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Flop in Sicilia: oltre 759mila dosi non sono state utilizzate
Le cause. Scetticismo, indifferenza, notizie contraddittorie.
PALERMO. Nelle farmacie delle 9 Asp siciliane sono rimaste ancora oggi inutilizzate 759.299 mila dosi. Infatti, delle 845.773 inviate a scaglioni dal ministero, in particolare in 8 tranche, sia all’Istituto Zooprofilattico di Palermo per la Sicilia occidentale che all’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania per la Sicilia orientale, soltanto 86.474 dosi sono state somministrate per fare fronte all’epidemia dell’influenza A. In queste sono comprese anche le 14 mila dosi destinate ai medici, agli operatori socio- sanitari e alle forze dell’ordine, cioè il personale più a rischio che si è sottoposto alla vaccinazione ancor prima degli altri soggetti, in particolare bambini e portatori di patologie soprattutto dell’apparato cardio-respiratorio. Insomma, così come è accaduto nel resto d’Italia, anche in Sicilia, si è registrato il «flop».
Quali le cause. Semplice. Sono le stesse che si sono registrate in tutta Italia. Scetticismo da parte di gran parte dei medici di medicina generale, il ritardo della campagna vaccinale e perchè no anche la quasi assoluta indifferenza della popolazione che «bombardata» quotidianamente da notizie altalenanti sulla diffusione del virus ha pensato bene di soprassedere e le classi interessate, in gran parte bambini e ultrasessantacinquenni, hanno pensato bene di sottoporsi alla vaccinazione stagionale contro l’influenza tradizionale. C’è anche da sottolineare, come spiegano gli esperti, che sarebbero in corso degli errori di comunicazione e dei tempi a livello nazionale. Nessuno, alla vigilia, poteva immaginarsi che l’influenza in Sicilia sarebbe arrivata con due mesi di anticipo.
Come recuperare il tempo perduto? Una soluzione, secondo la Fimmg (Federazione medici di medicina generale) ci sarebbe. Quella di affidare ai medici di base la vaccinazione. Secondo alcune stime si potrebbe recuperare il 30 per cento degli aventi diritti. Vaccinazione, tra l’altro che potrebbe essere effettuata anche fino al prossimo mese di aprile.
Quali le cause. Semplice. Sono le stesse che si sono registrate in tutta Italia. Scetticismo da parte di gran parte dei medici di medicina generale, il ritardo della campagna vaccinale e perchè no anche la quasi assoluta indifferenza della popolazione che «bombardata» quotidianamente da notizie altalenanti sulla diffusione del virus ha pensato bene di soprassedere e le classi interessate, in gran parte bambini e ultrasessantacinquenni, hanno pensato bene di sottoporsi alla vaccinazione stagionale contro l’influenza tradizionale. C’è anche da sottolineare, come spiegano gli esperti, che sarebbero in corso degli errori di comunicazione e dei tempi a livello nazionale. Nessuno, alla vigilia, poteva immaginarsi che l’influenza in Sicilia sarebbe arrivata con due mesi di anticipo.
Come recuperare il tempo perduto? Una soluzione, secondo la Fimmg (Federazione medici di medicina generale) ci sarebbe. Quella di affidare ai medici di base la vaccinazione. Secondo alcune stime si potrebbe recuperare il 30 per cento degli aventi diritti. Vaccinazione, tra l’altro che potrebbe essere effettuata anche fino al prossimo mese di aprile.
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