il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

mercoledì 23 settembre 2009


La Repubblica - 21.09.2009
Ed. del 21.09.2009 - pag. 22
Salvo Palazzolo

Influenza, inchiesta a Messina. "Mia sorella era in salute".
L'Istituto superiore di sanità: possibile morte per virus
PALERMO - Sarà l'autopsia disposta dalla magistratura a chiarire le cause della morte dell'avvocato Giovanna Russo, all'ospedale Papardo di Messina, venti giorni dopo una diagnosi di influenza A. Ventiquattrore dopo il decesso, la prima relazione stilata dai vertici del nosocomio ipotizza che l'influenza abbia solo aggravato una precedente broncopolmonite, che sabato si sarebbe poi rivelata fatale. Ma la sorella della paziente, medico a Napoli, non è d'accordo. «Giovanna era sana - dice Giusi Russo - non era fumatrice, non aveva broncopolmoniti pregresse, non aveva alcuna patologia sistemica che potesse giustificare una sua non risposta ai farmaci e a tutto quello che i medici, veramente con grande professionalità, hanno fatto».
Davanti all'ospedale, dove è rimasta negli ultimi venti giorni, la dottoressa Russo dice con voce decisa: «Dobbiamo sfatare l'ipotesi che si ammala gravemente soltanto chi è già ammalato o chi ha rischiato con un viaggio all'estero. Giovanna può avere contratto la malattia come tutti noi avremmo potuto contrarla. Perché non era stata all'estero e non aveva condiviso con nessuno i sette giorni di incubazione». «Prima di lei - spiega ancora la sorella - avevano avuto banali sintomi influenzali, trattati con paracetamolo e niente più, i suoi figli e i miei figli, che stavano con me in vacanza».
Le sue riflessioni convincono Gianni Rezza, l'epidemiologo dell'Istituto superiore di sanità. «Non si può escludere che la donna deceduta a Messina sia morta a causa del virus dell'influenza A. Serve un approfondimento», dice. Ed è quanto intende fare l'inchiesta della Procura, che ha già sequestrato la cartella clinica del caso Russo. La magistratura vuole pure verificare che le terapie siano state adeguate.
Il direttore generale del Papardo, Armando Caruso, rilancia: «Abbiamo curato 21 persone affette da virus A, 11 ricoverate e dieci solo visitate. Posso assicurare che stanno tutti bene. Solo l'ultimo caso non è andato cosi, anche se i nostri medici hanno seguito tutti gli standard previsti». Ma già da giorni al ministero della Salute si lavora per chiarire le terapie attorno al virus H1N1: il vice ministro Ferruccio Fazio ha istituito un gruppo di specialisti che sta delineando linee guida certe per quei casi, pochi ma gravi, in cui il virus dell'influenza A si trasforma in una pericolosa polmonite. «Non saranno più di 200 alla fine della pandemia - ha spiegato Fazio - siamo attrezzati per affrontarli». Ma il primo vero caso, quello di Messina, sembra ancora tutto da approfondire. Per questa ragione l'assessorato regionale alla Sanità, d'intesa con il ministero, ha disposto l'invio all'ospedale Papardo di un pool di ispettori. E anche il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, ha convocato in via d'urgenza per oggi una riunione con i vertici sanitari della città.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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