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Il presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, Giuseppe Palumbo.
«Sanità, due punti critici nel piano di rientro in Sicilia»
Con tutte le sue implicazioni di ordine pratico a livello di assistenza ospedaliera e territoriale, il piano di rientro della spesa sanitaria in Sicilia con la contestuale riforma di tutto l’assetto prosegue lentamente (e inesorabilmente) il suo corso in ottemperanza al severo diktat del governo. Ma va proprio tutto liscio un tale iter che è tutt’altro che indolore? E riceve il pieno "imprimatur " da parte del governo centrale che vigila con grande attenzione attraverso precise quanto minuziose verifiche trimestrali? Assolutamente no. E ce lo conferma un parlamentare - il catanese on. Giuseppe Palumbo - che nella veste di presidente della commissione Affari sociali della Camera segue passo passo gli sviluppi del piano attraverso i vari referti che vengono emessi dagli appositi organismi di vigilanza circa le varie fasi dell’operazione.
Quali dunque le ombre nel procedimento in atto?
«Stando agli ultimissimi rilievi - afferma Palumbo - persistono nell’attuazione del piano di rientro due punti critici. Il primo riguarda la riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza. Viene infatti evidenziato il ritardo attuativo dello stesso sia rispetto a quanto previsto dal piano di rientro sia in riferimento agli impegni presi dalla Regione nelle varie riunioni di verifica del piano di rientro. Nel corso dell’ultima riunione "Tavolo" e "Comitato" hanno fatto presente che è necessario un approfondimento sulla natura della nuova società che dovrà gestire il servizio di trasporto sanitario. Al fine della trattazione esaustiva della questione è stata richiesta alla Regione una puntuale relazione in ordine al nuovo soggetto giuridico con riferimento al numero delle unità di personale, alla provenienza di detto personale ovvero alle modalità di reclutamento dello stesso, ai servizi che tale società garantirà e alle pendenze con la precedente società».
Per il resto?
«La seconda criticità concerne il nuovo assetto dei servizi ospedalieri e territoriali. Si conferma cioè il ritardo con cui si sta procedendo alla riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali rispetto a quanto previsto dal piano di rientro e anche rispetto ai termini ultimi assegnati in sede di verifica. Si fa riferimento a esempio al ritardo con cui si procede alla redazione delle linee guida sulla riorganizzazione dell’attività territoriale che sono state prodotte soltanto in bozza alla fine del mese di dicembre 2009; alla mancata completa informazione sullo stato di disattivazione e riconversione dei posti letto; al ritardo con cui si porta avanti l’accordo integrativo regionale con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta che è ancora ferma a una bozza di preaccordo. Lentezze che potrebbero compromettere completamente la riorganizzazione ospedaliera e territoriale».
Ma ci sono anche degli aspetti positivi di cui ci ha detto l’on. Palumbo: e ne riferiremo a breve
Quali dunque le ombre nel procedimento in atto?
«Stando agli ultimissimi rilievi - afferma Palumbo - persistono nell’attuazione del piano di rientro due punti critici. Il primo riguarda la riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza. Viene infatti evidenziato il ritardo attuativo dello stesso sia rispetto a quanto previsto dal piano di rientro sia in riferimento agli impegni presi dalla Regione nelle varie riunioni di verifica del piano di rientro. Nel corso dell’ultima riunione "Tavolo" e "Comitato" hanno fatto presente che è necessario un approfondimento sulla natura della nuova società che dovrà gestire il servizio di trasporto sanitario. Al fine della trattazione esaustiva della questione è stata richiesta alla Regione una puntuale relazione in ordine al nuovo soggetto giuridico con riferimento al numero delle unità di personale, alla provenienza di detto personale ovvero alle modalità di reclutamento dello stesso, ai servizi che tale società garantirà e alle pendenze con la precedente società».
Per il resto?
«La seconda criticità concerne il nuovo assetto dei servizi ospedalieri e territoriali. Si conferma cioè il ritardo con cui si sta procedendo alla riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali rispetto a quanto previsto dal piano di rientro e anche rispetto ai termini ultimi assegnati in sede di verifica. Si fa riferimento a esempio al ritardo con cui si procede alla redazione delle linee guida sulla riorganizzazione dell’attività territoriale che sono state prodotte soltanto in bozza alla fine del mese di dicembre 2009; alla mancata completa informazione sullo stato di disattivazione e riconversione dei posti letto; al ritardo con cui si porta avanti l’accordo integrativo regionale con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta che è ancora ferma a una bozza di preaccordo. Lentezze che potrebbero compromettere completamente la riorganizzazione ospedaliera e territoriale».
Ma ci sono anche degli aspetti positivi di cui ci ha detto l’on. Palumbo: e ne riferiremo a breve
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