il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

domenica 23 agosto 2009

La Sicilia - 21.08.2009
Ed. del 21.08.2009 - Il Fatto - pag. 4
G.C.
REGIONE. Il nodo dei dipendenti
Macchina regionale elefantiaca via alla cura «senza tagli di teste»
Lombardo: il personale dovrà essere impiegato meglio. Armao: conta il funzionamento
Burocrazia snella. Cracolici: basta applicare la legge di riforma della P.A. che consente di trasferire parte delle competenze agli enti locali.
I prepensionamenti. Nel Duemila si decise di mandare in pensione 5.500 unità ma poi il costo risultò proibitivo e l’operazione fu bloccata.

PALERMO. La Regione paga un conto salato per il personale dipendente. Ma è prigioniera di se stessa. Il problema non è nuovo: se ne parla dagli anni Settanta quando si ricorreva a mille espedienti per assumere personale spesso neppure qualificato. Anche concorsi truccati. Un segretario generale della Regione, da noi intervistato negli anni Ottanta, ci disse: «Senza le interferenze dei sindacati e il clientelismo dei politici, per fare funzionare bene la macchina amministrativa della Regione basterebbero 10 mila dipendenti. E, mi creda, l’esubero di personale crea grossi problemi per il funzionamento degli uffici».
Le assunzioni sono bloccate da anni. Ma oggi, a parte i precari, i dipendenti diretti della Regione sono 16.652. Si arriva a 21 mila con i dipendenti delle società collegate. Troppi. Quantificarne il costo effettivo, tra stipendi e oneri sociali, non è semplice. È certo che in bilancio, l’incidenza del personale è la seconda voce dopo la Sanità.
Che fare? Per il presidente della Regione Lombardo: «Se ne serve metà, sarà metà. Non ci sarà alcun taglio di teste, ma il personale dovrà essere impiegato meglio». Dice l’assessore al ramo Armao: «il problema non è se l’amministrazione è grassa o magra, ma se funziona o no». Sostiene il capogruppo del Pd Cracolici: «Per lo snellimento dell’apparato regionale basta applicare la legge del 2000 conosciuta come riforma della pubblica amministrazione che consente di trasferire parte delle competenze della Regione agli enti locali e avviare così lo snellimento della burocrazia ». Palazzotto (Fp-Ggil): «Prima di proclamare tagli al personale, Lombardo si impegni a presentare la pianta organica e i carichi di lavoro».
Al di là della demagogia più o meno facile, come detto, la Regione paradossalmente, oggi, è prigioniera di se stessa e paga errori del passato. Il vero problema: con la legge 10 del maggio 2000, denominata riforma della pubblica amministrazione, si pose il problema della riduzione dei dipendenti regionali di 5.500 unità. Come? Attraverso il prepensionamento. Tutto facile? Neanche per sogno. Al momento di applicare la legge 10 - presidente della Regione Cuffaro - si pose un problema serio di bilancio: tra i versamenti di contributi per raggiungere i livelli della pensione e la liquidazione per 5.500 prepensionati la Regione avrebbe dovuto prevedere in bilancio circa 3 miliardi di euro. Infatti, i primi due scaglioni degli 8 previsti che sono andati in pensione hanno inciso sulla spesa per 700 milioni. Non solo: è stato calcolato che ogni prepensionato sarebbe costato di più che se fosse rimasto in servizio. Già, perché le pensioni dei regionali non le paga un ente terzo, ma la stessa Regione.
Per bloccare l’operazione prepensionamenti, fra tante polemiche, si dovette ricorrere a una legge dell’Ars a modifica di quella precedente, cioè la 10, riforma dell’amministrazione regionale. Da qui i ricorsi di quanti avevano già inoltrato domanda di prepensionamento. Poi bocciati. Il passaggio delle competenze con relativo personale agli enti locali, come sostiene la legge 10 e ribadisce Cracolici, può essere uno sbocco per snellire la elefantiaca burocrazia regionale, ma non allevia le casse della regione: agli enti locali, infatti, oltre le competenze e il personale la Regione dovrà trasferire il corrispettivo finanziario.
In ogni caso, il problema dell’elefantiasi burocratica della Regione esiste ed è serio. Ma per risolverlo occorrono provvedimenti mirati e tagli alla radice. Attenti, è un male che ha contagiato comuni a province. La terapia è indispensabile. E va fatta in tempi brevi.
21.08.2009 G.C.
http://www.medpress.it/rass_stampa/rstampa.php?id=2530

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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