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INFLUENZA A
Le vaccinazioni proseguono medici sotto stress
Cresce la paura. Distribuite altre 54.773 dosi di antivirale, un ricovero al Cervello. Migliorano le donne ricoverate all’Ismett, ma c’è polemica.
PALERMO. Cresce sempre più l’allarme tra i cittadini per l’influenza A/H1N1. Ancora una volta occorre registrare il caos negli ospedali e negli studi dei medici di medicina generale dove gli assistiti, per lo più giovani ed anziani, chiedono di avere informazioni più precise sulla pandemia.
Nei pronto soccorso, i medici in «prima linea» devono fare i conti non solo con le emergenze di routine (incidenti stradali, traumi da lavoro e domestici, infarti ed ictus), ma anche con la gente che si riversa nelle aree di emergenza e chiede informazioni sulla diffusione del virus e se è il caso di procedere con la vaccinazione o meno. A proposito delle vaccinazioni, sono in netto aumento non solo quelle per l’influenza stagionale che per i soggetti ultrasessantacinquenni viene praticata dal medico di famiglia, ma anche quelle che riguarda il nuovo virus.
Da ieri, intanto, sono a disposizione altri 54.773 vaccini monodose (28.556 al Cannizzaro di Catania e 26.217 all’Istituto Zooprofilattico di Palermo) che si aggiungono ai precedenti 208.773.
Dal fronte dei ricoveri, proprio ieri pomeriggio si è aggiunto un altro caso. Si tratta di un giovane ricoverato da qualche giorno al reparto di Pneumologia dell’ospedale Cervello e che, a causa della sua obesità e soprattutto delle complicanze dovute al virus A/H1N1 confermato dal tampone nasofaringeo, è stato trasferito in gravi condizioni al reparto di rianimazione dello stesso ospedale.
«La situazione è sotto controllo – sottolinea Maria Gabriella Filippazzo, direttore medico di presidio del nosocomio palermitano – da quando è esplosa la pandemia questo di oggi (ieri per chi legge, ndr) è il caso più grave ed evidente che abbiamo avuto finora».
Nel frattempo dall’Ismett arrivano notizie più confortanti sulla donna siracusana di 38 anni in gravidanza e sottoposta, ormai da settimane, all’ossigenazione extracorporea. Stabili anche le condizioni dell’altra neo mamma, quella di Caltagirone, anch’essa sottoposta ad Ecmo (respirazione assistita con il polmone artificiale).
Confermata, invece, la positività al virus A/H1N1 per la donna in sovrappeso della provincia di Trapani che, nel frattempo sta rispondendo alla terapia antivirale. Ma non mancano, come al solito le polemiche e le perplessità.
«Ci lascia perplessi la scelta dell’Ismett di Palermo come unico centro regionale di rianimazione per i casi di influenza A. In Sicilia ci sono cinque aziende di rilievo nazionale: il Garibaldi di Catania, il Civico di Palermo e i tre Policlinici universitari. Perché allora questa preferenza? ». Lo sottolinea il segretario regionale della Cgil Medici, Renato Costa.
«Non convince la spiegazione – osserva il sindacalista – che all’Ismett ci sia l’Ecmo, un macchinario per la respirazione extracorporea, in realtà facilmente acquistabile con poche migliaia di euro. Considerato che il picco dell’influenza A deve ancora arrivare, non sarebbe stato meglio prevedere più punti di rianimazione? ».
Nei pronto soccorso, i medici in «prima linea» devono fare i conti non solo con le emergenze di routine (incidenti stradali, traumi da lavoro e domestici, infarti ed ictus), ma anche con la gente che si riversa nelle aree di emergenza e chiede informazioni sulla diffusione del virus e se è il caso di procedere con la vaccinazione o meno. A proposito delle vaccinazioni, sono in netto aumento non solo quelle per l’influenza stagionale che per i soggetti ultrasessantacinquenni viene praticata dal medico di famiglia, ma anche quelle che riguarda il nuovo virus.
Da ieri, intanto, sono a disposizione altri 54.773 vaccini monodose (28.556 al Cannizzaro di Catania e 26.217 all’Istituto Zooprofilattico di Palermo) che si aggiungono ai precedenti 208.773.
Dal fronte dei ricoveri, proprio ieri pomeriggio si è aggiunto un altro caso. Si tratta di un giovane ricoverato da qualche giorno al reparto di Pneumologia dell’ospedale Cervello e che, a causa della sua obesità e soprattutto delle complicanze dovute al virus A/H1N1 confermato dal tampone nasofaringeo, è stato trasferito in gravi condizioni al reparto di rianimazione dello stesso ospedale.
«La situazione è sotto controllo – sottolinea Maria Gabriella Filippazzo, direttore medico di presidio del nosocomio palermitano – da quando è esplosa la pandemia questo di oggi (ieri per chi legge, ndr) è il caso più grave ed evidente che abbiamo avuto finora».
Nel frattempo dall’Ismett arrivano notizie più confortanti sulla donna siracusana di 38 anni in gravidanza e sottoposta, ormai da settimane, all’ossigenazione extracorporea. Stabili anche le condizioni dell’altra neo mamma, quella di Caltagirone, anch’essa sottoposta ad Ecmo (respirazione assistita con il polmone artificiale).
Confermata, invece, la positività al virus A/H1N1 per la donna in sovrappeso della provincia di Trapani che, nel frattempo sta rispondendo alla terapia antivirale. Ma non mancano, come al solito le polemiche e le perplessità.
«Ci lascia perplessi la scelta dell’Ismett di Palermo come unico centro regionale di rianimazione per i casi di influenza A. In Sicilia ci sono cinque aziende di rilievo nazionale: il Garibaldi di Catania, il Civico di Palermo e i tre Policlinici universitari. Perché allora questa preferenza? ». Lo sottolinea il segretario regionale della Cgil Medici, Renato Costa.
«Non convince la spiegazione – osserva il sindacalista – che all’Ismett ci sia l’Ecmo, un macchinario per la respirazione extracorporea, in realtà facilmente acquistabile con poche migliaia di euro. Considerato che il picco dell’influenza A deve ancora arrivare, non sarebbe stato meglio prevedere più punti di rianimazione? ».
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