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Cimo, serve riforma codice penale su errori medici
Roma, 19 ott. (Adnkronos Salute) - "Adesso davvero basta: o si cambiano le regole, e quindi una riforma del codice penale per gli aspetti relativi al rischio medico, o i medici non avranno più la serenità e la tranquillità di svolgere la loro professione. E non certo per colpa loro". Parola di Riccardo Cassi, presidente nazionale Cimo-Asmd, intervenuto a Nola a una tavola rotonda, organizzata da Cimo Campania, sul contenzioso medico legale.
"Il rischio professionale - ha aggiunto Cassi - spesso dipende da una serie di conseguenze dove lo stesso medico entra solo marginalmente, a livello di responsabilità, o non c'entra affatto: disfunzioni organizzative, strumentistiche obsolete, sale operatorie dove il medico diventa esso stesso vittima di gravi carenze, tecnologia che da sola non migliora l'efficienza del reparto. Oltre alla rapida approvazione della legge sul rischio clinico, occorrono quindi modifiche che lascino al giudice penale la competenza dei soli casi più gravi, lasciando ai collegi di conciliazione e ai tribunali civili la definizione del contenzioso con tempi rapidi per il risarcimento ai cittadini, come avviene negli altri Paesi europei".
Secondo il numero uno della Cimo, occorre che si arrivi a breve a una riforma del sistema giudiziario, "che preveda anche l'abrogazione dell'obbligatorietà dell'azione penale. Per questo - ha concluso - ci batteremo da subito in ogni sede politica e istituzionale per una riforma in favore certamente della salute del malato e della sua sicurezza ma anche di quella di chi è pagato per curarla".
"Il rischio professionale - ha aggiunto Cassi - spesso dipende da una serie di conseguenze dove lo stesso medico entra solo marginalmente, a livello di responsabilità, o non c'entra affatto: disfunzioni organizzative, strumentistiche obsolete, sale operatorie dove il medico diventa esso stesso vittima di gravi carenze, tecnologia che da sola non migliora l'efficienza del reparto. Oltre alla rapida approvazione della legge sul rischio clinico, occorrono quindi modifiche che lascino al giudice penale la competenza dei soli casi più gravi, lasciando ai collegi di conciliazione e ai tribunali civili la definizione del contenzioso con tempi rapidi per il risarcimento ai cittadini, come avviene negli altri Paesi europei".
Secondo il numero uno della Cimo, occorre che si arrivi a breve a una riforma del sistema giudiziario, "che preveda anche l'abrogazione dell'obbligatorietà dell'azione penale. Per questo - ha concluso - ci batteremo da subito in ogni sede politica e istituzionale per una riforma in favore certamente della salute del malato e della sua sicurezza ma anche di quella di chi è pagato per curarla".
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