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Sanità, liste d'attesa da record per una visita si aspettano 8 mesi
Nessuna azienda ha predisposto il piano per la riduzione
«SIGNORA, è meglio che si rivolga ad un privato, qui c'è da aspettare». È il consiglio che capita di sentire più spesso quando si cerca di prenotare una visita specialistica o un esame particolare in uno degli ospedali pubblici della città. E la situazione non cambia da un anno all'altro. Nel giugno del 2008 Repubblica aveva sondato i tempi di attesa di diversi reparti negli ospedali, oggi ritorna su quei dati e li aggiorna per vedere se la situazione è migliorata. Ma il risultato è sconfortante: passano diversi mesi, a volte anche sette o otto, tra la richiesta e la visita. I motivi delle lunghe attese sono diversi, dall'inadeguatezza della strutture territoriali, carenti per numero e personale, alla mai avvenuta realizzazione di un Centro unico di prenotazione regionale, che permetterebbe di effettuare un'unica chiamata per scoprire quale delle strutture ospedaliere possa fissare un appuntamento prima delle altre. Al momento gli utenti devono invece affrontare centralini intasati, operatori sprovveduti e orari limitativi. A Villa Sofia, per esempio,l'unico numero fornito dal centralino per effettuare la prenotazione risulta alternativamente occupato oppure libero ma non risponde nessuno. Dopo un centinaio di prove circa una voce di donna dice che ci sono almeno quattro mesi per la prima data libera e non c'è alcun modo per anticipare. Al Cervello è più facile mettersi in contatto con il Centro unico di prenotazione, peraltro attivo già da qualche anno: qui peròle date piùvicine sono riservate ai pazienti già in cura con qualche medico dell'ospedale. Altrimenti, passerà qualche mese, nei casi peggiori anche otto, prima di potere essere visitato di fare un'ecografia.
Al Civico c'è una sorta di centro di prenotazione che però funziona solo per determinate branche, per altre è necessario farsi dare un altro numero telefonico e chiamare direttamente in reparto. Al Policlinico è stato invece presentato ieri il nuovo Centro unico di prenotazione, ma fino a gennaio sarà in una fase sperimentale.
Fino ad ora le prenotazioni per le visite avvenivano ognuna al reparto di competenza, e ognuna ad un orario differente, ma da ieri già qualcuno al centralino suggerisce di effettuare il nuovo numero o di controllare online «che forse già si può prenotare dal sito». In realtà, ancora non si può.
Per arrivare a un Centro unico di prenotazione regionale e limitare così le attese, sarebbe necessario che le singole aziende e poi la provincia si dotassero di un proprio centro di prenotazione. In questa direzione a luglio dell'anno scorso l'assessore Massimo Russo aveva emanato un decreto in cui si intimava alle varie aziende sanitarie di presentare entro u nmese un piano di contenimento delle liste d'attesa, pena una valutazione negativa ai fini della riconferma dell'incarico per i direttori generali. Ancora, incontrando a settembre dell'anno scorso i vertici delle società informatiche della Regione (Sicilia e-Innovazione e Sicilia e-servizi), l'assessore alla Sanità aveva espresso l'esigenza di realizzare in tempi rapidissimi il Centro unico di prenotazione, «per risolvere - diceva - i problemi legati alle liste d'attesa che creano forti disagi ai cittadini».
Infine, esattamente un anno fa scadevano i termini per la presentazione di un progetto di Centro unico di prenotazione provinciale da parte delle aziende sanitarie riunite. Cosa che non è avvenuta, anche se dall'assessorato fanno sapere che «i tecnici stanno lavorando».
Un maggiore impegno per una veloce realizzazione di un Centro unico di prenotazione regionale è stata chiesta ieri con unalettera a Russo anche da Cittadinanzattiva, l'associazione per i diritti dei cittadini che ha al suo interno il Tribunale dei diritti del malato, da anni in prima linea su questo punto. Il centrounico di prenotazione non è però l'unico strumento utile per abbattere le liste d'attesa. «Un anno fa abbiamo consegnato all' assessore - dice Enzo Farinella, segretario generale siciliano della Cisl medici - un documento in cui spiegavamo quello che secondo noi bisogna fare: razionalizzare gli ambulatori in modo che possano lavorare, con le giuste risorse di personale, anche nel pomeriggio; fare in modo che i medici di base possano dare indicazioni sui casi più urgenti che debbano avanzare nelle liste d'attesa; potenziare le strutture territoriali e snellire le procedure burocratiche».
Al Civico c'è una sorta di centro di prenotazione che però funziona solo per determinate branche, per altre è necessario farsi dare un altro numero telefonico e chiamare direttamente in reparto. Al Policlinico è stato invece presentato ieri il nuovo Centro unico di prenotazione, ma fino a gennaio sarà in una fase sperimentale.
Fino ad ora le prenotazioni per le visite avvenivano ognuna al reparto di competenza, e ognuna ad un orario differente, ma da ieri già qualcuno al centralino suggerisce di effettuare il nuovo numero o di controllare online «che forse già si può prenotare dal sito». In realtà, ancora non si può.
Per arrivare a un Centro unico di prenotazione regionale e limitare così le attese, sarebbe necessario che le singole aziende e poi la provincia si dotassero di un proprio centro di prenotazione. In questa direzione a luglio dell'anno scorso l'assessore Massimo Russo aveva emanato un decreto in cui si intimava alle varie aziende sanitarie di presentare entro u nmese un piano di contenimento delle liste d'attesa, pena una valutazione negativa ai fini della riconferma dell'incarico per i direttori generali. Ancora, incontrando a settembre dell'anno scorso i vertici delle società informatiche della Regione (Sicilia e-Innovazione e Sicilia e-servizi), l'assessore alla Sanità aveva espresso l'esigenza di realizzare in tempi rapidissimi il Centro unico di prenotazione, «per risolvere - diceva - i problemi legati alle liste d'attesa che creano forti disagi ai cittadini».
Infine, esattamente un anno fa scadevano i termini per la presentazione di un progetto di Centro unico di prenotazione provinciale da parte delle aziende sanitarie riunite. Cosa che non è avvenuta, anche se dall'assessorato fanno sapere che «i tecnici stanno lavorando».
Un maggiore impegno per una veloce realizzazione di un Centro unico di prenotazione regionale è stata chiesta ieri con unalettera a Russo anche da Cittadinanzattiva, l'associazione per i diritti dei cittadini che ha al suo interno il Tribunale dei diritti del malato, da anni in prima linea su questo punto. Il centrounico di prenotazione non è però l'unico strumento utile per abbattere le liste d'attesa. «Un anno fa abbiamo consegnato all' assessore - dice Enzo Farinella, segretario generale siciliano della Cisl medici - un documento in cui spiegavamo quello che secondo noi bisogna fare: razionalizzare gli ambulatori in modo che possano lavorare, con le giuste risorse di personale, anche nel pomeriggio; fare in modo che i medici di base possano dare indicazioni sui casi più urgenti che debbano avanzare nelle liste d'attesa; potenziare le strutture territoriali e snellire le procedure burocratiche».
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