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Fazio: «L'epidemia verso il picco, in alcune regioni dosi in ritardo».
ROMA - Da due settimane i casi di influenza A continuano a crescere con grande velocità. Segno che il virus si sta diffondendo nelle comunità, prime tra tutte le scuole. Gli epidemiologi dicono che l'infezione sta "esplodendo" con leggero ritardo rispetto alle previsioni ma sono sicuri che riguadagnerà presto terreno. Che vuol dire raggiungere il picco entro le prossime due-tre settimane.
Ferruccio Fazio, viceministro della Salute, dice che «la pandemia va progredendo e i tempi di sviluppo si sono andati intensificando». Andamento in crescita soprattutto tra i giovani sotto i quattordici anni.
Professor Fazio, come spiega il decesso del medico napoletano di 56 anni?
«Era molto malato. La sua salute era seriamente compromessa. Aveva patologie croniche come insufficienza renale, cardiopatia e anemia».
E' stato ricoverato l'altra sera e ieri mattina è morto. Un virus fulminante?
«Ripeto. Le persone che stanno così male devono vaccinarsi. Non per la potenza di questo virus ma perché una qualsiasi influenza può disequilibrare un organismo colpito. Sia questa nuova, sia quella stagionale. Quindi, due vaccinazioni».
La famiglia accusa, è possibile che in certe regioni i vaccini arrivino più tardi che in altre?
«Sì, purtroppo sta accadendo».
Dove?
«Le zone sono le stesse che devono fare i conti con i piani di rientro per la sanità. Quelle che, da sempre, non hanno dato priorità all'efficienza».
Nel mirino quelle del Sud?
«I problemi organizzativi ed economici sono lì. Ma si metteranno a regime molto presto. D'altronde è sorprendente che della morte del medico io abbia saputo dai giornali».
Lei invita a far vaccinare a far vaccinare chi lavora nei servizi essenziali ma anche i malati cronici come i diabetici, i cardiopatici, gli asmatici e chi è colpito dal tumore. Ci sono già le scorte per tutti?
«Sì le abbiamo, nessun problema. Piuttosto i pazienti si facciano vivi con i medici, richiedano la vaccinazione se non sono stati ancora contattati. Ricordo, vanno protetti da tutte e due le influenze».
Il numero dei ragazzi che si stanno rivolgendo ai pronto soccorso continua a crescere. Paura o casi reali?
«Casi reali. Ce lo dimostrano le assenze nelle scuole. Bisogna vaccinare prima possibile. Lo voglio ripetere: non perché si tratti di un virus pericoloso in sé ma perché nelle classi si diffonde molto, molto rapidamente».
Ferruccio Fazio, viceministro della Salute, dice che «la pandemia va progredendo e i tempi di sviluppo si sono andati intensificando». Andamento in crescita soprattutto tra i giovani sotto i quattordici anni.
Professor Fazio, come spiega il decesso del medico napoletano di 56 anni?
«Era molto malato. La sua salute era seriamente compromessa. Aveva patologie croniche come insufficienza renale, cardiopatia e anemia».
E' stato ricoverato l'altra sera e ieri mattina è morto. Un virus fulminante?
«Ripeto. Le persone che stanno così male devono vaccinarsi. Non per la potenza di questo virus ma perché una qualsiasi influenza può disequilibrare un organismo colpito. Sia questa nuova, sia quella stagionale. Quindi, due vaccinazioni».
La famiglia accusa, è possibile che in certe regioni i vaccini arrivino più tardi che in altre?
«Sì, purtroppo sta accadendo».
Dove?
«Le zone sono le stesse che devono fare i conti con i piani di rientro per la sanità. Quelle che, da sempre, non hanno dato priorità all'efficienza».
Nel mirino quelle del Sud?
«I problemi organizzativi ed economici sono lì. Ma si metteranno a regime molto presto. D'altronde è sorprendente che della morte del medico io abbia saputo dai giornali».
Lei invita a far vaccinare a far vaccinare chi lavora nei servizi essenziali ma anche i malati cronici come i diabetici, i cardiopatici, gli asmatici e chi è colpito dal tumore. Ci sono già le scorte per tutti?
«Sì le abbiamo, nessun problema. Piuttosto i pazienti si facciano vivi con i medici, richiedano la vaccinazione se non sono stati ancora contattati. Ricordo, vanno protetti da tutte e due le influenze».
Il numero dei ragazzi che si stanno rivolgendo ai pronto soccorso continua a crescere. Paura o casi reali?
«Casi reali. Ce lo dimostrano le assenze nelle scuole. Bisogna vaccinare prima possibile. Lo voglio ripetere: non perché si tratti di un virus pericoloso in sé ma perché nelle classi si diffonde molto, molto rapidamente».
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