|
PALERMO. Fronte unito contro la Croce Rossa, che ha annunciato lo stop a un servizio essenziale. A rischio pure 3.300 posti.
Sindacati e Regione, allarme sul 118
Per Cisl e Uil i contenziosi amministrativi con la Regione non possono giustificare questi atteggiamenti della Cri. E pure la Cgil si schiera col governo.
PALERMO. È guerra aperta sul servizio del 118 in Sicilia. La Croce Rossa, che lo aveva in carico prima della riforma, ha minacciato di licenziare i lavoratori perchè la Regione non avrebbe rispettato alcuni impegni. Ma i sindacati sono sul piede di guerra. La Cisl e la Uil si sono schierati con l'assessorato alla Sanità, mentre la Cgil ha prospettato la mobilitazione generale e ha chiesto maggiori garanzie all'assessore alla Salute, Massimo Russo.
La vicenda riguarda la gestione del servizio del 118, fino ad oggi in mano alla Sise, società della Cri che, in convenzione con la Regione, si è occupata delle ambulanze al costo di circa 100 milioni di euro all'anno. La riforma della sanità ha però previsto il passaggio di consegne ad una nuova società consortile, la Seus. In una fase transitoria, era stato chiesto alla Sise di continuare a gestire il servizio in cambio del trasferimento di circa 10 milioni di euro.
Ma la Croce Rossa ha annunciato che il 31 marzo si fermerà: così, visto che la nuova società regionale non è ancora pronta per gestire il servizio, il rischio è addirittura quello del blocco delle ambulanze. Secondo il commissario straordinario della Croce Rossa nazionale, Francescc Rocca, la Regione non avrebbe onorato impegni come il pagamento di un debito di 80 milioni di euro. E ha chiesto «il trasferimento dell'intera Sise alla Regione al prezzo simbolico di un euro altrimenti sarò costretto a collocare tutto il personale in mobilità».
In difesa dei 3.300 lavoratori del 118 sono scesi i sindacati. Per Claudio Barone, segretario regionale della Uil Sicilia ed Enzo Tango, segretario della Uil Fpl, «sono gli ultimi colpi di coda di una gestione poco gloriosa. I contenziosi amministrativi con la Regione non possono giustificare questi atteggiamenti». Maurizio Bernava, segretario regionale della Cisl, assieme a Angelo Fullone, responsabile della Funzione pubblica, hanno dato pieno sostegno al governo chiedendo di «andare avanti nell'attuazione del percorso pattuito con i lavoratori, con i tempi e le modalità previsti». Michele Palazzotto e Marcella Coppa della Fp-Cgil hanno invece minacciato la mobilitazione «se non verrà chiarita entro pochi giorni la dichiarazione della Croce Rossa. La Regione deve rassicurare i cittadini che l'emergenza nei territorio verrà garantita».
La vicenda riguarda la gestione del servizio del 118, fino ad oggi in mano alla Sise, società della Cri che, in convenzione con la Regione, si è occupata delle ambulanze al costo di circa 100 milioni di euro all'anno. La riforma della sanità ha però previsto il passaggio di consegne ad una nuova società consortile, la Seus. In una fase transitoria, era stato chiesto alla Sise di continuare a gestire il servizio in cambio del trasferimento di circa 10 milioni di euro.
Ma la Croce Rossa ha annunciato che il 31 marzo si fermerà: così, visto che la nuova società regionale non è ancora pronta per gestire il servizio, il rischio è addirittura quello del blocco delle ambulanze. Secondo il commissario straordinario della Croce Rossa nazionale, Francescc Rocca, la Regione non avrebbe onorato impegni come il pagamento di un debito di 80 milioni di euro. E ha chiesto «il trasferimento dell'intera Sise alla Regione al prezzo simbolico di un euro altrimenti sarò costretto a collocare tutto il personale in mobilità».
In difesa dei 3.300 lavoratori del 118 sono scesi i sindacati. Per Claudio Barone, segretario regionale della Uil Sicilia ed Enzo Tango, segretario della Uil Fpl, «sono gli ultimi colpi di coda di una gestione poco gloriosa. I contenziosi amministrativi con la Regione non possono giustificare questi atteggiamenti». Maurizio Bernava, segretario regionale della Cisl, assieme a Angelo Fullone, responsabile della Funzione pubblica, hanno dato pieno sostegno al governo chiedendo di «andare avanti nell'attuazione del percorso pattuito con i lavoratori, con i tempi e le modalità previsti». Michele Palazzotto e Marcella Coppa della Fp-Cgil hanno invece minacciato la mobilitazione «se non verrà chiarita entro pochi giorni la dichiarazione della Croce Rossa. La Regione deve rassicurare i cittadini che l'emergenza nei territorio verrà garantita».
Nessun commento:
Posta un commento
imposta qui i tuoi commenti