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Quasi rissa coi manifestanti, bufera su Russo
Tensione con i rappresentanti dei laboratori. L'Udc: "Mozione di sfiducia".
SARÀ stata la tensione, il suono fastidioso dei fischietti, qualche insulto di troppo dei manifestanti: Massimo Russo perde la pazienza e si avventa contro i rappresentanti dei laboratori d'analisi che l'aspettano in via Giotto, davanti all'ingresso secondario dell'assessorato all aSanità.
Uno scontro solo verbale, con l'ex pm ripreso dalle telecamere della Digos mentre, visibilmente alterato, inveisce contro il drappello di medici e biologi protagonisti della protesta, prima di essere portato via dalla scorta. Una signora in prima fila ha un malore e finisce in ospedale. I sindacati preannunciano una denuncia e chiedono al questore di sequestrare le immagini girate anche dalla telecamera esterna dell'assessorato.
Storia di una mattinata di tensione, che sfocia in un caso politico. Perché l'Udc chiede al governatore Lombardo «di riferire immediatamente in aula sulla ressa dell'assessorato» e, in una nota firmata dal capogruppo all'Ars Rudy Maira, dall'europarlamentare Antonello Antinoro, dai deputati regionali Dina, Lo Giudice e Salvatore Cascio, censura il comportamento di Russo: «Siamo esterrefatti. Un uomo di governo non può rimanere al suo posto se ritiene di imporre le proprie scelte con atteggiamenti da energumeno». Maira annuncia una mozione di censura nei confronti dell'assessore alla Sanità.
Salvino Caputo, esponente della corrente «lealista» del Pdl, ha invece presentato un'interrogazione parlamentare sui disordini di ieri mattina. Italia dei Valori, in una nota firmata da Fabio Giambrone e Ignazio Messina, dice che «i laboratori d'analisi sono i primi a essere penalizzati dal piano di rientro, mentre le cliniche private sono toccate marginalmente dal provvedimento, i cui effetti sono stati differiti al 2010».
I fatti, raccontati da Michela De Michele, la biologa finita in ospedale, sarebbero andati in questo modo: «Russo è arrivato con la scorta, ha evitato l'ingresso principale e ha puntato su quello secondario dove però era già radunato un centinaio di persone. E sceso dall'auto, è scattata la contestazione. Insulti? Certo, ce ne sono stati. Ma un uomo politico ha il dovere di mantenere la calma. E invece l'assessore si è avvicinato fino a dieci centimetri da noi e ci ha urlato di andare a lavorare, prima di essere trascinato via da una guardia del corpo. Io ho avuto un malore». Di lì la visita in ospedale e una diagnosi che parla di «palpitazioni in soggetto con stato ansioso». «Non siamo lsu ma professionisti che dopo 30 anni rischiano di chiudere i laboratori per diventare meri esecutori di prelievi. Siamo stati trattati come questuanti», dice la De Michele.
Russo parla di «strumentalizzazioni politiche»: «Sono stato pesantemente insultato, non c'è stato nessun contatto fisico. Evidentemente qualcuno ha suggerito agli analisti di non confrontarsi con l'assessorato e di alzare i toni della protesta. Come già successo un anno fa, c'è chi cerca di strumentalizzare la protesta per fini politici, cercando di difendere piccole rendite di posizione».
L'assessore cita le parole del vice ministro della Salute: «Fazio - dice - ha elogiato il nostro operato ribadendo che l'accorpamento delle piccole strutture è ormai inevitabile anche per offrire ai cittadini prestazioni ambulatoriali di qualità, più sicure e più economiche».
Mai sindacati restano sul piede di guerra. E non solo Afilab e Cipds,le sigle che rappresentano i laboratori d'analisi. Otto associazioni di medici e veterinari (fra cui Cgil, Cisl e Uil) hanno indetto per venerdì prossimo un'assemblea al Cervello. In un documento, i sindacati denunciano «una evidente ed intollerabile invadenza da parte delle lobbies della sanità privata, ai qualil'assessore alla Sanità e il direttore della Programmazione attribuiscono un ruolo non integrativo ma addirittura sostitutivo di alcuni servizi pubblici».
Uno scontro solo verbale, con l'ex pm ripreso dalle telecamere della Digos mentre, visibilmente alterato, inveisce contro il drappello di medici e biologi protagonisti della protesta, prima di essere portato via dalla scorta. Una signora in prima fila ha un malore e finisce in ospedale. I sindacati preannunciano una denuncia e chiedono al questore di sequestrare le immagini girate anche dalla telecamera esterna dell'assessorato.
Storia di una mattinata di tensione, che sfocia in un caso politico. Perché l'Udc chiede al governatore Lombardo «di riferire immediatamente in aula sulla ressa dell'assessorato» e, in una nota firmata dal capogruppo all'Ars Rudy Maira, dall'europarlamentare Antonello Antinoro, dai deputati regionali Dina, Lo Giudice e Salvatore Cascio, censura il comportamento di Russo: «Siamo esterrefatti. Un uomo di governo non può rimanere al suo posto se ritiene di imporre le proprie scelte con atteggiamenti da energumeno». Maira annuncia una mozione di censura nei confronti dell'assessore alla Sanità.
Salvino Caputo, esponente della corrente «lealista» del Pdl, ha invece presentato un'interrogazione parlamentare sui disordini di ieri mattina. Italia dei Valori, in una nota firmata da Fabio Giambrone e Ignazio Messina, dice che «i laboratori d'analisi sono i primi a essere penalizzati dal piano di rientro, mentre le cliniche private sono toccate marginalmente dal provvedimento, i cui effetti sono stati differiti al 2010».
I fatti, raccontati da Michela De Michele, la biologa finita in ospedale, sarebbero andati in questo modo: «Russo è arrivato con la scorta, ha evitato l'ingresso principale e ha puntato su quello secondario dove però era già radunato un centinaio di persone. E sceso dall'auto, è scattata la contestazione. Insulti? Certo, ce ne sono stati. Ma un uomo politico ha il dovere di mantenere la calma. E invece l'assessore si è avvicinato fino a dieci centimetri da noi e ci ha urlato di andare a lavorare, prima di essere trascinato via da una guardia del corpo. Io ho avuto un malore». Di lì la visita in ospedale e una diagnosi che parla di «palpitazioni in soggetto con stato ansioso». «Non siamo lsu ma professionisti che dopo 30 anni rischiano di chiudere i laboratori per diventare meri esecutori di prelievi. Siamo stati trattati come questuanti», dice la De Michele.
Russo parla di «strumentalizzazioni politiche»: «Sono stato pesantemente insultato, non c'è stato nessun contatto fisico. Evidentemente qualcuno ha suggerito agli analisti di non confrontarsi con l'assessorato e di alzare i toni della protesta. Come già successo un anno fa, c'è chi cerca di strumentalizzare la protesta per fini politici, cercando di difendere piccole rendite di posizione».
L'assessore cita le parole del vice ministro della Salute: «Fazio - dice - ha elogiato il nostro operato ribadendo che l'accorpamento delle piccole strutture è ormai inevitabile anche per offrire ai cittadini prestazioni ambulatoriali di qualità, più sicure e più economiche».
Mai sindacati restano sul piede di guerra. E non solo Afilab e Cipds,le sigle che rappresentano i laboratori d'analisi. Otto associazioni di medici e veterinari (fra cui Cgil, Cisl e Uil) hanno indetto per venerdì prossimo un'assemblea al Cervello. In un documento, i sindacati denunciano «una evidente ed intollerabile invadenza da parte delle lobbies della sanità privata, ai qualil'assessore alla Sanità e il direttore della Programmazione attribuiscono un ruolo non integrativo ma addirittura sostitutivo di alcuni servizi pubblici».
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