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LA NUOVA INFLUENZA. La donna morta a Messina
«Mia sorella non aveva alcuna malattia pregressa»
«Sembrava migliorare poi l'improvviso aggravamento»
Precisaziene. «Non aveva alcuna precedente patologia e non aveva avuto alcun contatto con persone rientrate dall'estero».<
b>No allarmismo. Il direttore dell'ospedale: «In città ci sono già stati una cinquantina di casi senza conseguenze».
MESSINA. «Non era ammalata, non aveva alcuna precedente patologia, stava benissimo. E un'altra cosa voglio dire, non era entrata a contatto con persone di rientro dall'estero che possono averla contagiata, come ho sentito e letto da più parti». A parlare è la sorella della donna quarantaseienne morta all'ospedale Papardo di Messina, dopo essersi ammalata di influenza A. Dopo Undici giorni di coma farmacologico, a 20 giorni dal ricovero in ospedale, il calvario della donna, una stimata legale, consulente di un ente pubblico, è finito sabato sera. Ed ha gettato la famiglia nella disperazione.
A parlare per i genitori e i tre figli, di 2, 17 e 13 anni, è appunto la sorella, medico in servizio a Torre del Greco, tornata in città per starle vicino appena ha appreso del contagio. «Sembrava stesse meglio, il trattamento col farmaco sperimentale pareva avesse fatto l'effetto sperato. Poi, sabato i medici ci hanno avvertito che le sue condizioni si erano improvvisamente aggravate», spiega la donna. «Smentisco ancora una volta che mia sorella avesse la broncopolmonite, ma ringrazio l'equipe medica che l'ha seguita, hanno fatto di tutto e ci sono stati vicini».
Dalla direzione sanitaria del nosocomio di Ganzirri sulla circostanza smentita dalla sorella però non arrivano né confermne né obiezioni. Tace sul punto anche il direttore generale Armando Caruso: «Preferisco non rispondere - spiega - c'è un'ispezione in corso e la famiglia ci ha chiesto comunque il massimo riserbo».
Caruso getta acqua sul fuoco sull'allarmismo: «In città si sono registrati già una cinquantina di casi, tutti decorsi naturalmente senza conseguenze, siamo di fronte ad un caso critico, ma l'ospedale è attrezzato a fronteggiare eventuali emergenze e la città anche». Caruso domani riceverà gli ispettori regionali, inviati dall'assessore alla Sanità, Massimo Russo, che è stato chiamato a riferire all'Ars del caso messinese. Una relazione è stata comunque già inviata all'assessore dal direttore sanitario del Papardo, Eugenio Ceratti. Parallelamente all'ispezione ministeriale si muoverà la Procura di Messina, che ha disposto l'esame autoptico sul corpo della donna, che si trova all'obitorio comunale del nosocomio. Gli accertamenti medico-legali scioglieranno definitivamenrnte i dubbi sulle voci circolate nei giorni scorsi sulle condizioni della donna.
Domattina intanto il sindaco Giuseppe Buzzanca incontrerà i manager e i direttori sanitari di tutti e tre gli ospedali cittadini, per fare il punto della situazione ed avviare l'unità di crisi: «E' fondamentale la formazione dei medici di base e dei sanitari in servizio nei presidi ospedalieri - spiega il primo cittadino, perché la diagnosi tempestiva è fondamentale. Non c'è alcun allarme pandemia prosegue Buzzanca - ma ci muoveremo comunque per essere pronti a far fronte ad ogni evenienza».
Domani prenderanno il via infatti anche i corsi di formazione rivolti ai medici e agli operatori sanitari, per metterli in grado di attuare il protocollo prescritto per i casi di nuova influenza e per far funzionare le unità di crisi. I corsi sono aperti a tutti i camici bianchi che vorranno prendervi parte e sono organizzati da un coordinamento, avviato nelle scorse settimane, formato dall'Ordine dei Medici, Ausl e le aziende sanitarie locali.
b>No allarmismo. Il direttore dell'ospedale: «In città ci sono già stati una cinquantina di casi senza conseguenze».
MESSINA. «Non era ammalata, non aveva alcuna precedente patologia, stava benissimo. E un'altra cosa voglio dire, non era entrata a contatto con persone di rientro dall'estero che possono averla contagiata, come ho sentito e letto da più parti». A parlare è la sorella della donna quarantaseienne morta all'ospedale Papardo di Messina, dopo essersi ammalata di influenza A. Dopo Undici giorni di coma farmacologico, a 20 giorni dal ricovero in ospedale, il calvario della donna, una stimata legale, consulente di un ente pubblico, è finito sabato sera. Ed ha gettato la famiglia nella disperazione.
A parlare per i genitori e i tre figli, di 2, 17 e 13 anni, è appunto la sorella, medico in servizio a Torre del Greco, tornata in città per starle vicino appena ha appreso del contagio. «Sembrava stesse meglio, il trattamento col farmaco sperimentale pareva avesse fatto l'effetto sperato. Poi, sabato i medici ci hanno avvertito che le sue condizioni si erano improvvisamente aggravate», spiega la donna. «Smentisco ancora una volta che mia sorella avesse la broncopolmonite, ma ringrazio l'equipe medica che l'ha seguita, hanno fatto di tutto e ci sono stati vicini».
Dalla direzione sanitaria del nosocomio di Ganzirri sulla circostanza smentita dalla sorella però non arrivano né confermne né obiezioni. Tace sul punto anche il direttore generale Armando Caruso: «Preferisco non rispondere - spiega - c'è un'ispezione in corso e la famiglia ci ha chiesto comunque il massimo riserbo».
Caruso getta acqua sul fuoco sull'allarmismo: «In città si sono registrati già una cinquantina di casi, tutti decorsi naturalmente senza conseguenze, siamo di fronte ad un caso critico, ma l'ospedale è attrezzato a fronteggiare eventuali emergenze e la città anche». Caruso domani riceverà gli ispettori regionali, inviati dall'assessore alla Sanità, Massimo Russo, che è stato chiamato a riferire all'Ars del caso messinese. Una relazione è stata comunque già inviata all'assessore dal direttore sanitario del Papardo, Eugenio Ceratti. Parallelamente all'ispezione ministeriale si muoverà la Procura di Messina, che ha disposto l'esame autoptico sul corpo della donna, che si trova all'obitorio comunale del nosocomio. Gli accertamenti medico-legali scioglieranno definitivamenrnte i dubbi sulle voci circolate nei giorni scorsi sulle condizioni della donna.
Domattina intanto il sindaco Giuseppe Buzzanca incontrerà i manager e i direttori sanitari di tutti e tre gli ospedali cittadini, per fare il punto della situazione ed avviare l'unità di crisi: «E' fondamentale la formazione dei medici di base e dei sanitari in servizio nei presidi ospedalieri - spiega il primo cittadino, perché la diagnosi tempestiva è fondamentale. Non c'è alcun allarme pandemia prosegue Buzzanca - ma ci muoveremo comunque per essere pronti a far fronte ad ogni evenienza».
Domani prenderanno il via infatti anche i corsi di formazione rivolti ai medici e agli operatori sanitari, per metterli in grado di attuare il protocollo prescritto per i casi di nuova influenza e per far funzionare le unità di crisi. I corsi sono aperti a tutti i camici bianchi che vorranno prendervi parte e sono organizzati da un coordinamento, avviato nelle scorse settimane, formato dall'Ordine dei Medici, Ausl e le aziende sanitarie locali.
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