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Regioni al lavoro su riconsegna vaccini influenza A, l'inchiesta
Roma, 8 mar. (Adnkronos Salute) - Si dicono già pronte a riconsegnare i molti vaccini contro l'influenza A non utilizzati in questi mesi, anche se non proprio tutte le Regioni italiane sembrano avere portato a termine la ricognizione chiesta dal ministero della Salute. Il dicastero aveva inviato a fine gennaio un'informativa a tutti gli assessorati alla Sanità italiani, per sapere il numero di dosi rimaste inutilizzate e i tempi necessari per la loro riconsegna. Il ministero si aspettava una risposta entro i primi di febbraio, ma non tutte le Regioni sono state puntuali. Ci sono quelle, numerose, che sarebbero già pronte a restituire le dosi di vaccino. Ma ce n'è anche qualcuna che lamenta ancora dei ritardi e ha problemi nel calcolo delle dosi rimaste inutilizzate, come Basilicata e Veneto. E' quanto emerge da un'analisi condotta dall'ADNKRONOS SALUTE, Regione per Regione. All'indagine hanno aderito tutte le Regioni italiane, escluse Lazio e Calabria.Le prime dosi di vaccino scadranno a luglio ed entro quel periodo dovrà quindi essere concluso l'iter da parte delle Regioni: calcolo delle dosi da restituire, trasporto dalle Asl al centro di stoccaggio individuato e riconsegna generale al ministero della Salute. Nella migliore delle ipotesi, però, le ultime Regioni rimaste potranno partire con la riconsegna solamente a fine marzo. Intanto, tutte aspettano una comunicazione dal dicastero. Ma ecco, nel dettaglio, come le Regioni si stanno organizzando e a che punto sono.
«Il Trentino è pronto dal 1 marzo per la consegna delle dosi di vaccino contro l'influenza A», spiega Antonino Biondo, medico specialista in igiene e medicina preventiva. «Abbiamo seguito le indicazioni del ministero, ci siamo organizzati e tutte le dosi di vaccini sono state portate nell'unico centro di stoccaggio, il centro servizi sanitari di Trento. Ora aspettiamo solo che il ministero venga a prenderli. Le dosi che torneranno indietro - precisa Biondo - sono circa 60 mila».
E' ben preparata anche Valle D'Aosta, pronta a riconsegnare 10 mila dosi di vaccino, raccolte nel centro di stoccaggio dell'ospedale di Aosta, già dal 5 febbraio. E anche l'Abruzzo si dichiara pronto. «In seguito alla richiesta del ministero della Salute - risponde Manuela Di Giacomo, funzionario responsabile del Servizio igiene e sanità pubblica della Regione - abbiamo individuato un centro unico di riferimento: la farmacia ospedaliera di Chieti. E abbiamo dato indicazioni alle Asl perché ognuna autonomamente, con i propri mezzi e in breve tempo, provvedesse alla riconsegna delle dosi. Due o tre aziende hanno già terminato la riconsegna, le altre si sono messe in moto. Entro questa settimana termineremo le operazioni. A quel punto aspetteremo le indicazioni del ministero e concorderemo data e giorno del ritiro dei vaccini. Da riconsegnare integre ci sono circa 92.770 confezioni in decadose e 29.318 monodose». Pronta anche la Sicilia, che aspetta solo la comunicazione del ministero, come spiega Mario Palermo, dirigente Servizio 1 dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell'assessorato alla Sanità della Regione Siciliana.
«Siamo stati i primi - puntualizza Palermo - a chiedere di avere due centri di stoccaggio per il ritiro dei vaccini, perché i frigoriferi dell'unico centro palermitano non potevano contenere tutte le dosi. Così abbiamo avuto a disposizione il centro zooprofilattico sperimentale di Palermo e la farmacia del Cannizzaro di Catania. Abbiamo fatto il censimento chiesto dal ministero e sono risultate poco meno di 700 mila dosi. Noi ne avevamo ricevute poco più di 800 mila, di cui ne abbiamo somministrate circa 92 mila. Siamo riusciti a fare tutto in breve tempo, dividendo tutti i vaccini per lotto e per scadenze». Bene anche la Puglia. «Sostanzialmente - dice Elisabetta Viesti, responsabile Ufficio 1 sanità pubblica e sicurezza sul lavoro della Regione - la maggior parte delle dosi che dobbiamo riconsegnare non sono mai state spostate dal nostro centro di stoccaggio, il Dipartimento di prevenzione dell'Asl di Brindisi. Si tratta di vaccini mai ritirati. Quindi noi siamo pronti e aspettiamo disposizioni da parte del ministero. Le dosi da restituire - aggiunge - sono già divise per lotti. Le confezioni pluridose che intendiamo restituire sono 374.900; quelle monodose, invece, sono circa 20 mila. Noi abbiamo mandato la comunicazione con tutte le informazioni sui vaccini al ministero della Salute l'8 febbraio. Ora aspettiamo novità». Pronte anche Emilia Romagna e Marche. La prima ha «già dato disposizioni alle aziende sanitarie per lo stoccaggio delle dosi di vaccino contro l'influenza A in confezioni integre da riconsegnare al ministero della Salute», spiegano fonti dell'assessorato.
«Le aziende Usl hanno già provveduto allo stoccaggio - affermano - Delle 723 mila dosi ricevute, 159 mila sono state somministrate e circa 500 mila torneranno indietro. La Regione ha già scritto al ministero della Salute dicendo che le dosi di vaccino sono stoccate nel deposito SM di Bologna e Usl di Reggio Emilia. Siamo pronti dai primi di marzo, dunque aspettiamo una risposta da parte del ministero per l'effettivo ritiro».
Quanto alle Marche, «più della metà dei vaccini da riconsegnare al ministero sono già nel punto di stoccaggio, l'ospedale Civile Torrette - afferma Giuliano Tagliavento, dirigente Sanità pubblica della Regione - Non sono stati toccati dal momento in cui sono arrivati, quindi non avremo molti problemi a organizzarci. Abbiamo mandato tutti i dati al ministero, dopo aver fatto il punto al livello territoriale. Torneranno a Roma circa 157 mila dosi. Dal 4 febbraio siamo pronti, aspettiamo solo la data di ritiro da parte del ministero della Salute». Anche la Toscana ha «ricentralizzato le confezioni integre di vaccini per l'influenza A non utilizzate» ed è «pronta a riconsegnarle allo Stato». Lo assicura Loredano Giorni, dirigente responsabile settore farmaceutico della Regione. «Non saranno raccolte le confezioni singole nella disponibilità dei medici convenzionati o dei pediatri, che ammontano a circa 152 mila. Questo è dovuto alla difficoltà di accertarne la corretta conservazione. Alla Regione Toscana erano state consegnate 623 mila dosi di vaccino. Ne saranno restituite 415 mila. Aspettiamo comunicazioni dal ministero della Salute», aggiunge il dirigente.
«Penso che questa operazione sarà abbastanza complicata - rispondono invece dal Piemonte - Sarà terminata nella seconda metà di marzo. Infatti abbiamo chiesto al ministero un po' di tempo in più», spiega Vittorio De Micheli, direttore regionale Sanità.
«Delle 800 mila dosi che abbiamo ricevuto - aggiunge De Micheli - circa 30 mila sono state somministrate e circa 5 mila dosi avanzano perché non sono confezioni integre. Ne terremo 15 mila, ipotizzando fabbisogni da qui all'autunno, e il resto lo riconsegneremo; quindi di 800 mila dosi ne restituiamo 750 mila. Bisogna raccogliere tutto in sede unica, ma non abbiamo un magazzino refrigerato che contenga tutte queste dosi, quindi abbiamo negoziato col ministero per raccogliere i vaccini in più magazzini. Sicuramente uno è quello dell'Asl Torino 3. Ora, dunque, dalle nostre 21 aziende sanitarie dobbiamo radunare tutti i vaccini nelle due sedi uniche e poi il ministero verrà a ritirarli tutti in un'unica giornata. Queste, per il momento, sono le disposizioni». La Liguria ha già risposto al ministero della Salute, inviando un modulo nel quale sintetizza come intende procedere nella ricognizione. Anche se non risponde su quale sia il centro di smistamento individuato, la Regione ha intenzione di riconsegnare le dosi dall'8 marzo in poi, e darà al ministero 185.600 dosi in flaconi decadose e 39.346 dosi in confezionamento monodose. Già avanti il Friuli. La Regione ha inviato al ministero i dettagli della propria riconsegna già ai primi di febbraio. Delle 206 mila dosi ricevute mesi fa, solo 20 mila sono state somministrate. Per questo ne verranno restituite circa 102 mila. Il centro di smistamento individuato è la Asl 6 di Pordenone, ma la Regione non spiega entro quale data partirà la ricognizione.Lavoro grosso in Lombardia. Delle 1.639.166 dosi consegnate, infatti, la Regione ne ha somministrate solo 153.159. Sono quindi rimasti 1.486.000 vaccini. «Poiché è previsto che siano riconsegnate solo le multidosi, e comunque le dosi in confezioni di cui non si sia usata neppure una fiala - fa sapere il Pirellone - ne conserveremo circa il 20%». Per il momento non è nota la data del ritiro da parte del ministero, probabilmente non sarà mai divulgata. «Noi lo sapremo qualche giorno prima - proseguono dalla Regione - e provvederemo a far confluire le rimanenze in quattro magazzini per facilitare il ritiro da parte del ministero». Il Molise ha iniziato presto a darsi da fare. Il 5 febbraio la Regione aveva già risposto al ministero della Salute, spiegando i dettagli del ritiro. Delle 53 mila dosi di vaccino ricevute, ne verranno restituite circa 44 mila. Entro il 15 marzo partirà l'iter, ora nelle mani dell'Asrem di Campobasso, individuata come centro di smistamento. Anche l'Umbria ha già rispedito il modulo al ministero. Le dosi da restituire, già stoccate alla farmacia ospedaliera Asl di Perugia, sono 101 mila per quanto riguarda le decadosi (10.100 flaconi) e 17.119 le monodosi. L'iter, secondo le indicazioni dell'assessorato alla Sanità regionale, partirà entro il 20 marzo.C'è poi chi ha deciso di suddividere la riconsegna in due tranche. E' il caso della Campania. «La prima parte dovrebbe essere pronta al più presto - informa la Regione - e una seconda tranche sarà disponibile 15 giorni dopo la prima». Il modulo è stato già rispedito al ministero, con la segnalazione di circa 800 mila dosi di vaccino da riconsegnare. L'ospedale Cotugno di Napoli è il centro di smistamento indicato dall'assessorato campano. Qualche "nota dolente" arriva da Basilicata e Veneto. La prima deve ancora rispondere al ministero: «Non abbiamo ancora spedito il modulo - precisa la Regione - perché ancora dobbiamo ricevere le informazioni da tutte le aziende sanitarie. Solo due delle 5 ex Asl, al momento, ci hanno risposto». Forse dunque si andrà per le lunghe. «Prima di rispondere al Ministero dovrà passare ancora una settimana, probabilmente. Ad essere ottimisti».
Accusa un ritardo anche il Veneto, dove si è registrato qualche intoppo iniziale nel conteggio delle dosi rimaste negli ambulatori e non è stato ancora inviato il modulo al ministero. Delle 880 mila dosi ricevute, comunque, ne sono state somministrate solo 100 mila. Circa 700 mila saranno restituite. I termini fissati dalla Regione indicano metà marzo come data di riconsegna. I centri di smistamento indicati dall'assessorato alla Sanità veneta sono l'azienda ospedaliera di Padova e quella di Verona.
«Il Trentino è pronto dal 1 marzo per la consegna delle dosi di vaccino contro l'influenza A», spiega Antonino Biondo, medico specialista in igiene e medicina preventiva. «Abbiamo seguito le indicazioni del ministero, ci siamo organizzati e tutte le dosi di vaccini sono state portate nell'unico centro di stoccaggio, il centro servizi sanitari di Trento. Ora aspettiamo solo che il ministero venga a prenderli. Le dosi che torneranno indietro - precisa Biondo - sono circa 60 mila».
E' ben preparata anche Valle D'Aosta, pronta a riconsegnare 10 mila dosi di vaccino, raccolte nel centro di stoccaggio dell'ospedale di Aosta, già dal 5 febbraio. E anche l'Abruzzo si dichiara pronto. «In seguito alla richiesta del ministero della Salute - risponde Manuela Di Giacomo, funzionario responsabile del Servizio igiene e sanità pubblica della Regione - abbiamo individuato un centro unico di riferimento: la farmacia ospedaliera di Chieti. E abbiamo dato indicazioni alle Asl perché ognuna autonomamente, con i propri mezzi e in breve tempo, provvedesse alla riconsegna delle dosi. Due o tre aziende hanno già terminato la riconsegna, le altre si sono messe in moto. Entro questa settimana termineremo le operazioni. A quel punto aspetteremo le indicazioni del ministero e concorderemo data e giorno del ritiro dei vaccini. Da riconsegnare integre ci sono circa 92.770 confezioni in decadose e 29.318 monodose». Pronta anche la Sicilia, che aspetta solo la comunicazione del ministero, come spiega Mario Palermo, dirigente Servizio 1 dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell'assessorato alla Sanità della Regione Siciliana.
«Siamo stati i primi - puntualizza Palermo - a chiedere di avere due centri di stoccaggio per il ritiro dei vaccini, perché i frigoriferi dell'unico centro palermitano non potevano contenere tutte le dosi. Così abbiamo avuto a disposizione il centro zooprofilattico sperimentale di Palermo e la farmacia del Cannizzaro di Catania. Abbiamo fatto il censimento chiesto dal ministero e sono risultate poco meno di 700 mila dosi. Noi ne avevamo ricevute poco più di 800 mila, di cui ne abbiamo somministrate circa 92 mila. Siamo riusciti a fare tutto in breve tempo, dividendo tutti i vaccini per lotto e per scadenze». Bene anche la Puglia. «Sostanzialmente - dice Elisabetta Viesti, responsabile Ufficio 1 sanità pubblica e sicurezza sul lavoro della Regione - la maggior parte delle dosi che dobbiamo riconsegnare non sono mai state spostate dal nostro centro di stoccaggio, il Dipartimento di prevenzione dell'Asl di Brindisi. Si tratta di vaccini mai ritirati. Quindi noi siamo pronti e aspettiamo disposizioni da parte del ministero. Le dosi da restituire - aggiunge - sono già divise per lotti. Le confezioni pluridose che intendiamo restituire sono 374.900; quelle monodose, invece, sono circa 20 mila. Noi abbiamo mandato la comunicazione con tutte le informazioni sui vaccini al ministero della Salute l'8 febbraio. Ora aspettiamo novità». Pronte anche Emilia Romagna e Marche. La prima ha «già dato disposizioni alle aziende sanitarie per lo stoccaggio delle dosi di vaccino contro l'influenza A in confezioni integre da riconsegnare al ministero della Salute», spiegano fonti dell'assessorato.
«Le aziende Usl hanno già provveduto allo stoccaggio - affermano - Delle 723 mila dosi ricevute, 159 mila sono state somministrate e circa 500 mila torneranno indietro. La Regione ha già scritto al ministero della Salute dicendo che le dosi di vaccino sono stoccate nel deposito SM di Bologna e Usl di Reggio Emilia. Siamo pronti dai primi di marzo, dunque aspettiamo una risposta da parte del ministero per l'effettivo ritiro».
Quanto alle Marche, «più della metà dei vaccini da riconsegnare al ministero sono già nel punto di stoccaggio, l'ospedale Civile Torrette - afferma Giuliano Tagliavento, dirigente Sanità pubblica della Regione - Non sono stati toccati dal momento in cui sono arrivati, quindi non avremo molti problemi a organizzarci. Abbiamo mandato tutti i dati al ministero, dopo aver fatto il punto al livello territoriale. Torneranno a Roma circa 157 mila dosi. Dal 4 febbraio siamo pronti, aspettiamo solo la data di ritiro da parte del ministero della Salute». Anche la Toscana ha «ricentralizzato le confezioni integre di vaccini per l'influenza A non utilizzate» ed è «pronta a riconsegnarle allo Stato». Lo assicura Loredano Giorni, dirigente responsabile settore farmaceutico della Regione. «Non saranno raccolte le confezioni singole nella disponibilità dei medici convenzionati o dei pediatri, che ammontano a circa 152 mila. Questo è dovuto alla difficoltà di accertarne la corretta conservazione. Alla Regione Toscana erano state consegnate 623 mila dosi di vaccino. Ne saranno restituite 415 mila. Aspettiamo comunicazioni dal ministero della Salute», aggiunge il dirigente.
«Penso che questa operazione sarà abbastanza complicata - rispondono invece dal Piemonte - Sarà terminata nella seconda metà di marzo. Infatti abbiamo chiesto al ministero un po' di tempo in più», spiega Vittorio De Micheli, direttore regionale Sanità.
«Delle 800 mila dosi che abbiamo ricevuto - aggiunge De Micheli - circa 30 mila sono state somministrate e circa 5 mila dosi avanzano perché non sono confezioni integre. Ne terremo 15 mila, ipotizzando fabbisogni da qui all'autunno, e il resto lo riconsegneremo; quindi di 800 mila dosi ne restituiamo 750 mila. Bisogna raccogliere tutto in sede unica, ma non abbiamo un magazzino refrigerato che contenga tutte queste dosi, quindi abbiamo negoziato col ministero per raccogliere i vaccini in più magazzini. Sicuramente uno è quello dell'Asl Torino 3. Ora, dunque, dalle nostre 21 aziende sanitarie dobbiamo radunare tutti i vaccini nelle due sedi uniche e poi il ministero verrà a ritirarli tutti in un'unica giornata. Queste, per il momento, sono le disposizioni». La Liguria ha già risposto al ministero della Salute, inviando un modulo nel quale sintetizza come intende procedere nella ricognizione. Anche se non risponde su quale sia il centro di smistamento individuato, la Regione ha intenzione di riconsegnare le dosi dall'8 marzo in poi, e darà al ministero 185.600 dosi in flaconi decadose e 39.346 dosi in confezionamento monodose. Già avanti il Friuli. La Regione ha inviato al ministero i dettagli della propria riconsegna già ai primi di febbraio. Delle 206 mila dosi ricevute mesi fa, solo 20 mila sono state somministrate. Per questo ne verranno restituite circa 102 mila. Il centro di smistamento individuato è la Asl 6 di Pordenone, ma la Regione non spiega entro quale data partirà la ricognizione.Lavoro grosso in Lombardia. Delle 1.639.166 dosi consegnate, infatti, la Regione ne ha somministrate solo 153.159. Sono quindi rimasti 1.486.000 vaccini. «Poiché è previsto che siano riconsegnate solo le multidosi, e comunque le dosi in confezioni di cui non si sia usata neppure una fiala - fa sapere il Pirellone - ne conserveremo circa il 20%». Per il momento non è nota la data del ritiro da parte del ministero, probabilmente non sarà mai divulgata. «Noi lo sapremo qualche giorno prima - proseguono dalla Regione - e provvederemo a far confluire le rimanenze in quattro magazzini per facilitare il ritiro da parte del ministero». Il Molise ha iniziato presto a darsi da fare. Il 5 febbraio la Regione aveva già risposto al ministero della Salute, spiegando i dettagli del ritiro. Delle 53 mila dosi di vaccino ricevute, ne verranno restituite circa 44 mila. Entro il 15 marzo partirà l'iter, ora nelle mani dell'Asrem di Campobasso, individuata come centro di smistamento. Anche l'Umbria ha già rispedito il modulo al ministero. Le dosi da restituire, già stoccate alla farmacia ospedaliera Asl di Perugia, sono 101 mila per quanto riguarda le decadosi (10.100 flaconi) e 17.119 le monodosi. L'iter, secondo le indicazioni dell'assessorato alla Sanità regionale, partirà entro il 20 marzo.C'è poi chi ha deciso di suddividere la riconsegna in due tranche. E' il caso della Campania. «La prima parte dovrebbe essere pronta al più presto - informa la Regione - e una seconda tranche sarà disponibile 15 giorni dopo la prima». Il modulo è stato già rispedito al ministero, con la segnalazione di circa 800 mila dosi di vaccino da riconsegnare. L'ospedale Cotugno di Napoli è il centro di smistamento indicato dall'assessorato campano. Qualche "nota dolente" arriva da Basilicata e Veneto. La prima deve ancora rispondere al ministero: «Non abbiamo ancora spedito il modulo - precisa la Regione - perché ancora dobbiamo ricevere le informazioni da tutte le aziende sanitarie. Solo due delle 5 ex Asl, al momento, ci hanno risposto». Forse dunque si andrà per le lunghe. «Prima di rispondere al Ministero dovrà passare ancora una settimana, probabilmente. Ad essere ottimisti».
Accusa un ritardo anche il Veneto, dove si è registrato qualche intoppo iniziale nel conteggio delle dosi rimaste negli ambulatori e non è stato ancora inviato il modulo al ministero. Delle 880 mila dosi ricevute, comunque, ne sono state somministrate solo 100 mila. Circa 700 mila saranno restituite. I termini fissati dalla Regione indicano metà marzo come data di riconsegna. I centri di smistamento indicati dall'assessorato alla Sanità veneta sono l'azienda ospedaliera di Padova e quella di Verona.
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