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SICILIA. Ricovero o day hospital? A giorni ci sarà il parere degli esperti
La Regione si affida a una commissione di quattro medici
PALERMO. La Sicilia affronta il tema della pillola RU486 per l'aborto attraverso una commissione di quattro medici istituita dall'assessore alla Sanità Massimo Russo. Quattro primari siciliani che hanno già dato il loro parere sul come, dove e quando è possibile o non è possibile usare questo metodo d'aborto non chirurgico.
Dopo Pasqua i quattro primari consegneranno i loro pareri "unificati" all'assessore Russo e saranno pareri di tecnici della sanità: conterranno dunque i giudizi su eventuali rischi o sull'assenza di rischi della RU. Sulla base di tale parere unificato, l'assessore alla Sanità decreterà in tema 486, la pillola che ha già ricevuto il via libera nazionale attraverso un indirizzo ministeriale ma è in attesa dei decreti delle Regioni sulle norme di utilizzo.
E dunque, alla fine, toccherà a Russo decidere non solo se in Sicilia è consentito usarla oppure no (per esempio per gravi rischi sulla salute della donna). Ma anche come usarla. Per esempio in regime di day hospital: una mattina in ambulatorio e poi subito a casa, quindi il ritorno in ambulatorio per i controlli e l'assunzione di un secondo farmaco se nel giro di 72 ore non avviene l'espulsione del "prodotto del concepimento", infine un'ultima ecografia di controllo. O per esempio in regime di ricovero, con l'occupazione di un posto letto per alcuni giorni e costi più elevati.
Luigi Alìo, primario di Ostetricia e ginecologia all'ospedale Civico di Palermo, è uno dei quattro medici siciliani della commissione istituita dall'assessore Russo e presieduta da Lia Murè. «Daremo il nostro parere unificato all'assessore cercando di restare indifferenti alle conseguenze economiche diverse che pure ci sono fra i due modi di utilizzo, in day hospital o in ricovero. Sottolineando, ma questo è il mio punto di vista, che l'utilizzo in day hospital garantisce la privacy ed è un modo accessibile a tutte le pazienti».
Dopo Pasqua i quattro primari consegneranno i loro pareri "unificati" all'assessore Russo e saranno pareri di tecnici della sanità: conterranno dunque i giudizi su eventuali rischi o sull'assenza di rischi della RU. Sulla base di tale parere unificato, l'assessore alla Sanità decreterà in tema 486, la pillola che ha già ricevuto il via libera nazionale attraverso un indirizzo ministeriale ma è in attesa dei decreti delle Regioni sulle norme di utilizzo.
E dunque, alla fine, toccherà a Russo decidere non solo se in Sicilia è consentito usarla oppure no (per esempio per gravi rischi sulla salute della donna). Ma anche come usarla. Per esempio in regime di day hospital: una mattina in ambulatorio e poi subito a casa, quindi il ritorno in ambulatorio per i controlli e l'assunzione di un secondo farmaco se nel giro di 72 ore non avviene l'espulsione del "prodotto del concepimento", infine un'ultima ecografia di controllo. O per esempio in regime di ricovero, con l'occupazione di un posto letto per alcuni giorni e costi più elevati.
Luigi Alìo, primario di Ostetricia e ginecologia all'ospedale Civico di Palermo, è uno dei quattro medici siciliani della commissione istituita dall'assessore Russo e presieduta da Lia Murè. «Daremo il nostro parere unificato all'assessore cercando di restare indifferenti alle conseguenze economiche diverse che pure ci sono fra i due modi di utilizzo, in day hospital o in ricovero. Sottolineando, ma questo è il mio punto di vista, che l'utilizzo in day hospital garantisce la privacy ed è un modo accessibile a tutte le pazienti».
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