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Il CASO MAZZARINO. Inviata all'assessore Russo
Lettera di 50 medici: sì alla riforma sanitaria
Una cinquantina di medicis iciliani ha inviato all'assessorato regionale alla Sanità una lettera in cui, commentando il caso dell' ospedale di Mazzarino (Cl), prendono posizione a favore della riforma sanitaria predisposta dall'assessore Massimo Russo ed entrata in vigore ieri.
«Questa vicenda ha messo in risalto un punto programmatico rilevante della nuova riforma sanitaria siciliana che - si legge nel documento -, puntando sulla riorganizzazione e il potenziamento del territorio e confermando il ruolo centrale di coordinamento del servizio 118, mette nella giusta posizione le diverse strutture ospedaliere impegnate nelle emergenze sanitarie che vengono classificate in funzione del grado di complessità e di competenza assistenziale», «In questo articolato meccanismo non può trovare spazio - continua - il mantenimento di piccoli ospedali che pur dando ai residenti la percezione della sicurezza, non rappresenta la soluzione per garantire le emergenze a tutti i livelli.
Questi piccoli ospedali devono essere in grado di gestire le emergenze di primo livello e come punti nodali di smistamento del 118, di stabilizzare ed inviare pazienti con quadri clinici più compiessi nella struttura sanitaria più vicina e appropriata», Per questi medici «pertanto ben venga un sistema sanitario organizzato in rete, per livello assistenziale e supportato da un potente e capillare sistema informatico e che ricalca modelli di provata efficacia e già funzionanti in altre regioni». Tra i firmatari della lettera Linda Pasta, Antonio Craxi, Bruno Gridelli, Luigi Pagliaro, Vito Sparacino, Maria Gabriella Filippazzo.
«Questa vicenda ha messo in risalto un punto programmatico rilevante della nuova riforma sanitaria siciliana che - si legge nel documento -, puntando sulla riorganizzazione e il potenziamento del territorio e confermando il ruolo centrale di coordinamento del servizio 118, mette nella giusta posizione le diverse strutture ospedaliere impegnate nelle emergenze sanitarie che vengono classificate in funzione del grado di complessità e di competenza assistenziale», «In questo articolato meccanismo non può trovare spazio - continua - il mantenimento di piccoli ospedali che pur dando ai residenti la percezione della sicurezza, non rappresenta la soluzione per garantire le emergenze a tutti i livelli.
Questi piccoli ospedali devono essere in grado di gestire le emergenze di primo livello e come punti nodali di smistamento del 118, di stabilizzare ed inviare pazienti con quadri clinici più compiessi nella struttura sanitaria più vicina e appropriata», Per questi medici «pertanto ben venga un sistema sanitario organizzato in rete, per livello assistenziale e supportato da un potente e capillare sistema informatico e che ricalca modelli di provata efficacia e già funzionanti in altre regioni». Tra i firmatari della lettera Linda Pasta, Antonio Craxi, Bruno Gridelli, Luigi Pagliaro, Vito Sparacino, Maria Gabriella Filippazzo.
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