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SICILIA. L’assessore regionale spiega il grande piano a media scadenza: «Stop ai viaggi della speranza lontano da casa»
Sanità, via alla rivoluzione tecnologica
Russo: «Nel 2010 con i fondi Ue 47 milioni per acquistare sofisticate attrezzature»
PALERMO. La Sicilia investe ancora una volta in tecnologia. E stavolta lo fa in ambito sanitario. Grazie a fondi europei, ci sono circa 68 milioni di euro, di cui ben 47 da impiegare entro il 2010, si potranno acquistare attrezzature sanitarie di alta tecnologia per la prevenzione, la diagnosi e la cura di patologie cardiovascolari e oncologiche, che sono le prime due cause di mortalità in Italia e in Sicilia. Nel programma di spesa è anche previsto l’acquisto di due modernissime Tomoterapie che saranno destinate ai bacini di Palermo e Catania e una Cardiotac.
Nei prossimi giorni saranno effettuati incontri su base provinciale con i direttori generali delle Aziende sanitarie e con i sindaci dei Comuni interessati – gli investimenti, infatti, potranno essere utilizzati per i comuni con più di 30 mila abitanti, che in Sicilia sono 34 – per definire nel dettaglio la destinazione delle attrezzature all’interno delle singole strutture sanitarie secondo una logica di rifunzionalizzazione. Nel «pacchetto» degli acquisti e delle sostituzioni, ci saranno 11 Tac, 20 Risonanze Magnetiche, 9 Mammografi, 6 Pet, 10 Gamma Camera, 8 Angiografi e 3 Radioterapia. «Le risorse sono quelle previste – sottolinea l’assessore alla Sanità, Massimo Russo – dall’asse 6 del Po Fesr che potrebbero aumentare con le successive riprogrammazioni».
La programmazione degli investimenti «è il frutto di una ricognizione delle apparecchiature di alta tecnologia – continua – attualmente in dotazione al sistema sanitario e al loro stato di obsolescenza. Un lavoro svolto con la collaborazione dell’Agenas (l’agenzia ministeriale) e dell’Agenzia sanità del Friuli». La spesa è stata programmata «tenendo conto del reale fabbisogno sanitario – aggiunge – con lo scopo di rendere autosufficienti le province e di omogeneizzare l’offerta sanitaria nei vari territori, evitando frammentazioni, sprechi, e duplicazioni: si è anche tenuto conto dell’esistenza di strutture adatte per le attrezzature, dell’esistenza di professionalità idonee all’attivazione e della sostenibilità organizzativa, gestionale e finanziaria». Massimo Russo non vuol sentire più parlare di tagli, anzi ribatte: «Con un’attenta programmazione, investiamo una bella fetta di risorse comunitarie per fare crescere la Sicilia e dare risposte adeguate ai bisogni di salute dei cittadini. Un risultato straordinario. In questo modo diremo basta ai viaggi della speranza fuori della Sicilia e anche ai fastidiosi trasferimenti da una provincia all’altra per ottenere prestazioni che sono un diritto dei cittadini. In pochi mesi riusciremo a colmare le vistose lacune di un sistema sanitario che è andato avanti per anni senza un vera pianificazione delle risorse».
«E’ un primo passo verso il raggiungimento di standard di qualità pari a quelli delle regioni più virtuose. Abbiamo in programma altri investimenti strutturali che permetteranno una vera e propria rivoluzione del sistema sanitario regionale, in coerenza con la legge di riforma varata nel marzo scorso, che prevede la riqualificazione e la redistribuzione dell’offerta sanitaria, la razionalizzazione della spesa e il controllo dei risultati».
Nei prossimi giorni saranno effettuati incontri su base provinciale con i direttori generali delle Aziende sanitarie e con i sindaci dei Comuni interessati – gli investimenti, infatti, potranno essere utilizzati per i comuni con più di 30 mila abitanti, che in Sicilia sono 34 – per definire nel dettaglio la destinazione delle attrezzature all’interno delle singole strutture sanitarie secondo una logica di rifunzionalizzazione. Nel «pacchetto» degli acquisti e delle sostituzioni, ci saranno 11 Tac, 20 Risonanze Magnetiche, 9 Mammografi, 6 Pet, 10 Gamma Camera, 8 Angiografi e 3 Radioterapia. «Le risorse sono quelle previste – sottolinea l’assessore alla Sanità, Massimo Russo – dall’asse 6 del Po Fesr che potrebbero aumentare con le successive riprogrammazioni».
La programmazione degli investimenti «è il frutto di una ricognizione delle apparecchiature di alta tecnologia – continua – attualmente in dotazione al sistema sanitario e al loro stato di obsolescenza. Un lavoro svolto con la collaborazione dell’Agenas (l’agenzia ministeriale) e dell’Agenzia sanità del Friuli». La spesa è stata programmata «tenendo conto del reale fabbisogno sanitario – aggiunge – con lo scopo di rendere autosufficienti le province e di omogeneizzare l’offerta sanitaria nei vari territori, evitando frammentazioni, sprechi, e duplicazioni: si è anche tenuto conto dell’esistenza di strutture adatte per le attrezzature, dell’esistenza di professionalità idonee all’attivazione e della sostenibilità organizzativa, gestionale e finanziaria». Massimo Russo non vuol sentire più parlare di tagli, anzi ribatte: «Con un’attenta programmazione, investiamo una bella fetta di risorse comunitarie per fare crescere la Sicilia e dare risposte adeguate ai bisogni di salute dei cittadini. Un risultato straordinario. In questo modo diremo basta ai viaggi della speranza fuori della Sicilia e anche ai fastidiosi trasferimenti da una provincia all’altra per ottenere prestazioni che sono un diritto dei cittadini. In pochi mesi riusciremo a colmare le vistose lacune di un sistema sanitario che è andato avanti per anni senza un vera pianificazione delle risorse».
«E’ un primo passo verso il raggiungimento di standard di qualità pari a quelli delle regioni più virtuose. Abbiamo in programma altri investimenti strutturali che permetteranno una vera e propria rivoluzione del sistema sanitario regionale, in coerenza con la legge di riforma varata nel marzo scorso, che prevede la riqualificazione e la redistribuzione dell’offerta sanitaria, la razionalizzazione della spesa e il controllo dei risultati».
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