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GELA. Choc per la morte della neonata per l’elisoccorso «lumaca»
Nuova bufera sul 118
L’accusa. «Dai dialoghi dei piloti emerge la causa della tragedia»
IL CASO. Dalle conversazioni emerge chiaramente che i due operatori hanno a lungo discusso per chiarire di chi fosse la competenza dell’intervento. Due inchieste. Oggi si decide sulla nuova società che gestirà le emergenze.
TRAGEDIA A GELA. 3 ore di ritardo dell’elisoccorso
«La causa della morte di Maria Grazia nei dialoghi dei piloti»
Il 118 nella bufera pure per il caso Marika. E Russo apre un’inchiesta amministrativa.
GELA. Conosceranno la verità i genitori di Maria Grazia Lombardo, morta a 5 mesi per rigurgito da latte l’antivigila di Natale? Distrutti dal dolore, i familiari della bambina chiedono di sapere se sia stato fatale quel buco nero tra il lancio dell’Sos dall’ospedale Vittorio Emanuele di Gela e l’atterraggio dell’elicottero alla pista dell’Eni per trasportare la piccola all’ospedale Cervello di Palermo.
«Basta ascoltare la registrazione delle conversazioni tra i piloti dei due elicotteri del 118 per capire cosa è accaduto e comprendere forse il motivo del ritardo di tre ore nei soccorsi prestati a Maria Grazia», ha dichiarato ai carabinieri Lucio Antona, il primario dell’unità operativa di rianimazione del nosocomio «Vittorio Emanuele» di Gela, interrogato ieri mattina nell’ambito dell’indagine avviata sulla morte della piccola. Dalle conversazioni emerge chiaramente che i due operatori hanno a lungo discusso per chiarire di chi fosse la competenza dell’intervento.
Dopo il sequestro delle cartelle cliniche, i carabinieri potrebbero acquisire agli atti anche i piani di volo dei due elicotteri del 118, il nastro magnetico con le conversazioni dei piloti e le procedure di intervento.
Ma c’è una città intera indignata per l’accaduto che chiede verità, giustizia e diritto alla salute. E’ stato un Natale d’angoscia per i gelesi che il giorno di Natale hanno dato l’ultimo saluto alla bimba. Il parroco, Rocco Quattrocchi, nella sua omelia, ha detto: «Maria Grazia era una di noi, beveva latte e mangiava musica. Un angioletto che era diventata la nostra mascotte. Il dolore per la sua scomparsa è forte, ma forte deve essere anche la capacità di perdonare».
Sulla morte di Maria Grazia, oltre all’inchiesta dei carabinieri c’è pure quella amministrativa disposta dall’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo. L’attenzione è puntata sul servizio di elisoccorso, nella bufera anche per la vicenda di Marika, la bimba di 20 mesi di Pantelleria deceduta due giorni prima per polmonite. Maria Grazia e Marika si sarebbero salvate con soccorsi tempestivi? Il senatore Giuseppe Lumia chiede che vengano sospesi i vertici del 118, sostenendo che non va bene neanche la recente riorganizzazione effettuata. «Nell’era della Tav è inconcepibile che una bimba così piccola muoia parcheggiata in un hangar in attesa di un elicottero. Non è più accettabile che decessi del genere di ripetano con l’attuale alta statistica» ha commentato Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori.
TRAGEDIA A GELA. 3 ore di ritardo dell’elisoccorso
«La causa della morte di Maria Grazia nei dialoghi dei piloti»
Il 118 nella bufera pure per il caso Marika. E Russo apre un’inchiesta amministrativa.
GELA. Conosceranno la verità i genitori di Maria Grazia Lombardo, morta a 5 mesi per rigurgito da latte l’antivigila di Natale? Distrutti dal dolore, i familiari della bambina chiedono di sapere se sia stato fatale quel buco nero tra il lancio dell’Sos dall’ospedale Vittorio Emanuele di Gela e l’atterraggio dell’elicottero alla pista dell’Eni per trasportare la piccola all’ospedale Cervello di Palermo.
«Basta ascoltare la registrazione delle conversazioni tra i piloti dei due elicotteri del 118 per capire cosa è accaduto e comprendere forse il motivo del ritardo di tre ore nei soccorsi prestati a Maria Grazia», ha dichiarato ai carabinieri Lucio Antona, il primario dell’unità operativa di rianimazione del nosocomio «Vittorio Emanuele» di Gela, interrogato ieri mattina nell’ambito dell’indagine avviata sulla morte della piccola. Dalle conversazioni emerge chiaramente che i due operatori hanno a lungo discusso per chiarire di chi fosse la competenza dell’intervento.
Dopo il sequestro delle cartelle cliniche, i carabinieri potrebbero acquisire agli atti anche i piani di volo dei due elicotteri del 118, il nastro magnetico con le conversazioni dei piloti e le procedure di intervento.
Ma c’è una città intera indignata per l’accaduto che chiede verità, giustizia e diritto alla salute. E’ stato un Natale d’angoscia per i gelesi che il giorno di Natale hanno dato l’ultimo saluto alla bimba. Il parroco, Rocco Quattrocchi, nella sua omelia, ha detto: «Maria Grazia era una di noi, beveva latte e mangiava musica. Un angioletto che era diventata la nostra mascotte. Il dolore per la sua scomparsa è forte, ma forte deve essere anche la capacità di perdonare».
Sulla morte di Maria Grazia, oltre all’inchiesta dei carabinieri c’è pure quella amministrativa disposta dall’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo. L’attenzione è puntata sul servizio di elisoccorso, nella bufera anche per la vicenda di Marika, la bimba di 20 mesi di Pantelleria deceduta due giorni prima per polmonite. Maria Grazia e Marika si sarebbero salvate con soccorsi tempestivi? Il senatore Giuseppe Lumia chiede che vengano sospesi i vertici del 118, sostenendo che non va bene neanche la recente riorganizzazione effettuata. «Nell’era della Tav è inconcepibile che una bimba così piccola muoia parcheggiata in un hangar in attesa di un elicottero. Non è più accettabile che decessi del genere di ripetano con l’attuale alta statistica» ha commentato Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori.
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