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La nuova pandemia. Il ministro visita il San Raffaele di Cefalù: «Al via una campagna per i giovani sani sotto i 27 anni».
Fazio: «Il virus può cambiare, bisogna vaccinarsi»
Sulla sanità siciliana: «Il piano di rientro funziona».
CEFALÙ. «Le vaccinazioni contro il virus H1N1 dell'influenza A saranno estese nei prossimi 15 giorni anche ai soggetti sani di età compresa tra O e 27 anni». Una misura che sarà resa operativa giovedì prossimo dall'unità di crisi, ma che il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, ha anticipato ieri durante una visita all'ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù. «È assolutamente importante vaccinarsi», continua a ribadire Fazio, in un momento in cui, secondo il viceministro, il picco dell'influenza è prossimo, essendo stati già affetti dal virus circa 2 milioni e 300 soggetti. «Bisogna evitare che il virus H1N1 si trasformi, incontrando quello dell'aviaria, in un virus ancora più pericoloso - sostiene -. Per questo motivo è necessario immunizzare anche i più giovani, nei quali il virus si potrebbe ripresentare con varianti». Parole di elogio per l'Ismett da parte del viceministro, che difende la scelta di affidare in Sicilia l'uso dell'Ecmo, la macchina per il supporto cardiopolmonare, solo all'Istituto per i trapianti. «Era l'unico polo ospedaliero che aveva usato questo sistema in precedenza - afferma -. Se ce ne fosse bisogno ne abiliteremo altri».
La visita in una struttura ospedaliera che si candida ad essere uno dei poli di eccellenza della regione è occasione per fare anche il punto sulle condizioni della sanità siciliana, che, secondo Fazio, «sta per superare il piano di rientro». A dimostrarlo sono i 3I7 milioni di euro sbloccati dal Ministero, prima tranche di finanziamenti che erano stati accantonati per inadempienze amministrative. Si tratta solo del 35 per cento circa della cifra complessiva. Un dato che, secondo l'assessore alla Sanità, Massimo Russo, «conferma che si è superata l'ipotesi commissariamento», anzi ribadisce Fazio, «la Sicilia si trova in un punto più avanzato rispetto alle altre regioni in cui si paventa questa possibilità». L'obiettivo resta la costruzioni di reti nazionali i cui nodi siano grandi ospedali specialistici che garantiscano i ricoveri, mentre i piccoli ospedali dovrebbero essere riqualificati per altri servizi. La Sicilia, intanto, sarà la prima regione ad acquistare un sistema di monitoraggio in tempo reale della spesa sanitaria. Un primato dal prezzo di 29 milioni di euro.
La visita in una struttura ospedaliera che si candida ad essere uno dei poli di eccellenza della regione è occasione per fare anche il punto sulle condizioni della sanità siciliana, che, secondo Fazio, «sta per superare il piano di rientro». A dimostrarlo sono i 3I7 milioni di euro sbloccati dal Ministero, prima tranche di finanziamenti che erano stati accantonati per inadempienze amministrative. Si tratta solo del 35 per cento circa della cifra complessiva. Un dato che, secondo l'assessore alla Sanità, Massimo Russo, «conferma che si è superata l'ipotesi commissariamento», anzi ribadisce Fazio, «la Sicilia si trova in un punto più avanzato rispetto alle altre regioni in cui si paventa questa possibilità». L'obiettivo resta la costruzioni di reti nazionali i cui nodi siano grandi ospedali specialistici che garantiscano i ricoveri, mentre i piccoli ospedali dovrebbero essere riqualificati per altri servizi. La Sicilia, intanto, sarà la prima regione ad acquistare un sistema di monitoraggio in tempo reale della spesa sanitaria. Un primato dal prezzo di 29 milioni di euro.
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