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L'ex governatore: «Agli amici vaccinati di baci ne darò tre».
Cuffaro sfida l'epidemia. «Paura? Io resto Vasa-vasa».
SENATORE Cuffaro, è diventata quasi leggendaria la sua abitudine di salutare affettuosamente amici, colleghi ed elettori, tanto che alcuni le hanno affibbiato il soprannome di "Totò vasa vasa". Di fronte ai pericoli dell'influenza A e con tutte le precauzioni igieniche suggerite dal ministero, compresa quella di limitare baci e abbracci, ha dovuto abbandonare questa abitudine?
«Ma quando mai. Io continuo a fare quello che facevo prima, perché non c'è motivo di essere troppo allarmisti. Certo, farò il vaccino, come l'ho fatto per altri tipi di influenza in passato. Del resto, da uomo delle stituzioni, devo dare l'esempio. Ma continuerò ad abbracciare e baciare i miei elettori come ho sempre fatto, con il calore e l'affettuosità che provo ogni volta che incontro un amico».
Quindi, reputa eccessive le misure prese dal govemo per far fronte all'epidemia?
«No, sono misure necessarie e di buon senso. Bisogna stare attenti, perché questa è un'influenza particolare. Lo dico anche da medico, perché è chiaro che ci sono persone che potrebbero correre seri rischi nel caso contraggano questa malattia. Per questo, invito chi può a fare il vaccino».
Lo consiglia anche ai suoi elettori?
«Certamente. Anzi, vi dico di più: da oggi, chi ha già fatto il vaccino riceverà da me un saluto alla maniera degli arabi, con tre baci anziché due. In questo modo, darà il mio contributo alla causa della prevenzione».
E con chi non ha fatto il vaccino, come si comporterà?
«Ve l'ho già detto, farò come sempre: due baci sulle guance. Alla siciliana».
Insomma, lei rimarrà pure "vasa vasa". Ma forse i suoi elettori saranno più restii a salutarla alla vecchia maniera, come dice lei, alla siciliana.
«Sono sicuro del contrario, anche perché lo sto vedendo in questi giorni girando per l'Isola. Ovunque vado,l'affetto politico e personale nei miei confronti è più forte di prima. Sarà per quanto ho fatto e continuo a fare nella mia attività politica, o sarà anche per le varie vicissitudini che sto attraversando, fatto sta che tutti mi salutano, mi abbracciano, dimostrandomi così la loro vicinanza. E questo mi rincuora. Evidentemente, nessuna epidemia potrà mai allontanarmi dai miei tantissimi amici. Anzi, guai se non li bacio».
«Ma quando mai. Io continuo a fare quello che facevo prima, perché non c'è motivo di essere troppo allarmisti. Certo, farò il vaccino, come l'ho fatto per altri tipi di influenza in passato. Del resto, da uomo delle stituzioni, devo dare l'esempio. Ma continuerò ad abbracciare e baciare i miei elettori come ho sempre fatto, con il calore e l'affettuosità che provo ogni volta che incontro un amico».
Quindi, reputa eccessive le misure prese dal govemo per far fronte all'epidemia?
«No, sono misure necessarie e di buon senso. Bisogna stare attenti, perché questa è un'influenza particolare. Lo dico anche da medico, perché è chiaro che ci sono persone che potrebbero correre seri rischi nel caso contraggano questa malattia. Per questo, invito chi può a fare il vaccino».
Lo consiglia anche ai suoi elettori?
«Certamente. Anzi, vi dico di più: da oggi, chi ha già fatto il vaccino riceverà da me un saluto alla maniera degli arabi, con tre baci anziché due. In questo modo, darà il mio contributo alla causa della prevenzione».
E con chi non ha fatto il vaccino, come si comporterà?
«Ve l'ho già detto, farò come sempre: due baci sulle guance. Alla siciliana».
Insomma, lei rimarrà pure "vasa vasa". Ma forse i suoi elettori saranno più restii a salutarla alla vecchia maniera, come dice lei, alla siciliana.
«Sono sicuro del contrario, anche perché lo sto vedendo in questi giorni girando per l'Isola. Ovunque vado,l'affetto politico e personale nei miei confronti è più forte di prima. Sarà per quanto ho fatto e continuo a fare nella mia attività politica, o sarà anche per le varie vicissitudini che sto attraversando, fatto sta che tutti mi salutano, mi abbracciano, dimostrandomi così la loro vicinanza. E questo mi rincuora. Evidentemente, nessuna epidemia potrà mai allontanarmi dai miei tantissimi amici. Anzi, guai se non li bacio».
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