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OGGI L'INCONTRO CON I MEDICI DEL SANTO STEFANO E CON IL SINDACO, POI VERTICE A CALTANISSETTA
Sanità, la commissione parlamentare all'ospedale di Mazzarino
Il presidente Orlando: «Valuteremo fatti e tempi che hanno portato alla morte del povero Filippo Li Gambi»
PALERMO. Anche la Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari della Camera si occuperà con un apposito intervento del cosiddetto «caso Mazzarino». Il presidente della Commissione, Leoluca Orlando, proprio ieri pomeriggio ha annunciato che sarà a Mazzarino domani per verificare, insieme con il vicepresidente Giovanni Burtone e con altri componenti dell'organismo «investigativo», come siano andati i fatti che hanno portato alla morte del giovane Filippo Li Gambi. Successivamente gli «007» della Camera dei deputati si recheranno in Prefettura a Caltanissetta, dove avranno un incontro con il prefetto, Vincenzo Petrucci, il neo direttore generale dell'Asp nissena, Paolo Cantaro e l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo.
«All'ospedale Santo Stefano - sottolinea Orlando incontreremo il sindaco di Mazzarino (Vincenzo D'Asaro, ndr) e altri medici del nosocomio. Avremo anche un colloquio con l'assessore Russo, con cui concorderemo per i prossimi giorni anche un'audizione alla Commissione, a Roma. La Commissione procederà all'individuazione delle responsabilità individuali, professionali, strutturali e organizzative sui fatti accaduti lo scorso 20 agosto. La Commissione, nell'assolvimento dei propri compiti istituzionali controlla, inoltre, la presenza, congruità e adeguatezza delle strutture sanitarie pubbliche a servizio del diritto alla salute». Intanto, una cinquantina di medici siciliani ha inviato all'assessorato alla Sanità, Massimo Russo, una lettera in cui, commentando il caso dell'ospedale di Mazzarino, prendono posizione a favore della riforma sanitaria, ed entrata in vigore l'1° settembre.
«La tragica vicenda di Mazzarino ha messo in risalto un punto programmatico rilevante della nuova riforma sanitaria siciliana che - si legge nel documento -, puntando sulla riorganizzazione e il potenziamento del territorio e confermando il ruolo centrale di coordinamento del servizio 118, mette nella giusta posizione le diverse strutture ospedaliere impegnate nelle emergenze sanitarie che vengono classificate in funzione del grado di complessità e di competenza assistenziale.
In questo articolato meccanismo non può trovare spazio - prosegue la nota - il mantenimento di piccoli ospedali che pur dando ai residenti la percezione della sicurezza, non rappresenta la soluzione per garantire le emergenze a tutti i livelli. Questi piccoli ospedali devono essere in grado di gestire le emergenze di primo livello e come punti nodali di smistamento del 118, di stabilizzare ed inviare pazienti con quadri clinici più complessi nella struttura sanitaria più vicina e appropriata».
Per questi medici «pertanto ben venga un sistema sanitario organizzato in rete, per livello assistenziale e supportato da un potente e capillare sistema informatico e che ricalca modelli di provata efficacia e già funzionanti in altre regioni».
«All'ospedale Santo Stefano - sottolinea Orlando incontreremo il sindaco di Mazzarino (Vincenzo D'Asaro, ndr) e altri medici del nosocomio. Avremo anche un colloquio con l'assessore Russo, con cui concorderemo per i prossimi giorni anche un'audizione alla Commissione, a Roma. La Commissione procederà all'individuazione delle responsabilità individuali, professionali, strutturali e organizzative sui fatti accaduti lo scorso 20 agosto. La Commissione, nell'assolvimento dei propri compiti istituzionali controlla, inoltre, la presenza, congruità e adeguatezza delle strutture sanitarie pubbliche a servizio del diritto alla salute». Intanto, una cinquantina di medici siciliani ha inviato all'assessorato alla Sanità, Massimo Russo, una lettera in cui, commentando il caso dell'ospedale di Mazzarino, prendono posizione a favore della riforma sanitaria, ed entrata in vigore l'1° settembre.
«La tragica vicenda di Mazzarino ha messo in risalto un punto programmatico rilevante della nuova riforma sanitaria siciliana che - si legge nel documento -, puntando sulla riorganizzazione e il potenziamento del territorio e confermando il ruolo centrale di coordinamento del servizio 118, mette nella giusta posizione le diverse strutture ospedaliere impegnate nelle emergenze sanitarie che vengono classificate in funzione del grado di complessità e di competenza assistenziale.
In questo articolato meccanismo non può trovare spazio - prosegue la nota - il mantenimento di piccoli ospedali che pur dando ai residenti la percezione della sicurezza, non rappresenta la soluzione per garantire le emergenze a tutti i livelli. Questi piccoli ospedali devono essere in grado di gestire le emergenze di primo livello e come punti nodali di smistamento del 118, di stabilizzare ed inviare pazienti con quadri clinici più complessi nella struttura sanitaria più vicina e appropriata».
Per questi medici «pertanto ben venga un sistema sanitario organizzato in rete, per livello assistenziale e supportato da un potente e capillare sistema informatico e che ricalca modelli di provata efficacia e già funzionanti in altre regioni».
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