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NASCE LA SUES
«118», addio alla Sise. Designati i nuovi vertici
PALERMO. È nata ufficialmente ieri la Sues, «Sicilia emergenza urgenza sanitaria», cioè la società consortile che gestirà il servizio del 118 nell'Isola a partire dal primo gennaio 2010.
Ieri pomeriggio a Cefalù è stata ufficializzata dal notaio la nascita dell'ente,formato per il 51 per cento dalla Regione e per il restante 49 per cento dalle 17 aziende sanitarie siciliane, con un capitale sociale di 6 milioni e 400 mila euro. Il Consiglio di gestione è farmato dal presidente Gaetano Bonfiglio e da Salvatore Geraci e Michele Battaglia (i primi due indicati dalla Regione, il terzo dalle aziende sanitarie). Il Consiglio di sorveglianza è composto invece dal presidente Dario Allegra, indicato dalle aziende sanitarie e da Maurizio Guizzardi e Mario Zappia, indicati dalla Regione. Il revisore dei conti è Eustachio Cilea, nominato dall'assemblea.
Nella nuova società dovrebbero confluire tutti i 3.300 dipendenti circa della Sise, la società che gestirà fino al 31 dicembre il servizio per conto della Croce Rossa. Ma su questo fronte è in atto un nuovo braccio di ferro. Gran parte dei dipendenti vantano infatti dei crediti nei confronti della Regione, per un totale di circa 53 milioni di euro. L'assessore Massimo Russo ha però imposto un diktat ai lavoratori: se non rinunceranno ai crediti non avranno la certezza di transitare in blocco nella nuova società consortile. In sostanza è successo che per 4 anni la maggior parte dei 3.300 soccorritori ha lavorato 30 ore alla settimana, ma per garantire il servizio h24 ha svolto dei turni straordinari che non sarebbero stati mai pagati. Adesso Russo non ha intenzione di coprire quel buco che attribuisce ad errori delle passate amministrazioni anche perchè a rischio ci sarebbe lo sforamento del patto di stabilità, con conseguente commissariamento della Sanità siciliana.
Da Roma al momento sarebbe giunto solo un ammonimento verbale e l'ex pm ha messo le cose in chiaro: per coprire quel deficit ci vorrà un sacrificio di tutti.
Ieri pomeriggio a Cefalù è stata ufficializzata dal notaio la nascita dell'ente,formato per il 51 per cento dalla Regione e per il restante 49 per cento dalle 17 aziende sanitarie siciliane, con un capitale sociale di 6 milioni e 400 mila euro. Il Consiglio di gestione è farmato dal presidente Gaetano Bonfiglio e da Salvatore Geraci e Michele Battaglia (i primi due indicati dalla Regione, il terzo dalle aziende sanitarie). Il Consiglio di sorveglianza è composto invece dal presidente Dario Allegra, indicato dalle aziende sanitarie e da Maurizio Guizzardi e Mario Zappia, indicati dalla Regione. Il revisore dei conti è Eustachio Cilea, nominato dall'assemblea.
Nella nuova società dovrebbero confluire tutti i 3.300 dipendenti circa della Sise, la società che gestirà fino al 31 dicembre il servizio per conto della Croce Rossa. Ma su questo fronte è in atto un nuovo braccio di ferro. Gran parte dei dipendenti vantano infatti dei crediti nei confronti della Regione, per un totale di circa 53 milioni di euro. L'assessore Massimo Russo ha però imposto un diktat ai lavoratori: se non rinunceranno ai crediti non avranno la certezza di transitare in blocco nella nuova società consortile. In sostanza è successo che per 4 anni la maggior parte dei 3.300 soccorritori ha lavorato 30 ore alla settimana, ma per garantire il servizio h24 ha svolto dei turni straordinari che non sarebbero stati mai pagati. Adesso Russo non ha intenzione di coprire quel buco che attribuisce ad errori delle passate amministrazioni anche perchè a rischio ci sarebbe lo sforamento del patto di stabilità, con conseguente commissariamento della Sanità siciliana.
Da Roma al momento sarebbe giunto solo un ammonimento verbale e l'ex pm ha messo le cose in chiaro: per coprire quel deficit ci vorrà un sacrificio di tutti.
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