizio dal 2001, è stata giudicata dalla Corte dei conti, che ha aperto un'indagine sull'operato dei componenti dell'Ars che hanno votato l'ampliamento del numero delle ambulanze, fonte di sprechi. Un ispezione di un funzionario del ministero dell'Economia, Mario Guida, nel 2007 ha messo in evidenza una serie di anomalie: tra cui, per andare ai nostri giorni, le assunzione senza concorso pubblico.
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