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REGIONE. L'analisi dei conti supera l'esame del ministero della Salute.
Piano sanitario, un altro ok. Roma sblocca 318 milioni.
La Regione supera un altro esame del ministro della Salute. L'analisi dei conti legati al piano di rientro dal deficit sanitario ha dato esito positivo e Roma sblocca 318 milioni.
PALERMO. La Regione supera un altro esame del ministro della Salute. L'analisi dei conti legati al piano di rientro dal deficit sanitario ha dato esito positivo e così da Roma sono stati sbloccati altri 318 milioni, che costituiscono il contributo statale al cammino di risanamento attuato in Sicilia.
Tecnicamente, il tavolo ministeriale ha anche sollevato alcune obiezioni che hanno impedito di sbloccare altri 150 milioni il favore della Regione. I rilievi liguardano la distribuzione della tessera sanitaria, la nuova gestione del 118 e l'attuazione di alcune parti della riforma delle Asl varata nella scorsa primavera. Tutte spine che l'assessore Massimo Russo conta di togliere in tempi brevi: «Gli altri 150 milioni potranno essere sbloccati nel giro di qualche settimana, e comunque ben prima della prossima verifica, in relazione a ulteriori adempimenti già inviati negli ultimi giorni o che sono già stati attivati».
La verifica appena superata fa parte dell'esame trimestrale dei conti della sanità e si basa sull'analisi di quasi 200 provvedimenti emessi dall'assessore fra giugno e settembre. I 318 milioni già assicurati fanno parte della complessiva somma di un miliardo e 150 milioni che lo Stato aveva trattenuto fra il 2003 e il 2008 a causa del buco nei conti della sanità. Questi soldi saranno restituiti alla Regione in tre tranches, la prima delle quali arriva adesso «e si somma - rileva l'assessore - ai quasi 3 miliardi di euro del mutuo a cui abbiamo potuto accedere nello scorso mese di dicembre, quando è stato evitato il commissariamento».
Alla verifica ministeriale hanno partecipato i massimi vertici dell'assessorato: il capo di gabinetto Giovanni Carapezza, e i due dirigenti, Antonietta Bullara e Maurizio Guizzardi. Per Russo «è stato riconosciuto con chiarezza il grande sforzo che la Sicilia sta producendo per rimettere a posto i disastrati conti della sanità e per riqualificare il sistema regionale. Già nella precedente verifica avevamo evitato il commissariamento, dimostrando di avere intrapreso in modo irreversibile un percorso virtuoso che porterà la Sicilia al livello delle migliori regioni italiane, siamo già percepiti come una Regione capace di adempiere ai propri doveri secondo un preciso crono programma».
Dal risanamento dei conti passa anche uno degli impegni presi da Lombardo e Russo: la cancellazione dell'aumento dell'Irap varato nel 2006 da Prodi come sanzione al buco nei conti della sanità provocato sotto la gestione Cuffaro. Oggi l'aliquota siciliana è la massima applicabile.
Lombardo e Russo hanno annunciato alla vigilia dell'estate, quando Roma sancì il mancato commissariamento della Regione, che a piano di rientro completato, l'aliquota Irap sarebbe stata riportata ai livelli del 2006. Russo ha fatto sapere che «il risultato ottenuto ieri a Roma è il primo passo verso la riduzione dell'Irap». Provvedimento in agenda ma che non è comunque dietro l'angolo.
Tecnicamente, il tavolo ministeriale ha anche sollevato alcune obiezioni che hanno impedito di sbloccare altri 150 milioni il favore della Regione. I rilievi liguardano la distribuzione della tessera sanitaria, la nuova gestione del 118 e l'attuazione di alcune parti della riforma delle Asl varata nella scorsa primavera. Tutte spine che l'assessore Massimo Russo conta di togliere in tempi brevi: «Gli altri 150 milioni potranno essere sbloccati nel giro di qualche settimana, e comunque ben prima della prossima verifica, in relazione a ulteriori adempimenti già inviati negli ultimi giorni o che sono già stati attivati».
La verifica appena superata fa parte dell'esame trimestrale dei conti della sanità e si basa sull'analisi di quasi 200 provvedimenti emessi dall'assessore fra giugno e settembre. I 318 milioni già assicurati fanno parte della complessiva somma di un miliardo e 150 milioni che lo Stato aveva trattenuto fra il 2003 e il 2008 a causa del buco nei conti della sanità. Questi soldi saranno restituiti alla Regione in tre tranches, la prima delle quali arriva adesso «e si somma - rileva l'assessore - ai quasi 3 miliardi di euro del mutuo a cui abbiamo potuto accedere nello scorso mese di dicembre, quando è stato evitato il commissariamento».
Alla verifica ministeriale hanno partecipato i massimi vertici dell'assessorato: il capo di gabinetto Giovanni Carapezza, e i due dirigenti, Antonietta Bullara e Maurizio Guizzardi. Per Russo «è stato riconosciuto con chiarezza il grande sforzo che la Sicilia sta producendo per rimettere a posto i disastrati conti della sanità e per riqualificare il sistema regionale. Già nella precedente verifica avevamo evitato il commissariamento, dimostrando di avere intrapreso in modo irreversibile un percorso virtuoso che porterà la Sicilia al livello delle migliori regioni italiane, siamo già percepiti come una Regione capace di adempiere ai propri doveri secondo un preciso crono programma».
Dal risanamento dei conti passa anche uno degli impegni presi da Lombardo e Russo: la cancellazione dell'aumento dell'Irap varato nel 2006 da Prodi come sanzione al buco nei conti della sanità provocato sotto la gestione Cuffaro. Oggi l'aliquota siciliana è la massima applicabile.
Lombardo e Russo hanno annunciato alla vigilia dell'estate, quando Roma sancì il mancato commissariamento della Regione, che a piano di rientro completato, l'aliquota Irap sarebbe stata riportata ai livelli del 2006. Russo ha fatto sapere che «il risultato ottenuto ieri a Roma è il primo passo verso la riduzione dell'Irap». Provvedimento in agenda ma che non è comunque dietro l'angolo.
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