|
La prevenzione. Continuano le vaccinazioni dei medici, dalla prossima settimana tocca alle donne incinte.
Russo: «In Sicilia non ci sono motivi di allarme rosso».
PALERMO. Quando arriverà il picco dell’influenza stagionale che si «sposerà » con quella del virus A/H1N1, sarà davvero un’impresa poterle distinguere. Sarà infatti improponibile sottoporre tutti i contagiati al tampone naso-faringeo.
Nel frattempo, in Sicilia la situazione dal punto di vista epidemiologico è sotto controllo e lo stesso assessore alla Sanità, Massimo Russo, ieri pomeriggio è dovuto intervenire per smentire che in «Sicilia ci fosse in atto uno stato di allarme. Un allarme rosso».
Secondo le ultime statistiche regionali, sono state finora 575 le segnalazioni per casi sospetti di influenza in Sicilia dal 27 luglio, data di avvio del sistema di notifica nazionale, al 18 ottobre scorso. Di questi casi, 149 sono stati ospedalizzati e 177 confermati in laboratorio. Così come è avvenuto nel resto d’Italia, da fine settembre si registra un aumento della media settimanale dei ricoveri: un fattore che conferma l’importanza della campagna di vaccinazione.
In Sicilia, com’è noto, è stato costituito il «Comitato regionale per le pandemie» che ha redatto il «Piano regionale pandemico»; ogni azienda sanitaria, sulla base degli indirizzi regionali, si è dotata di unità di crisi aziendali con il compito di supportare la direzione generale.
Sono state inoltre diramate le «linee guida» per gli operatori per la gestione ospedaliera e il trattamento dei casi gravi. Le vaccinazioni contro il virus pandemico verranno offerte in Sicilia gratuitamente a cura dei centri di vaccinazione, oltre 350 ambulatori sparsi in tutte le province. Sempre ieri si è registrata la secca smentita da parte di Antonella Bullara, dirigente generale del dipartimento delle Attività sanitarie e dell’Osservatorio epidemiologico sull’ipotesi di non impiegare nei pronto soccorso della Sicilia i medici che non vogliono sottoporsi alla vaccinazione che, com’è noto, è facoltativa e non obbligatoria.
«Non è stato adottato né ipotizzato – sottolinea la Bullara – alcun provvedimento di allontanamento dai pronto soccorso dei medici che decidono di non vaccinarsi: c’è solo la raccomandazione a sottoporsi alla vaccinazione, come puntualmente richiesto dal ministero della Salute ».
Intanto, proseguono le vaccinazioni degli operatori sanitari malgrado – come spiega il prof. Francesco Vitale, responsabile del Laboratorio del Policlinico dove vengono effettuati in Sicilia i tamponi nasofaringei e componente dell’unità di crisi pandemica – «c’è un calo dell’interesse alla vaccinazione da parte degli stessi medici. Ribadisco, così come ha detto l’assessore Russo, che in Sicilia non c’è alcun allarme». Altra notizia è quella relativa alle donne in stato di gravidanza al secondo e terzo trimestre di gestazione che, a partire dalla prossima settimana, sempre su base facoltativa, potranno sottoporsi alla vaccinazione. Ed in particolare l’Asp 6 di Palermo, si sta mettendo in moto al riguardo, con una serie di iniziative.
Fermo restando che i canali preferenziali per i cittadini rimangono sempre il medico di famiglia o il pediatra di libera scelta che provvederanno all’invio al centro di vaccinazione più vicino, salvo altre modalità più idonee in sede locale per le gestanti.
Nel frattempo, in Sicilia la situazione dal punto di vista epidemiologico è sotto controllo e lo stesso assessore alla Sanità, Massimo Russo, ieri pomeriggio è dovuto intervenire per smentire che in «Sicilia ci fosse in atto uno stato di allarme. Un allarme rosso».
Secondo le ultime statistiche regionali, sono state finora 575 le segnalazioni per casi sospetti di influenza in Sicilia dal 27 luglio, data di avvio del sistema di notifica nazionale, al 18 ottobre scorso. Di questi casi, 149 sono stati ospedalizzati e 177 confermati in laboratorio. Così come è avvenuto nel resto d’Italia, da fine settembre si registra un aumento della media settimanale dei ricoveri: un fattore che conferma l’importanza della campagna di vaccinazione.
In Sicilia, com’è noto, è stato costituito il «Comitato regionale per le pandemie» che ha redatto il «Piano regionale pandemico»; ogni azienda sanitaria, sulla base degli indirizzi regionali, si è dotata di unità di crisi aziendali con il compito di supportare la direzione generale.
Sono state inoltre diramate le «linee guida» per gli operatori per la gestione ospedaliera e il trattamento dei casi gravi. Le vaccinazioni contro il virus pandemico verranno offerte in Sicilia gratuitamente a cura dei centri di vaccinazione, oltre 350 ambulatori sparsi in tutte le province. Sempre ieri si è registrata la secca smentita da parte di Antonella Bullara, dirigente generale del dipartimento delle Attività sanitarie e dell’Osservatorio epidemiologico sull’ipotesi di non impiegare nei pronto soccorso della Sicilia i medici che non vogliono sottoporsi alla vaccinazione che, com’è noto, è facoltativa e non obbligatoria.
«Non è stato adottato né ipotizzato – sottolinea la Bullara – alcun provvedimento di allontanamento dai pronto soccorso dei medici che decidono di non vaccinarsi: c’è solo la raccomandazione a sottoporsi alla vaccinazione, come puntualmente richiesto dal ministero della Salute ».
Intanto, proseguono le vaccinazioni degli operatori sanitari malgrado – come spiega il prof. Francesco Vitale, responsabile del Laboratorio del Policlinico dove vengono effettuati in Sicilia i tamponi nasofaringei e componente dell’unità di crisi pandemica – «c’è un calo dell’interesse alla vaccinazione da parte degli stessi medici. Ribadisco, così come ha detto l’assessore Russo, che in Sicilia non c’è alcun allarme». Altra notizia è quella relativa alle donne in stato di gravidanza al secondo e terzo trimestre di gestazione che, a partire dalla prossima settimana, sempre su base facoltativa, potranno sottoporsi alla vaccinazione. Ed in particolare l’Asp 6 di Palermo, si sta mettendo in moto al riguardo, con una serie di iniziative.
Fermo restando che i canali preferenziali per i cittadini rimangono sempre il medico di famiglia o il pediatra di libera scelta che provvederanno all’invio al centro di vaccinazione più vicino, salvo altre modalità più idonee in sede locale per le gestanti.
Nessun commento:
Posta un commento
imposta qui i tuoi commenti