|
Nascerà una nuova residenza sanitaria assistita
Palazzo Adriano. Sarà creato anche il Punto territoriale d’emergenza. Cirignotta (Asp 6): «Alto livello di assistenza».
Così come previsto dalla riforma sanitaria voluta dall’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, l’Asp di Palermo sta mettendo insieme una serie di importanti tasselli per l’assistenza sanitaria assistita. Sono stati, infatti, consegnati i lavori per la realizzazione di una Rsa (Residenza sanitaria assistita) a Palazzo Adriano, nei locali dove in atto ci sono anche le unità operative dell’ospedale «Regina Margherita».
La Rsa, dotata di 20 posti letto, sarà destinata ad attività residenziale per anziani non autosufficienti con necessità di cure integrate sanitarie e socio-assistenziali. I lavori, che prevedono anche la realizzazione di un Pte (Punto territoriale di emergenza), dureranno un anno e mezzo e costeranno poco meno di due milioni di euro. Le opere, che interesseranno, come detto, parte del «Regina Margherita», sono finanziate con fondi del Ministero della Salute. Le patologie principali trattate all’interno della Rsa sono quelle più frequenti negli anziani disabili, e cioè: postumi di ictus cerebrale e di frattura del femore; gravi piaghe da decubito, malattie dell’apparato respiratorio, insufficienza renale cronica e demenze senili. «La popolazione anziana cresce continuamente e con essa crescono le pluripatologie e le invalidità – ha sottolineato il direttore generale dell’Asp Salvatore Cirignotta – sempre più è, quindi, necessario integrare la prestazione sanitaria con l’assistenza sociale, cosa che oggi avviene nelle Rsa che garantiscono la presa in carico globale del paziente. In strutture come le Rsa - ha aggiunto il manager – si coniuga perfettamente la necessità di razionalizzare le risorse, con l’appropriatezza dei servizi. E’ una struttura di ricovero che garantisce un medio livello di assistenza sanitaria integrato ad un alto livello di assistenza tutelare e sociale».
La Rsa, dotata di 20 posti letto, sarà destinata ad attività residenziale per anziani non autosufficienti con necessità di cure integrate sanitarie e socio-assistenziali. I lavori, che prevedono anche la realizzazione di un Pte (Punto territoriale di emergenza), dureranno un anno e mezzo e costeranno poco meno di due milioni di euro. Le opere, che interesseranno, come detto, parte del «Regina Margherita», sono finanziate con fondi del Ministero della Salute. Le patologie principali trattate all’interno della Rsa sono quelle più frequenti negli anziani disabili, e cioè: postumi di ictus cerebrale e di frattura del femore; gravi piaghe da decubito, malattie dell’apparato respiratorio, insufficienza renale cronica e demenze senili. «La popolazione anziana cresce continuamente e con essa crescono le pluripatologie e le invalidità – ha sottolineato il direttore generale dell’Asp Salvatore Cirignotta – sempre più è, quindi, necessario integrare la prestazione sanitaria con l’assistenza sociale, cosa che oggi avviene nelle Rsa che garantiscono la presa in carico globale del paziente. In strutture come le Rsa - ha aggiunto il manager – si coniuga perfettamente la necessità di razionalizzare le risorse, con l’appropriatezza dei servizi. E’ una struttura di ricovero che garantisce un medio livello di assistenza sanitaria integrato ad un alto livello di assistenza tutelare e sociale».
Nessun commento:
Posta un commento
imposta qui i tuoi commenti