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Obblighi Ue
Il «112» unificato solo su carta
Altra falsa partenza per il 112, numero unico europeo delle emergenze, già costato all'Italia un procedimento di infrazione per i ritardi nel recepimento della direttiva vecchia di sette anni (2002/22/Ce), sfociata nella recente condanna della Corte Ue (C-539/07, del 15 gennaio scorso).
A sei giorni dalla pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» dell'entrata in vigore degli standard Vpn per le centrali di soccorso (112, 113, 115, 118) - che permettono tra l'altro la localizzazione immediata del chiamante - oggi sarebbe dovuto partire il servizio nel primo blocco di 18 province citate (ma non individuate) dall'allegato al decreto. L'elenco delle province, in realtà, non è ancora disponibile. Neppure nelle città comprese nell'elenco redatto nel 2008, quando lo stesso decreto era stato pubblicato in Gazzetta con una tempistica analoga ad oggi ma andata del tutto disattesa, nel frattempo il servizio è stato attivato, a parte l'esperimento pilota di Salerno.
A questo punto appare a rischio l'intero calendario previsto dal decreto dello Sviluppo del 12 novembre 2009, che esigerebbe di estendere il 112 Nue a blocchi di 18 province da oggi al prossimo 30 luglio. Ancor più lontano, quindi, il completamento del numero unificato dell'emergenza, visto che la "digitalizzazione" relativa al 115 (vigili del fuoco) e 118 (soccorso sanitario) è posticipata di un anno rispetto al completamento dei centralini del 112 (carabinieri) e 113 (polizia).
La realizzazione del progetto dovrebbe essere coperta dai fondi individuati nella legge Comunitaria (Dl135 del 2009), che prevede un capitolo di spesa di 42 milioni di euro.
A sei giorni dalla pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» dell'entrata in vigore degli standard Vpn per le centrali di soccorso (112, 113, 115, 118) - che permettono tra l'altro la localizzazione immediata del chiamante - oggi sarebbe dovuto partire il servizio nel primo blocco di 18 province citate (ma non individuate) dall'allegato al decreto. L'elenco delle province, in realtà, non è ancora disponibile. Neppure nelle città comprese nell'elenco redatto nel 2008, quando lo stesso decreto era stato pubblicato in Gazzetta con una tempistica analoga ad oggi ma andata del tutto disattesa, nel frattempo il servizio è stato attivato, a parte l'esperimento pilota di Salerno.
A questo punto appare a rischio l'intero calendario previsto dal decreto dello Sviluppo del 12 novembre 2009, che esigerebbe di estendere il 112 Nue a blocchi di 18 province da oggi al prossimo 30 luglio. Ancor più lontano, quindi, il completamento del numero unificato dell'emergenza, visto che la "digitalizzazione" relativa al 115 (vigili del fuoco) e 118 (soccorso sanitario) è posticipata di un anno rispetto al completamento dei centralini del 112 (carabinieri) e 113 (polizia).
La realizzazione del progetto dovrebbe essere coperta dai fondi individuati nella legge Comunitaria (Dl135 del 2009), che prevede un capitolo di spesa di 42 milioni di euro.
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