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Le lamentele dei degenti. E il direttore sanitario: «Dobbiamo rivedere il sistema».
Col codice bianco visite rapide. E i malati più gravi invece in coda.
Il paradosso del Civico: poca folla nella struttura per i casi facili. Le altre stanze del pronto soccorso al collasso.
Nel nuovo pronto soccorso le attese sono al massimo di una ventina di minuti, dall'altro nell'area emergenze dell'ospedale Civico si aspetta anche per sette o otto ore.
Tempi di attesa rapidi al pronto soccorso riservato ai «codici bianchi», ovvero ai casi senza urgenza, all'ospedale Civico di Palermo. Il servizio, inaugurato lunedì scorso, sembra dare le prime risposte positive. Ma bisogna ancora entrare a regime. Si, perché se da un lato nel nuovo pronto soccorso le attese sono al massimo di una ventina di minuti, dall'altro nell'area emergenze dell'ospedale Civico si aspetta anche per 7 o 8 ore. L'obiettivo dell'azienda ospedaliera adesso è quello di gestire meglio l'assegnazione dei codici e di fare affluire più pazienti nelle sale riservate ai codici bianchi.
Mercoledì pomeriggio al nuovo pronto soccorso ha fatto tappa il camper del Giornale di Sicilia. Alle 17 circa c'erano solo 4 pazienti in attesa di essere visitati. Nel giro di un'ora l'ambulatorio si è svuotato. Di contro, le sale accanto, quelle del pronto soccorso riservate ai codici rosso, giallo e verde, erano quasi al collasso. Ed è per questo motivo che va rivista l'assegnazione dei codici di accesso che viene effettuata al triage. Infatti, mercoledì pomeriggio, nonostante al pronto soccorso del codice bianco le attese fossero intorno ai 20 minuti, le proteste non sono mancate. Come quella di Salvatore Crivello, che si trovava al Civico dalle 10 del mattino, orarlo in cui al triage gli era stato assegnato un codice verde. Il paziente accusava dei problemi alla schiena. «Sono qui da stamattina - ha raccontato intorno alle 17,15, con al suo fianco i parenti infuriati - e ancora sono in attesa di essere visitato». Solo nel pomeriggio, infatti, gli è stato riconosciuto un codice bianco e così è stato poi visitato senza dovere ancora attendere. I medici gli hanno riscontrato uno strappo muscolare. Problemi alla schiena per Vincenza Barone che è uscita dalla sala visite soddisfatta per non avere aspettato a lungo. Un attesa più breve, invece, mercoledì è stata per un diciannovenne originario della Somalia che è ricorso alle cure dei medici per calcoli renali: solo cinque minuti e subito nella sala visite. Chi non ha dovuto aspettare neppure un attimo, trovando il pronto soccorso dei codici bianchi senza pazienti, è stato Nicolò Patti, 32 anni, arrivato lì per un problema alla mano.
Ma la «sala bianca» non dovrebbe mai essere vuota, soprattutto se al pronto soccorso le attese sono troppo lunghe. «Dobbiamo mandare a regime un sistema sbilanciato - ammette Renato Li Danni, direttore sanitario dell'azienda Civico -. In Sicilia si stima che l'accesso ai codici bianchi è intorno 5 per cento, mentre a livello nazionale siamo al 20 percento. Vuol dire che qui abbiamo una sopravvalutazione dei codici». E così chi potrebbe aspettare poco tempo con un codice bianco, si ritrova nella sala emergenze ad attendere prima rossi e gialli. «Il nostro obiettivo - ha aggiunto Li Danni - è quello di depotenziare i codici. Stiamo pensando, insieme all'Asp, di assegnare il codice bianco a tutti i casi che richiedono consulenze oculistiche, otorinolaringoiatriche e dermatologiche». Il nuovo servizio è affidato a due medici dell'Asp, l'azienda sanitaria provinciale, e agli infermieri del Civico.
È attivo dalle 9 alle 15 e dalle 16 alle 20. Il pronto soccorso per i "bianchi" è stato testata in via sperimentale per un mese, durante il quale sono stati registrati un centinaio di casi. Ma c'è una curiosità, raccontata dal direttore sanitario. «In queste settimane - ha detto - si è diffusa la voce della nascita della nuova sala e di conseguenza dell'impossibilità di effettuare esami diagnostici gratuitamente al pronto soccorso. Motivo per il quale, paradossalmente, sono anche diminuiti gli accessi di codici bianchi e verdi».
Tempi di attesa rapidi al pronto soccorso riservato ai «codici bianchi», ovvero ai casi senza urgenza, all'ospedale Civico di Palermo. Il servizio, inaugurato lunedì scorso, sembra dare le prime risposte positive. Ma bisogna ancora entrare a regime. Si, perché se da un lato nel nuovo pronto soccorso le attese sono al massimo di una ventina di minuti, dall'altro nell'area emergenze dell'ospedale Civico si aspetta anche per 7 o 8 ore. L'obiettivo dell'azienda ospedaliera adesso è quello di gestire meglio l'assegnazione dei codici e di fare affluire più pazienti nelle sale riservate ai codici bianchi.
Mercoledì pomeriggio al nuovo pronto soccorso ha fatto tappa il camper del Giornale di Sicilia. Alle 17 circa c'erano solo 4 pazienti in attesa di essere visitati. Nel giro di un'ora l'ambulatorio si è svuotato. Di contro, le sale accanto, quelle del pronto soccorso riservate ai codici rosso, giallo e verde, erano quasi al collasso. Ed è per questo motivo che va rivista l'assegnazione dei codici di accesso che viene effettuata al triage. Infatti, mercoledì pomeriggio, nonostante al pronto soccorso del codice bianco le attese fossero intorno ai 20 minuti, le proteste non sono mancate. Come quella di Salvatore Crivello, che si trovava al Civico dalle 10 del mattino, orarlo in cui al triage gli era stato assegnato un codice verde. Il paziente accusava dei problemi alla schiena. «Sono qui da stamattina - ha raccontato intorno alle 17,15, con al suo fianco i parenti infuriati - e ancora sono in attesa di essere visitato». Solo nel pomeriggio, infatti, gli è stato riconosciuto un codice bianco e così è stato poi visitato senza dovere ancora attendere. I medici gli hanno riscontrato uno strappo muscolare. Problemi alla schiena per Vincenza Barone che è uscita dalla sala visite soddisfatta per non avere aspettato a lungo. Un attesa più breve, invece, mercoledì è stata per un diciannovenne originario della Somalia che è ricorso alle cure dei medici per calcoli renali: solo cinque minuti e subito nella sala visite. Chi non ha dovuto aspettare neppure un attimo, trovando il pronto soccorso dei codici bianchi senza pazienti, è stato Nicolò Patti, 32 anni, arrivato lì per un problema alla mano.
Ma la «sala bianca» non dovrebbe mai essere vuota, soprattutto se al pronto soccorso le attese sono troppo lunghe. «Dobbiamo mandare a regime un sistema sbilanciato - ammette Renato Li Danni, direttore sanitario dell'azienda Civico -. In Sicilia si stima che l'accesso ai codici bianchi è intorno 5 per cento, mentre a livello nazionale siamo al 20 percento. Vuol dire che qui abbiamo una sopravvalutazione dei codici». E così chi potrebbe aspettare poco tempo con un codice bianco, si ritrova nella sala emergenze ad attendere prima rossi e gialli. «Il nostro obiettivo - ha aggiunto Li Danni - è quello di depotenziare i codici. Stiamo pensando, insieme all'Asp, di assegnare il codice bianco a tutti i casi che richiedono consulenze oculistiche, otorinolaringoiatriche e dermatologiche». Il nuovo servizio è affidato a due medici dell'Asp, l'azienda sanitaria provinciale, e agli infermieri del Civico.
È attivo dalle 9 alle 15 e dalle 16 alle 20. Il pronto soccorso per i "bianchi" è stato testata in via sperimentale per un mese, durante il quale sono stati registrati un centinaio di casi. Ma c'è una curiosità, raccontata dal direttore sanitario. «In queste settimane - ha detto - si è diffusa la voce della nascita della nuova sala e di conseguenza dell'impossibilità di effettuare esami diagnostici gratuitamente al pronto soccorso. Motivo per il quale, paradossalmente, sono anche diminuiti gli accessi di codici bianchi e verdi».
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