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Nuova visita in città dell'assessore: «Il trasferimento temporaneo dei reparti legato a problemi di sicurezza». Contestazione dei dipendenti.
Impegno di Russo per l'ospedale Piemonte. «Farò di tutto per mantenere posti e servizi».
Si apre un nuovo futuro per l'ospedale Piemonte. Le proposte in campo per mettere in sicurezza e allestire i padiglioni a rischio sono numerose e l'assessore regionale alla Sanità Massimo Russo ne ha preso atto confermando l'impegno a fare di tutto per evitare la riduzione dei servizi dell'ospedale che con la diminuzione dei posti letto da 121 a 78 perderebbe la qualifica di nosocomio. Il sindaco Giuseppe Buzzanca, massima autorità sanitaria cittadina, e presente alla seduta di lunedì scorso della commissione Sanità dell'assemblea regionale al Piemonte ha lanciato la sua proposta che sarà subito concretizzata.
Buzzanca ha richiesto al direttore generale dell'azienda ospedaliera Ospedali riuniti Papardo-Piemonte, Armando Caruso, di convocare al più presto un Tavolo tecnico per stabilire un piano dettagliato degli interventi da realizzare per mettere in sicurezza l'intero ospedale. Le altre proposte, come quella di Franco Rinaldi, deputato regionale del Pd, sono di attingere i primi fondi, 4 milioni di euro, dall'articolo 20 della finanziaria siciliana per avviare progetti e opere di messa in sicurezza.
L'assessore Russo, d'intesa con il presidente della commissione Sanità dell'Ars, Giuseppe Laccoto, ha annunciato che sono a disposizione del Piemonte 2 milioni e mezzo di euro di cui 1,2 provenienti dai fondi della Protezione civile, una parte dalle casse dell'azienda sanitaria provinciale e un'altra dalle risorse economiche dell'assessorato regionale alla Sanità. «Con questa somma - hanno detto i due esponenti regionali - potremo in tempi brevi ristrutturare e mettere in sicurezza un padiglione, che quasi sicuramente sarà il padiglione 6». Il problema dell'assessore Russo è quello di gestire il presente e la relazione tecnica che segnala come i reparti del Piemonte, tranne la piastra chirurgica, sono a rischio in caso di terremoto ecco perché si deve partire subito con i piani di messa in sicurezza.
«Riporteremo i 121 posti letto - ha dichiarato l'assessore Russo - il trasferimento temporaneo è legato a problemi di sicurezza, messi in luce anche dalla Commissione Sanità del Senato, che ha recentemente svolto un accurato sopralluogo sollecitando gli opportuni adempimenti». All'esterno e all'interno del nosocomio i dipendenti dell'ospedale hanno contestato aspramente l'assessore Russo prima e durante la seduta della commissione Sanità. I lavoratori hanno pure bloccato il viale Europa causando gravi problemi alla circolazione veicolare della zona, dallo svincolo Centro sino al viale San Martino.
I lavoratori, che si oppongono allo smantellamento del presidio ospedaliero, hanno manifestato così il loro dissenso contro la decisione di ridurre l'attività del nosocomio accorpato all'ospedale Papardo in seguito anche alla riforma regionale sulla Sanità e non solo ai nuovi programmi di messa in sicurezza per via degli accertamenti tecnici sul rischio che il nosocomio abbia in caso di sisma.
Buzzanca ha richiesto al direttore generale dell'azienda ospedaliera Ospedali riuniti Papardo-Piemonte, Armando Caruso, di convocare al più presto un Tavolo tecnico per stabilire un piano dettagliato degli interventi da realizzare per mettere in sicurezza l'intero ospedale. Le altre proposte, come quella di Franco Rinaldi, deputato regionale del Pd, sono di attingere i primi fondi, 4 milioni di euro, dall'articolo 20 della finanziaria siciliana per avviare progetti e opere di messa in sicurezza.
L'assessore Russo, d'intesa con il presidente della commissione Sanità dell'Ars, Giuseppe Laccoto, ha annunciato che sono a disposizione del Piemonte 2 milioni e mezzo di euro di cui 1,2 provenienti dai fondi della Protezione civile, una parte dalle casse dell'azienda sanitaria provinciale e un'altra dalle risorse economiche dell'assessorato regionale alla Sanità. «Con questa somma - hanno detto i due esponenti regionali - potremo in tempi brevi ristrutturare e mettere in sicurezza un padiglione, che quasi sicuramente sarà il padiglione 6». Il problema dell'assessore Russo è quello di gestire il presente e la relazione tecnica che segnala come i reparti del Piemonte, tranne la piastra chirurgica, sono a rischio in caso di terremoto ecco perché si deve partire subito con i piani di messa in sicurezza.
«Riporteremo i 121 posti letto - ha dichiarato l'assessore Russo - il trasferimento temporaneo è legato a problemi di sicurezza, messi in luce anche dalla Commissione Sanità del Senato, che ha recentemente svolto un accurato sopralluogo sollecitando gli opportuni adempimenti». All'esterno e all'interno del nosocomio i dipendenti dell'ospedale hanno contestato aspramente l'assessore Russo prima e durante la seduta della commissione Sanità. I lavoratori hanno pure bloccato il viale Europa causando gravi problemi alla circolazione veicolare della zona, dallo svincolo Centro sino al viale San Martino.
I lavoratori, che si oppongono allo smantellamento del presidio ospedaliero, hanno manifestato così il loro dissenso contro la decisione di ridurre l'attività del nosocomio accorpato all'ospedale Papardo in seguito anche alla riforma regionale sulla Sanità e non solo ai nuovi programmi di messa in sicurezza per via degli accertamenti tecnici sul rischio che il nosocomio abbia in caso di sisma.
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